Unpli: “Se si trivella a Gesualdo, l’Irpinia diventa un deserto”

La denuncia: "Non si può distruggere una bellezza dell’Irpinia per mero calcolo economico"

no petrolio trivellazioneAvellino - L’Unpli Provinciale di Avellino di concerto con l’Unpli Regionale della Campania esprime il fermo e civile dissenso alle trivellazioni nel territorio di Gesualdo e  Frigento per la ricerca e l’estrazione del petrolio.

Sono molteplici – spiega il Presidente dell’Unpli, Giuseppe Silvestri nelle osservazioni inviate alla Giunta regionale della Campania – le ragioni del dissenso sotto il profilo ambientale ed economico. L’Irpinia è un’area  sismica ed ha già subito nel corso del tempo vari terremoti tra cui quello del 23 novembre del 1980 che ha causato distruzioni e migliaia tra morti e feriti. Né l’uomo può aggredire e stuzzicare il terreno che si potrebbe rivoltare contro. L’Irpinia è ricca di sorgenti di acqua che viene fornita ai cittadini della Campania e della Puglia. Questa ricchezza va conservata, salvaguardata e non messa a repentaglio e a rischio di dispersione e di inquinamento a causa delle trivellazioni. A pochi chilometri dal luogo della prevista perforazione vi è la Mefite che è considerato un  vulcano spento che sorge nella Valle di Ansanto dove sorgeva anticamente il tempio della Dea Mefite. Tra Rocca San Felice e Guardia dei Lombardi si produce il carmasciano, un formaggio tipico dal sapore gustoso a causa del  latte delle pecore tenute a pascolo che si nutrono dell’erba in questa zona sottoposta ad esalazioni di zolfo provenienti dalla Mefite. Sempre a pochi chilometri vi sono le Terme di Villamaina che sono una risorsa del territorio dando lavoro a diverse decine di persone. L’ultima ragione, ma non ultima per importanza, è  quella che l’Irpinia ed in particolare Gesualdo ed i paesi limitrofi sono paesi eccellenti sotto l’aspetto paesaggistico con alta potenzialità turistica”.

“Con le trivellazioni – continua – ci sarebbe un rischio enorme per la rottura di un equilibrio sismico, idrogeologico, ambientale-turistico e si farebbe uno sfregio non solo ai territori di Gesualdo  ma ad un vasto territorio,  all’Irpinia e alla Campania. Ci sono voluti molti anni per riscoprire la figura di Carlo Gesualdo e i madrigali come pure tanti ne sono occorsi per recuperare il Castello e il centro storico di Gesualdo al fine dello sviluppo culturale e turistico del paese e dell’Irpinia. Come pure molta attenzione è stata dedicata per la conservazione riuscita del centro storico di Frigento. A quattro passi, oltre alle terme di Villamaina, si trovano il Castello di Candriano di Torella dei Lombardi, Sturno e i centri storici di Fontanarosa e di Mirabella Eclano con i tradizionali carri di paglia. E a qualche altro chilometro ancora si trovano  Luogosano, Nusco, Guardia dei Lombardi e Grottaminarda”.

“E’ un’area a forte vocazione agricola e turistica immersa nei vigneti con la vicina Paternopoli che è un centro vitivinicolo con imprese affermate  e  il centro storico di Taurasi che dà il nome al Taurasi dogc, di Sant’Angelo all’Esca. Non si può distruggere una bellezza dell’Irpinia per mero calcolo economico a solo discapito del territorio e delle popolazioni locali che non avrebbero neanche il beneficio di un incremento dell’occupazione essendo il progetto in questione a “capital intensive”. Piuttosto – conclude –  anche con l’approvazione della legge regionale del turismo emanata di recente si punti allo sviluppo culturale e turistico di questa vasta aerea e dell’Irpinia. Si va verso lo sviluppo della cultura e del turismo mentre con questa iniziativa si va all’opposto. L’Unpli provinciale e cioè le Pro Loco della provincia di Avellino di concerto con l’Unpli Campania, presidente regionale prof. Mario Perrotti, per le motivazioni su esposte chiede di riflettere e di negare il permesso di ricerca nella zona individuata”. 

Source: www.irpinia24.it