M5S – Terra dei Fuochi, l’interrogazione Ue di Pedicini, Ciarambino, Di Maio e Padre Patriciello
"La camorra non avrebbe potuto fare ciò se non avesse avuto il sostegno dallo Stato"
Napoli – “L’emergenza Terra dei fuochi deve essere affrontata dall’Unione europea scavalcando la colpevole assenza e la sottovalutazione del governo Renzi e del governatore della Campania Caldoro. Occorre intervenire al più presto possibile attivando strumenti legislativi, risorse e mezzi”.
L’appello è stato lanciato ieri sera a Bruxelles da Luigi di Maio, vicepresidente della Camera, e Valeria Ciarambino, candidata presidente per il Movimento 5 Stelle alla Regione Campania, a margine del convegno sulla Terra dei fuochi organizzato al Parlamento europeo dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini.
“Per spingere l’Europa ad agire – ha detto Pedicini – abbiamo presentato un’interrogazione che impegnerà la Commissione Ue a darci una risposta entro trenta giorni. Bruxelles deve intervenire per contrastare il grave problema e per sollecitare operazioni di bonifica in un territorio che coinvolge circa tre milioni di cittadini”.
“Siamo disposti a qualsiasi azione politica per il disastro Terra dei fuochi, – hanno evidenziato Di Maio e Ciarambino – visto che il governo italiano e quello regionale fanno solo propaganda e promesse. L’Italia – hanno precisato – è già stata condannata per le mancate bonifiche dalla Commissione europea e nonostante ciò il governo Renzi sta affossando il ddl sugli ecoreati, ha permesso al governatore Caldoro di spendere in pubblicità 24 milioni di euro per dire che in quelle aree è tutto a posto, sta smantellando il Corpo Forestale dello Stato, ha tolto 9 milioni di euro per la sorveglianza della Terra dei fuochi e li ha dati all’Expo di Milano”.
Al convegno erano anche presenti Valentina Centonze, Gerardina Caruso e Giovanni Caruso rappresentanti di vari comitati civici campani, oltre a Padre Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano impegnato da anni contro il disastro Terra dei fuochi, e a due mamme, Anna Magri e Grazia Caccioppoli, in rappresentanza di centinaia di mamme della Terra dei fuochi che hanno perso i propri bambini a causa di tumori contratti per l’inquinamento prodotto dai rifiuti tossici.
“Noi vorremmo – ha detto Padre Patriciello – che ci fosse una politica a livello europeo per il problema dello smaltimento illegale dei rifiuti industriali. La questione – ha aggiunto – è quello delle imprese che non vogliono smaltire legalmente i propri rifiuti, alcune per sete di denaro, altre per poter evadere il fisco. Questo poi si traduce in un problema ambientale e sanitario che ci fa ammalare e morire e distrugge l’economia locale. Bisogna dare ai magistrati – ha concluso Padre Patriciello – gli strumenti giusti per poter combattere contro gli eco-reati e spezzare le commistioni tra politica, pezzi delle istituzioni e affari. Noi – ha spiegato – temiamo di più i colletti bianchi collusi e non la camorra, perché sappiamo da chi ci dobbiamo difendere. La camorra avrebbe potuto fare ben poco se non avesse trovato agganci nel cuore dello Stato”.
Concludendo il convegno, l’eurodeputato pentastellato Pedicini ha detto che l’Italia e l’Europa devono capire che il dramma Terra dei fuochi e le tante emergenze ambientali in corso come le estrazioni petrolifere in Basilicata, l’Ilva di Taranto, il Muos in Sicilia vanno contrastate alla radice modificando la visione dei modelli di sviluppo che riguardano il futuro del mondo. Poi, soffermandosi sulle sanzioni economiche che la Ue fa versare agli Stati membri quando ci sono sentenze di condanne per reati ambientali, Pedicini ha evidenziato che è una procedura sbagliata perché a pagare è la collettività e non i veri responsabili che hanno commesso i reati.