Paolo Pignatiello presenta l’album “A Sud Di Nessun Nord”
"Un album fatto di canzoni che mirano dritte al cuore"
Cultura – “Alcune di queste storie, prima di divenire canzoni, sono esistite nella realtà. Altre sono venute chissà da dove, come è loro capriccio. Mi sono limitato a riordinarle e cantarle a mio modo”. Così Antonio Pignatiello sul suo nuovo lavoro: A Sud Di Nessun Nord.
“Questo cd è una sorta di orchestra tascabile: canzoni affollate di voci perdute, fatte ora di un mare in tempesta, ora di un lamento, ora di un canto antico, ora di trombe mariachi e serenate lontane. Sono storie che pur compagne all’oggi – spiega Pignatiello – vivono senza tempo, perché senza tempo sono le circostanze e i destini degli uomini, di figure e sembianze diverse, ma fissi nella loro intima essenza. Le storie e i volti che le compongono s’intrecciano l’un l’altro in un divenire continuo”.
“Le nuove canzoni – continua – sono un’opera che ci riporta ad atmosfere messicane intrecciate e mescolate alle melodie del vecchio West alla Morricone e alle milonghe argentine dal suono caldo e vibrante. Poi ci sono le parole e i libri invecchiati, come certe pellicole cinematografiche, e resta la polvere tra New Orleans, il Mexico e l’Arizona”.
“I testi - prosegue – traggono spunto da quel vecchio west americano, da scrittori come H. Charles Bukowski, John Fante, Edgar Lee Masters, Sherwood Anderson, per tornare indietro alle radici greche di Anacreonte e latine di Catullo, al “Mestiere di Vivere”, ai “Dialoghi con Leucò”, “Lavorare Stanca” (da cui traggono spunto due canzoni) di Cesare Pavese”.
“Ne esce un album – conclude – fatto di canzoni che mirano dritte al cuore, come in un vecchio film di Sergio Leone”.