Aiello del Sabato – Concedere deroghe a esponenti democratici per consentirgli di candidarsi in liste collegate? Dissento fermamente da tale ipotesi avanzata dal candidato governatore del Pd, Vincenzo De Luca. Sarebbe un errore. Chi riveste un ruolo di dirigenza o un incarico negli enti deve candidarsi sotto il simbolo politico del partito, auspicando la convocazione delle primarie territoriali per la formazione della lista. Anziché timore della consultazione interna, da costoro mi aspetterei piuttosto un leale contributo per raggiungere il risultato elettorale. Non si può, a mio parere, svolgere ruoli ufficiali in nome, per conto e grazie al Pd e poi defilarsi, senza dare un sostegno alla propria bandiera. In questo modo, ancora una volta, daremmo spazio ad opportunismi e personalismi, facendo il gioco dei voltagabbana.

Le liste collaterali andrebbero riservate unicamente ai rappresentanti della società civile, della cultura, dell’ associazionismo, del mondo delle professioni, del sindacato, oltre che all’arcipelago delle liste civiche locali a noi vicine, proprio per ampliare il consenso e battere Caldoro. Se non riscopriamo l’orgoglio ed il senso dell’appartenenza al Pd non sarà facile vincere le elezioni regionali e costruire il partito del cambiamento. Di qui l’invito, ancora una volta, a non tergiversare nella indizione di una assemblea dei circoli irpini per ascoltare la voce della base ed approvare, insieme ai nostri amministratori locali, una piattaforma programmatica dei bisogni territoriali, che possa diventare un vero e proprio “Progetto Irpinia” da affidare alla rappresentanza regionale e al suo vertice. Nei prossimi giorni su questi temi delicati invierò una lettera aperta alla deputazione nazionale e regionale della provincia di Avellino per conoscerne la posizione.  

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