“Una pura formalità”: dal cinema al teatro

Glauco Mauri mette in scena al Teatro Bellini la traduzione teatrale dell’omonimo film di Giuseppe Tornare

mauri1Napoli – La versione teatrale e la regia di “Una pura formalità” è di Glauco Mauri, che, alunno di Orazio Costa, Sergio Tofano e Wanda Capodaglio, costituisce un’importante figura di riferimento del teatro italiano degli ultimi 50 anni.

Lo spettacolo, in scena dal 17 al 22 marzo al Teatro Bellini di Napoli, è una produzione della Compagnia Glauco Mauri – Roberto Sturno, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Pergola ed ha visto la partecipazione degli attori: Glauco Mauri, Roberto Sturno, Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso e Marco Fiore.

In una piovosa notte, lo scrittore Onoff viene portato da alcuni agenti nel tetro commissariato di Polizia, per essere stato trovato che correva sotto il temporale in un bosco, reagendo al tentativo di identificazione da parte dei poliziotti. In preda alla paura e al disorientamento, lo scrittore viene accolto da un Commissario, che è un vero e proprio estimatore dei suoi libri. L’interrogatorio prosegue svelando a piccoli passi il racconto, da cui emerge che lo scrittore è sospettato di aver ucciso un uomo, ma che, a causa di una momentanea amnesia, non ricorda nulla di quanto accaduto. Ma la rimozione dei ricordi avviene perché, come dice lo stesso commissario, citando lo scrittore: “Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle”.

Lo spettacolo si conclude con un colpo di scena che spiega, attraverso un viaggio nella psiche del personaggio Onoff, la realtà di quello che è successo. Il filo narrativo si muove a due velocità, vagando tra l’indagine poliziesca e la dimensione onirica, per descrivere la complessa natura della mente umana. Ciò che il commissario realizza nel suo interrogatorio è l’arte della maieutica, ricostruendo la realtà, che emerge attraverso la confutazione delle contraddizioni dello scrittore.

di Davide MARENA

Source: www.irpinia24.it