Viaggio in Irpinia: il comune oggi visitato è Avella

Raffaella Luise racconta della sua tappa nella cittadina del Baianese, terra di Storia, Cultura e Grande Bellezza

Verdi Fattorie 555Raffaella Luise  parla delI viaggio in Irpinia che fa oggi tappa ad Avella, storica  cittadina del  Baianese. «Dalle tombe romane all’acquedotto e, all’anfiteatro, si può ammirare la maestosità di un Impero che – qui – ha impresso i significativi segni della sua grandezza. Il Futuro di questa Terra sta proprio nell’inestimabile patrimonio archeologico /naturalistico e culturale che essa possiede.

Avella è uno scrigno di tesori da valorizzare. Da preservare e far conoscere attraverso itinerari di pregio, che potrebbero dar vita a  privilegiati percorsi turistici : dall’anfiteatro al Palazzo Ducale, dal Castello Normanno alle tombe romane e  al Fusaro.

 E’ un viaggio attraverso luoghi  senza Tempo, che sembrano  sospesi tra Cielo e Terra. Abella  rimanda le sue origini all’epoca preistorica : sono stati, infatti, ritrovati reperti archeologici risalenti al 2000  a.C. e rimane traccia di  insediamenti ellenici e di una mescolanza con  le popolazioni etrusche e osche. (700 a.C).

 La cittadina  fu  una colonia strategica e affiliata fedelissima a Roma. Pagò poi  cara la sua lealtà e dedizione  all’Urbe, al punto da subire una cruenta devastazione da Spartaco e la completa distruzione per mano dei Sanniti, agguerriti nemici di Roma.

I coloni romani ricostruirono la città , secondo la pianta ortogonale che ancora oggi si conserva e la delimitarono con la specifica  ripartizione territoriale delle centuriae romanae:  tre decumani e otto cardines.Il decumano Maior  coincide con il tracciato della principale arteria  del paese, il Corso  Vittorio Emanuele, che giunge fino all’anfiteatro.   

Anche il palazzo ducale – progettato da Vanvitelli –  fu costruito lungo questa asse viaria. In posizione centrale , proprio a significare che lì si  incentrava  il fulcro della vita cittadina:  privilegiata residenza degli Spinelli, degli Orsini, dei Caracciolo e  degli Alvarez de Toledo, famiglie che – nei secoli – hanno conferito lustro e prestigio alla cittadina avellana.

Avella fu depredata da Alarico e subì  il dominio di Goti,  Longobardi, Saraceni e Normanni. Qui la maggiore produzione era la pregiata  nux Abellana da cui , secondo  Plinio, sembra originarsi  il toponimo Avella. Ancora oggi la cittadina  è attraversata da innumerevoli noccioleti : il fiume Clanis percorre l’intero territorio e si dirama poi in innumerevoli rivoli.

Altre interpretazioni rimandano invece il nome  Avella ai frequenti venti che qui spiravano (vertigine ventis) o ad aberula,cinghiale, che è l’animale raffigurato nello stemma del paese. Avella  ha dato i natali – nel  luglio del 1811- al cardinale  Bartolomeo D’Avanzo : qui il prelato trascorse  la sua infanzia. Avella possiede un ingente  patrimonio archeologico, una ricchezza storico/culturale , che potrebbe –  valorizzato nella sua interezza -  costituire un percorso  turistico di pregevole qualità: si può partire dalla Roma imperiale con  una visita all’anfiteatro, seguire le tracce dell’acquedotto e visitare le tombe romane.

Giungere al castello di origine normanna ,  caratterizzato dalla sua posizione strategica  e difensiva, su  un declivio collinare che si erge sulla vallata  ed estende  lo sguardo  fino al golfo di Napoli. Il Castello si erge a nord della città, alla sommità di una collina e – secondo un’antica tradizione – sorge sulle rovine di un antichissimo tempio pagano dedicato ad Ercole.: qui,nel 1685, fu ritrovato il “cippus abellanus” una iscrizione in lingua osca ,  che stipulava un patto  tra Abella e Nola.  La costruzione sorse ad opera dei Longobardi nel VII secolo d.C.. Fu sede poi del Baroni di Avella,  che appartenevano alla dinastia dei Normanni, dei Del Balzo, degli Orsini e dei Doria del Carretto. Esso  rappresenta una summa  di tutte le tecniche costruttive medioevali: infatti, le torrette all’interno sono longobarde, quelle esterne normanne e il “Maschio”è svevo-angioino.                  

L’Anfiteatro Romano di Avella può essere considerato come uno dei più antichi della Campania: di certo, uno dei più suggestivi. Fu costruito tra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C. nell’odierna località S. Paolino, nell’immediata periferia del paese.Da visitare è anche la Collegiata di San Giovanni – di stile vanvitelliano – caratterizzata dal campanile isolato, con il particolare castello campanario originario in legno.                                      

E il Palazzo Ducale,  una struttura  cinquecentesca , anch’essa  disegnata da Vanvitelli , che ha un magnifico giardino,con  piante secolari. Le tombe romane sono uniche e rappresentano uno spettacolare viaggio nel tempo. L’acquedotto romano e’ una  mirabile e spettacolare testimonianza dell’ingegno di Roma. Qui, tutto è Storia e Memoria.Venite a visitare la bellissima Avella: troverete Arte, Cultura . Ospitalità e accoglienza. E così,  assaporando  un delizioso e  cremoso liquorino alla nocciola, la nostra tappa domenicale si conclude».

Source: www.irpinia24.it