“Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Alessandro Gassmann al Teatro Bellini

Con la regia di Alessandro Gassmann, la riscrittura ad opera di Maurizio De Giovanni del romanzo di Ken Kesey prende vita sul palco del Teatro Bellini

gassmannNapoli – “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, prodotto da Fondazione teatro di Napoli, con la regia di Alessandro Gassmann, resta in scena al Teatro Bellini fino al 19 aprile. Lo spettacolo riprende la drammaturgia di Dale Wasserman, ispirata dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, proponendo un allestimento tutto partenopeo. Infatti, l’adattamento di Maurizio De Giovanni apporta delle modifiche, che ambientano il racconto in un manicomio campano, quello di Aversa, nel 1982. Le 2 ore e i 45 minuti dello spettacolo, trascorrono veloci senza stancare il pubblico, catturato dalla tensione emotiva generata dalla bravura di Daniele Russo, che incarna Dario Danise, il protagonista principale dello spettacolo. Ma anche il resto degli attori interpreta con particolare bravura i diversi personaggi che si intrecciano nel racconto scenico: Elisabetta Valgoi, Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito e Giulia Merelli.

Dario viene ricoverato nel manicomio per valutare se la sua malattia mentale sia effettiva o simulata. Con il suo carattere ribelle, tenta di scuotere i suoi compagni, per farli uscire dal soro stato di inerzia e passività, per riappropriarsi della propria dignità. La sua è una lotta soprattutto contro la crudele e rigida direttrice, Suor Lucia. La sua lotta contro un sistema di repressione e crudeltà porta Dario ad una fine tragica e ingiusta, ma che darà un senso ad una vita fino ad allora trascorsa tra sregolatezze e vanagloria. Il riscatto deriva dall’aver donato ai “diversi” rinchiusi con lui nel manicomio la speranza di essere compresi e di riappropriarsi della propria vita.

Il diverso, l’abuso di potere, il rapporto tra individuo e potere costituito, la malattia e l’incomprensione sono temi centrali, che Gassmann affronta con meticolosa maestria, regalando al pubblico un variegato carico di emozioni profonde e sincere.

di Davide MARENA

Source: www.irpinia24.it