Avellino – Momenti di tensione durante il direttivo del PD tenutosi oggi all’ex asilo Patria e Lavoro. Dopo l’introduzione di Roberta Santaniello, Presidente provinciale, la parola è passata al Segretario, Carmine De Blasio, a cui è toccato il compito di introdurre la proposta di lista da portar all’attenzione dell’assemblea che prevede De Luca, Palmieri, D’Amelio e Santaniello, quest’ultima come figura di garanzia. Da qui si sono succeduti una serie di interventi da parte di diversi delegati che hanno espresso un pensiero comune: no alla lista chiusa proposta da De Blasio.

Affiancate a quella di De Blasio, altre due proposte, espresse rispettivamente da Michela Arricale, per la quale ogni delegato può e deve esprimere liberamente la propria preferenza senza vincoli di sorta, e da Carmine Schettino secondo cui alla minoranza Pd va affidato il compito di proporre un candidato intorno al quale la maggioranza dovrà poi lavorare per costruire la lista.

Al momento del voto, eseguito per alzata di mano, gli animi si sono accesi. Respinte le mozioni della Arricale e di Schettino, si è chiesto di verificare se all’interno dell’assemblea ci fosse effettivamente il numero legale di delegati tale da poter ritenere valida la votazione.

Tra accuse e polemiche si è proceduto all’appello nominale in concomitanza alla votazione della proposta della lista di De Blasio. 46 favorevoli e 1 astenuto, questi i numeri con cui si chiude l’assemblea. Passa così, con i voti della sola maggioranza e tra le polemiche, la proposta del Segretario provinciale. Messa agli atti la candidatura di Todisco, proposta dal circolo Foa, con 25 firme.

Toccherà quindi decidere alla segreteria regionale se non direttamente al Nazareno.

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