Regionali – Salvatore Vozza: “Siamo l’alternativa all’invisibilità e all’ineleggibilità”

Questa sera il partito cittadino di Sel ha presentato il suo candidato alla presidenza della Regione Campania che sarà sostenuto in coalizione anche da rifondazione comunista, comunisti italiani, verdi e partito del lavoro.

image1 (6)Avellino – Questa sera il partito cittadino di Sel ha presentato il candidato alla presidenza della Regione Campania, Salvatore Vozza, che sarà sostenuto in coalizione anche da rifondazione comunista, comunisti italiani, verdi, partito del lavoro.

A introdurre è stato Raffaele Aurisicchio che ha presentato la formula riassuntiva del programma con cui la sinistra concorrerà alla Regione: ‘Sinistra a lavoro per la Campania con Salvatore Vozza’.

Aurisicchio ha spiegato che a breve avrà luogo una manifestazione di apertura della campagna elettorale: “Di fronte all’incapacità del Pd di costituire un’alternativa a Caldoro, noi abbiamo provato a mettere in campo una seria proposta di governo per la Campania. Intendiamo sfidarci sulle idee e sui contenuti, con liste aperte e un Presidente con capacità politiche ed esperienze amministrative importanti. Dobbiamo chiedere il conto a Caldoro della desertificazione campana con buona pace di Pietro Foglia che cerca di affermare il contrario e di attribuire ad altri le responsabilità di questo scempio. Dobbiamo chiedere invece a De Luca il conto dell’atteggiamento rinunciatario mantenuto dal Pd in Regione. E’ evidente che Caldoro e De Luca sono due facce della stessa medaglia. Stiamo facendo un percorso che nasce anche dall’esperienza in Irpinia, dal rifiuto di un centro sinistra imbalsamato. De Luca non può essere l’alfiere del centro sinistra dopo le larghe intese, non quando il Pd tiene in vita il patto del Nazareno, quel patto che conterrà qualche riferimento alla Campania”.

La parola poi a Roberto Montefusco che ha richiamato il concetto di una sinistra propositiva, utile alle proprie comunità: “Se guardiamo a questa città vediamo una comunità che sta smarrendo speranze e futuro. Siamo di fronte a contraddizioni profonde con la gestione delle politiche europee, abbiamo utilizzato i fondi per la pavimentazione di Piazza Libertà, per la riqualificazione del Mercatone, insomma per sanare errori, non per costruire il nuovo. Siamo dentro una continuità, ‘la politica del cemento’, tutto questo va radicalmente invertito. Occorre rompere questo paradigma dandosi l’ambizione di ripartire dalle persone e fermare una classe dirigente inadeguata, incapace di gestire il presente prima che il futuro. Avellino non è autosufficiente, deve interloquire con gli altri comuni dell’hinterland per immaginarsi in avanti. Si inneggia solamente al senso di responsabilità, che manca, invece, completamente, perché responsabilità significava dare un candidato vero alla Campania e noi lo stiamo facendo sostenendo Salvatore Vozza”.

Fra gli interventi ha colpito tutti quello della giovane Sara, studentessa e cittadina avellinese in cerca di risposte per il futuro della sua generazione. “Noi giovani siamo fulcro di forza e debolezza, vittime degli errori passati da cui spesso siamo influenzati e forti perché solo noi possiamo contribuire al superamento delle tristi pagini scritte negli ultimi anni. Mi rende amareggiata vedere che i poli universitari del Sud si trovano sempre più declassati e declassificati. Il diritto allo studio non può essere una competizione in cui vince il più forte, dovrebbe essere un qualcosa che spetta a chiunque, non materia sottoposta a termini e condizioni. Mi impressionò Renzi quando disse che ci sono università di serie a e b e che considerare il contrario è antidemocratico e antimeritocratico. Bene per me è antidemocratico quanto lui ha detto perché svilisce il senso stesso dell’istruzione. Bisogna ricominciare a parlare di diritti prima che di meriti. E’ regressione commercializzare il Paese, è bigotto che i genitori debbano scegliere quale figlio mandare a scuola e stabilire una gerarchia delle passioni con a capo quella che possa fruttare di più. Ad Avellino poi viviamo una realtà che non offre sostegno ai suoi giovani, in una città con un’assenza totale di stimoli sociali e culturali. Si dice che solo se si pensa l’impossibile si ha la misura di quello che puoi cambiare ecco perché Salvatore Vozza è il candidato giusto per la nostra regione”.

Ha porto i suoi saluti anche Tony Della Pia di Rifondazione Comunista che si è detto entusiasta della presentazione di Vozza come alternativa della sinistra: “E’ un compagno che si trova sempre dalla stessa parte e lo sosterremo contro il partito delle trivellazioni, del job’s act, del capitalismo e dei poteri forti: il Pd”.

Prima delle conclusioni di Salvatore Vozza, ha speso qualche parola anche l’On. Giancarlo Giordano: “Che ha fatto questa Regione per meritarsi tanto? Che ha fatto per meritarsi un presidente che ha trattato questa terra come una zona di rifiuti e di tagli? Che ha fatto questa terra per proporre come alternativa un candidato ineleggibile? La qualità politica è arretrata in maniera inesorabile, dobbiamo combattere una battaglia per la legalità che intercetti la domanda di giustizia che viene da tutta la società. In politica contano i gesti che molto spesso vengono premiati, perciò non è una sconfitta candidare Salvatore Vozza come altri vogliono lasciar credere. Avellino è una città mal governata, incapace di immaginarsi diversa da com’è, incapace di lasciarsi guardare dal resto del territorio. Sotto le macerie non sono rimasti solo i morti ma anche un pezzo di anima di questa comunità, con uno sfruttamento selvaggio del territorio e delle risorse che questa terra aveva. Solo Tonino di Nunno aveva immaginato un futuro diverso, aveva pensato alle vocazioni di questa realtà per ricostruire un’idea di Avellino che in qualche modo si relazionasse con la provincia e lo facesse esaltando le qualità dei territori che le stavano intorno. Il piano strategico è chiuso nel cassetto del Sindaco e i fondi europei sono stai spesi in maniera a dir poco scandalosa, ma il punto di crisi vera è che questa mediocre e piccola classe dirigente insediata in un comune che ha saccheggiato è incapace di costruire relazioni, connessioni, incapace di costruire una comunità più ampia di sé per paura di perdere un pezzetto di potere, di occasione. Familismo e clientelismo sono le parole d’ordine di chi ci amministra. Rapaci nient’altro che rapaci”.

L’iniziativa lunga e partecipata si è conclusa come previsto con il discorso di Salvatore Vozza ai suoi e alla società civile raccoltasi a conoscerlo e ad ascoltarlo.

Basta con la politica dell’io, che induce al populismo, per governare occorre lavoro di squadra- ha affermato Vozza – Stiamo facendo una battaglia coraggiosa perché noi la Campania la vogliamo governare davvero. Tra De Luca e Caldoro molti avrebbero scelto di non votare e se vogliamo partecipazione dobbiamo sapere a chi parlare. C’è una sinistra che si vuole misurare. Il tema della Regione è molto delicato e Caldoro ormai agli sgoccioli finge di dar tutto, come con un enorme svendita natalizia. Dall’altra parte De Luca fa lo stesso, perché non si è sentito nel corso di questi anni, nessuno ha alzato la voce e non lo fanno tanti parlamentari del Mezzogiorno che a titolo personale si scandalizzano ma poi non mettono in campo nessun punto di vista diverso. Sono arrabbiato per il modo in cui il Pd tratta la Campania e anche Renzi, se c’è una persona che non può essere proclamata e si dice che la Severino sarà rispettata perchè un segretario dà il simbolo a uno che non può essere eletto? In testa non hanno il Mezzogiorno. La regione Campania è una comunità straordinaria che ha bisogno di un punto di riferimento non di uno che sale e scende. E’ inutile che De Luca faccia i comizi se prima non ha esercitato ciò che ora dice, non ha mai fatto opposizione e il voto si rispetta sempre quando vinci e quando perdi. Non si è discusso di un solo problema vero del Mezzogiorno in Parlamento, mentre Finmeccanica strappava gli ultimi pezzi di apparati industriali, il governo ha fatto altre scelte. Si fanno solo annunci, Renzi è venuto a Bagnoli ad agosto scorso dicendo “noi risolveremo il problema Bagnoli” e poi è scomparso e niente si è fatto. Le nostre priorità devono esser lavoro e università. I fondi restituiti bastano per scrivere fallimento all’esperienza di Caldoro. Noi vogliamo rappresentare un’altra Regione e non far vincere l’idea della politica che sta emergendo in queste ore. Vicende come quelle di Ischia ed Ercolano portano le persone a dire ‘siete tutti uguali’, siamo di fronte a gente che non ce la fa più e il Pd su questo tace. Cosa è diventato questo Pd? Dobbiamo sollevare la questione morale, che non è astratta ma è un diverso modo di gestire la cosa pubblica e rappresentare gli interessi dei cittadini. Il cambio generazionale per loro è solo un passarsi la palla di padre in figlio e di questo nessuno deve farne più le spese. Possiamo essere la sorpresa in questa partita perciò dobbiamo abbattere il recinto in cui cercano di chiuderci”. 

Source: www.irpinia24.it