Teatro – “Pinocchio per caso”, Viviana Miele presenta il suo spettacolo al Bellini di Napoli

La regista lionese Viviana Miele esordisce al teatro Bellini di Napoli con la sua prima regia, "Pinocchio per caso". Previste altre date in Campania.

foto si scena Pinocchio per caso1Napoli – Pinocchio per caso è uno spettacolo teatrale che nasce dall’incontro tra la regista Viviana Miele e Annachiara, una bambina di Lioni, piccolo paese dell’entroterra campano. 

Alla sua prima regia, Viviana Miele presenterà il suo spettacolo in forma di showcase al Teatro Bellini di Napoli martedì 28 Aprile ma non si fermerà qui. E’ prevista, infatti, già una circuitazione dello spettacolo che verrà presentato il 18 maggio al Teatro Diana di Nocera Inferiore, il 6 e 7 giugno al Teatro 99 posti di Mercogliano e l’11 luglio al Pompei Lab. La rappresentazione teatrale gode anche della collaborazione con il Teatro Civico 14 di Caserta.

Narrazione, musica, proiezioni, marionette, mimo e clownerie accompagnano la rielaborazione drammaturgica di Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi per dar vita e rivivere l’intramontabile storia del bambino/burattino di legno in un’atmosfera onirica, divertente e allo stesso tempo riflessiva. Spazio al meraviglioso: teatro d’oggetti, ombre cinesi e burattini popolano il palcoscenico. La scenografia richiama il tréteau della commedia dell’arte: la sola ed unica quinta a disposizione degli attori consiste in un pannello centrale che diventa bottega, teatro delle guarattelle, circo, fondale marino. 

“La storia di Pinocchio, pur nel rispetto della trama originaria, diviene il pre-testo per affrontare i temi del riscatto sociale, della genitorialità, del percorso di crescita e maturazione che porta all’età adulta”, così la regista Viviana Miele introduce la propria opera teatrale.

“Pinocchio - prosegue -, pur essendo amato da Geppetto, è burattino nelle mani di un genitore premuroso e talvolta apprensivo. Grazie ad un viaggio attraverso se stesso, Pinocchio riesce a recidere i vincoli sociali che lo condannano all’immobilismo, superando anche le difficoltà oggettive del vivere (povertà, emarginazione).

Pinocchio accetta la sua diversità, la sua condizione di meno fortunato, appartenente ad una classe sociale che oggi definiremmo degli incapienti, e dà a tutti prova di coraggio e di grandi capacità. Pinocchio si costruisce, si fa strada nel mondo, nonostante il suo linguaggio sgrammaticato, e crede fino in fondo nel suo sogno fino dunque a renderlo straordinariamente reale. Proprio quando viene gettato in mare perché considerato un somaro inutile, proprio in quella circostanza, quando tutto va nel peggiore dei modi, Pinocchio scopre se stesso. Superando difficoltà, ostacoli e prove, Pinocchio va oltre le proprie convinzioni, i propri limiti, fisici e mentali; si trasforma da burattino a essere umano, così come l’individuo passa dalla condizione di bambino a quella di adulto.

Pinocchio – conclude –  impara a camminare con le proprie gambe e cresce, aldilà degli sguardi severi e critici della società”.

Source: www.irpinia24.it