Regionali – Burrasca nel Pd, D’Amelio: “I nomi proposti da De Blasio non cambieranno”
La disputa sulle candidature del Pd irpino ancora non ha visto un epilogo. Fra i nomi proposti la consigliera regionale Rosettà D'Amelio.
Avellino - Giornate dure per il Partito Democratico di Avellino dopo la burrascosa Assemblea provinciale avvenuta lo scorso venerdì.
Ricapitolando: dopo un’accesa discussione fra i membri del partito presenti, viene approvata con 46 voti a favore la lista proposta dal segretario provinciale Carmine De Blasio che annovera come candidati De Luca, D’Amelio, Palmieri e Santaniello. Nella giornata di ieri il consiglio regionale di partito ha delegittimato tale proposta passando la palla al consiglio nazionale. In corsa, dunque, ancora le possibili candidature di Caterina Lengua e Francesco Todisco, quest’ultimo molto fiducioso di una sua possibile scesa in campo grazie anche al sostegno di molti membri della minoranza del Pd irpino.
Fra i nomi proposti da De Blasio quello della consigliera regionale di minoranza Rosetta D’Amelio, pronta a sostenere Vincenzo De Luca in questa battaglia contro il Presidente Caldoro.
Venerdì scorso è stata scritta una pagina a dir poco vergognosa del Pd di Avellino. L’Assemblea provinciale è sfociata in una vera e propria rissa regalando del Partito Democratico irpino un’immagine poco decorosa. La parola più gettonata per definire l’accaduto è stata “vergogna”.
Non condivido affatto quanto accaduto in occasione dell’assemblea provinciale di partito. E’ giusto che ognuno faccia valere le proprie ragioni, ma questo non prevede la legittimazione all’uso di modi violenti. Io stessa posso comprendere le ragioni che hanno spinto i membri della minoranza a controbattere la proposta fatta dal segretario De Blasio, sarebbe stato meglio se fossero state poste in maniera civile. Il numero dei candidati da poter proporre è limitato a 4, si sarebbe dovuto chiedere, come avvenuto a Napoli, un ampliamento della lista e verificare se a livello regionale e nazionale una proposta del genere poteva essere accettata o meno.
Il Consiglio Regionale del Partito Democratico ha delegittimato la proposta del segretario De Blasio, la palla è passata al Consiglio Nazionale. Quale scenario prevede?
Nonostante la tempesta avvenuta nel nostro partito, non credo la lista cambierà. L’unico cambiamento possibile dovrebbe essere l’inserimento della rappresentanza di una fetta di membri di partito che rappresentano la minoranza, appunto, di un partito provinciale. La candidatura è regionale, non so fino a che punto sia producente proporre un candidato che rappresenti la sola minoranza del partito in provincia. In ogni caso, è giusto venga trovato un accordo. Il tutto dovrebbe essere deciso nei prossimi due giorni, staremo a vedere.
Due sono i nomi che la minoranza Pd irpina ha proposto a gran voce per vedersi rappresentata, Caterina Lengua e Francesco Todisco.
Sono certamente due nomi validi e la loro proposta è mossa da desideri legittimi. Sia Caterina Lengua, già consigliera provinciale, che Francesco Todisco hanno dato ampiamente dimostrazione del loro impegno politico. Purtroppo i nomi possibili da proporre dalla nostra provincia sono solo 4 e credo, come già detto, che la lista proposta per la candidatura non subirà cambiamenti.
Restando in tema sinistra, questo pomeriggio verrà presentata ad Avellino il simbolo e la lista a sostegno del candidato Sel Salvatore Vozza. Una fetta della sinistra italiana che ha deciso di camminare sola con un proprio candidato, rifiutando De Luca.
Stimo molto Salvatore Vozza, abbiamo militato in politica per anni insieme. A parte la validità dei candidati, continuo a credere che Sel abbia fatto una scelta sbagliata a non trovare un accordo con il Pd, in questo modo sottrarrà alla sinistra voti utili. Ormai è chiaro a tutta la popolazione campana che la battaglia alle urne sarà fra De Luca e Caldoro, in questo modo vengono tolti voti utili al Pd andando inevitabilmente a favore dell’attuale presidente della Regione. Per questo motivo, non mi aspetto ottengano grandi risultati.
Da una parte abbiamo Vincenzo De Luca che sta ottenendo un grande riscontro dalla popolazione, e Stefano Caldoro che sta proseguendo la propria campagna elettorale sottolineando i grandi successi ottenuti dalla sua giunta in questi 5 anni.
Esattamente, abbiamo De Luca che ha alle sue spalle un trascorso politico da eccellente sindaco della città di Salerno. Durante la sua amministrazione, infatti, ha dimostrato grande capacità e concretezza ed è questo ciò di cui la Campania ha bisogno. La nostra regione necessita ora come non mai di qualcuno in grado di amministrare e che ponga come suo obbiettivo la risoluzione dei problemi.
Dall’altra parte abbiamo il Presidente Caldoro il quale è stato capace di farci perdere ben 2 miliardi di euro di fondi europei, di non muovere un dito per la sanità, il sociale e l’occupazione nella nostra Regione. Insomma, sono stati 5 anni di nulla. Che continui pure a tessere le lodi sull’operato della propria amministrazione, saranno fortunatamente i cittadini a scegliere chi deve guidarli nei prossimi cinque anni e confido nel loro buon senso. Non dimentichiamo che Caldoro ha letteralmente cancellato la nostra provincia dall’agenda della Campania.
L’Irpinia ha bisogno più che mai di attenzione, viste le difficoltà che sta affrontando. Un occhio particolare dedichiamolo all’Alta Irpinia, visto che lei è originaria di Lioni.
In quanto consigliera di minoranza ho svolto numerose battaglie, alcune delle quali vinte, per difendere i diritti e il valore dell’Alta Irpinia. Fra le tante su cui intendo continuare a porre la mia attenzione vi è la legge per la riforma dell’acqua. Caldoro avrebbe voluto privatizzarla; dobbiamo assolutamente batterci affinché venga rispettato il referendum e tutelare tutti i comuni, fra cui Caposele, Montella, Cassano Irpino, che dispongono di questa importantissima risorsa proteggendola anche dalle minacce petrolifere che continuano ad incombere sulla nostra terra.
La nostra provincia, inoltre, richiede con urgenza un intervento nella sanità e nel sociale, settore per cui erano disponibili 130 milioni di euro ma che, grazie a Caldoro, ha visto scendere la cifra a soli 17 milioni. In Alta Irpinia, ad esempio, è necessario un risanamento del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi che nonostante tutto mantiene sul territorio una certa valenza. Insieme a tutto ciò, la valorizzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche, lo sviluppo dell’agricoltura e il sostegno ai piccoli comuni che a causa dell’ultima amministrazione regionale si è vista privata della legge 51.