Popolari per l’Italia, Mauro e Rivellini al fianco di Solimene

‘Popolari per l'Italia’ ad Avellino si porrà come argine “ai troppi grandi inciuci che stanno caratterizzando la vita politica della nostra provincia”, collocandosi, invece, nell'area di quei moderati che vogliono riscoprire il gusto della politica fatta di servizio: “consapevoli di dover combattere una battaglia impari ci affidiamo a tutti coloro che nati liberi vogliono continuare a rimanere tali senza compromessi né imposizioni. Contro i vecchi metodi di gestione e di accaparramento del potere proporremo alla gente un metodo nuovo fatto di competenze e di professionalità e non di servilismo. Questo nuovo soggetto si colloca come un reale punto di riferimento per la gente comune”

mauro, rivellini, solimene, russo, salattoAvellino – Nel dicembre 2014 si è costituito in città il raggruppamento politico ‘Popolari per l’Italia’, nuovo progetto politico che fa capo all’ex ministro Mario Mauro. Il coordinamento Provinciale è stato affidato a Errico Capossela il quale, nell’ambito della coalizione che verrà a definirsi per la prossima campagna elettorale regionale, ha concorso in questi mesi a definire insieme all’On. Rivellini la lista per il collegio di Avellino, coordinamento guidato da Solimene e Vittorio Centrella. E oggi alla Casina del Principe è stata lanciata una nuova grande battaglia di democrazia dal basso di un movimento politico che si richiama ai valori del PPE europeo, presentando il gruppo dirigente che ha il compito di costituire il partito coinvolgendo il territorio, gli amministratori (alcuni presenti in sala) ed i cittadini (diversi i giovani ascoltatori), per una casa comune aperta ai bisogni e alla capacità di elaborazione.

Alle proposte dei “Popolari per l’Italia, per una Campania Felix” partecipano anche la Senatrice Angela D’Onghia (Sottosegretario Governo Renzi all’istruzione) e l’on.le Bianca D’Angelo (Assessore Regione Campania alle politiche sociali).

“Nasce un movimento moderato. Da una parte ci sono i socialisti, dall’altra i popolari, con valori come la difesa della famiglia – ha detto Enzo Rivellini coordinatore regionale di Popolari per l’Italia – nasce per dare una risposta ad una larga parte dell’elettorato italiano che non sa in chi riconoscersi. Berlusconi non è più rappresentativo e sul populismo di Salvini c’è il rischio di cadere: perciò la destra vicina a Renzi può trovare spazio qui. Io come europarlamentare ho fatto battaglie per il Sud, e se il Papa ha trovato spazio a Strasburgo lo si deve a Salatto. Non abbiamo bisogno di un altro imperatore come Salvini che scenda qui: alle regionali saremo protagonisti con una lista. Oggi nessuno ti chiede da dove vieni, ma dove vai per risolvere i miei problemi. Dopo aver avuto un incontro con Caldoro, vogliamo ora un suo bilancio e le sue prospettive. Se De Mita raccontava che quando chiedeva a suo padre sarto un vestito nuovo ad ogni stagione non gli veniva fatto, a Caldoro gli abbiamo chiesto di fare le cose che servono ai cittadini. In Consiglio regionale bisognerà difendere le ragioni dell’Irpinia, considerando le due categorie di politici: gli autoreferenti e i necessari rappresentativi. Stamattina siamo stati a Caserta: di tutte le terre la più bella è la Campania”.

“Ci siamo impegnati in questa avventura - ha detto Giuseppe Antonio Solimene, ex presidente della Comunità Montana, cattolico legato alla Cisl e al lavoro (da ex assessore provinciale) – per offrire un’occasione di un percorso che ritrovi la capacità avuta negli anni passati, recuperando le cose positive e raddrizzando il tiro su altre cose, con coraggio comune. Questa provincia potrà avere un futuro se riusciremo a coinvolgere il mondo giovanile che spesso prende le distanze dalla politica che allontana. Tuttavia il ministro della difesa Mauro ha avuto il coraggio di fare un passo indietro e nello stesso tempo un passo avanti per rilanciare alcuni temi cari al cattolicesimo popolare. Prima con la DC e poi con L’UDC sono stato con la politica risposta per la gente: bisogna ora recuperare le ragioni della buona politica. Né da padroni, né da servi: la cosa importante è l’impegno per le nostre comunità anche senza rappresentatività, ma creando la nuova classe dirigente. Siamo preoccupati per l’assenza di progettualità: prima i progetti, poi le poltrone. C’è una prateria davanti a noi: aspettiamo solo persone di buona volontà per costruire condivisioni e interessi scevri da quelli di bottega. Proviamo, come gente comune, a dare voce a chi è in difficoltà”.  

Lo storico giornalista Gianni Festa, che ha moderato l’incontro, a questo punto ha chiesto: “perché manca Gargani? Il Partito Popolare Europeo era una delle sue indicazioni, insieme a Rivellini per un centro moderato. Si ricomincia con i partiti personali?”.

Gli ha risposto l’On.le Potito Salatto vice presidente nazionale di Popolari per l’Italia:“ieri ho parlato con Gargani e gli ho chiesto di intervenire oggi. Ma mentre Rivellini ha intenzione di presentare una lista per creare su tutto il territorio ‘Popolari per l’Italia’, Gargani si era fossilizzato per Popolari per la Campania. Questo nostro movimento è per evitare il disorientamento dei cittadini di centro e di centro-destra. Mario Mauro non è il leader assoluto, ma gli riconosciamo una leadership in questo partito. A fine anno ci sarà un congresso con un tesseramento per sentirsi attivi in un partito romanocentrico. C’è chi si rivolge a Striscia la Notizia, ma dove sono i consiglieri comunali, provinciali, regionali per risolvere i problemi? Nei consigli bisogna rappresentare e non penalizzare i territori. Schuman – De Gasperi – Adenauer: ci riferiamo ai loro principi, ma non vogliamo rifare la DC. C’è spazio per i postcomunisti, per i postfascisti, ma i postdemocristiani sono visti con sospetto e timore. Tuttavia, ci siamo per spendere i fondi europei e dare spazio ai giovani e alle donne”.

“C’è un momento difficile a livello giovanile: non riescono a trovare lavoro sia i diplomati sia i laureati. Chiediamo, perciò, maggiore impegno alle Istituzioni per ridurre il tasso del 35% di disoccupazione – ha dichiarato Michele Russo, coordinatore giovani di Avellino –è lodevole l’impegno del Forum giovanile avellinese, come per la Banca del libro e la Sala musicale: questo è stato il mio contributo lì. Non c’è dittatura in questo partito in cui sono arrivato e in cui ognuno può dire la propria. Vivo a Borgo Ferrovia che da decenni è rivoltata per l’Isochimica: ci sono ancora balle di amianto e chiedo al sottosegretario Rossi l’impegno per risolvere presto questo problema”.

L’on.le Domenico Rossi (sottosegretario alla difesa) fino a 2 anni fa era vicecomandante dell’Esercito ed è entrato in politica perché ha creduto che poteva aiutare di più il Paese (come anche i suoi figli che, nonostante il suo incarico, sono ancora precari). Rossi ha affermato: “i giovani in sala oggi significano la domanda di un futuro migliore. Non posso impegnarmi in ciò che non conosco. Alle europee dicevo che sarei ritornato nei luoghi della mia campagna elettorale al di là dell’esito. Mi è sempre piaciuto giocare d’attacco: tornerò qui! Nella mia vita ho sempre mantenuto le promesse fatte”. Dunque, un impegno in merito al degrado ambientale cittadino.

“La geografia politica ha senso nella vita delle Istituzioni. La gente, sapendo che non riesce a provvedere ai propri bisogni, fanno un patto con persone che presiedano ai loro interessi. Lo Stato, perciò, è frutto di un patto di libertà: le istituzioni, che funzionano con le idee, devono essere garanti e non padroni - ha affermato, poi, il senatore Mario Mauro, presidente nazionale –a questo partito-bambino abbiamo dato, come nelle famiglie, il nome del nonno. Il partito popolare è stato il primo italiano con una collocazione territoriale, democratica, governativa contro l’egemonia. A Caltagirone ho trovato le idee migliori: quelle cristiane per fare il bene della gente. La politica deve rispondere sul come deve essere organizzato, ad esempio, un sistema educativo o sanitario. Il centro di per sé non significa nulla, ma le idee sì (come quelle di Salverino De Vito). Facciamo un tentativo per riannodare un filo che si è rotto. Certo, ci sono le elezioni-spartizione di potere, ma senza le idee un popolo muore. Oggi siamo davanti un’ideologia neonazista come il terrorismo: se non avremo ideali grandi siamo destinati a soccombere, ideali per cui valga la pena vivere (i terroristi invece dicono: vinceremo noi perché amiamo la morte più della vita). Noi vogliamo far sentire la nostra voce perché non è possibile ridurre le libertà costituzionali. Le condizioni storiche ci impongono di stare con altre coalizioni politiche, ma si può stare con dignità difendendo le proprie idee identitarie. A 37 anni ho iniziato l’esperienza politica, prima ho insegnato filosofia e fatto l’imprenditore nelle telecomunicazioni. Io accusavo i ragazzi di non avere la cultura del lavoro e loro mi dicevano che io avevo il posto statale: allora l’ho lasciato. Quella delle elezioni è un’occasione: da un lato serve alla vita della Regione, dall’altra ad esplicitare idee buone per la vita del Paese”.

Quindi Gianni Festa ha tratto le conclusioni: “si può stare insieme mantenendo la propria dignità, lo disse Alcide De Gasperi nel dopoguerra. Questa è un’avventura che nasce con l’idea di fondo del popolarismo sturziano: auguro a questo movimento un grandissimo successo. Inoltre Solimene ha annunciato che da lunedì 23 febbraio la sede del partito a Corso Europa n. 140 sarà a disposizione di tutti”.

Source: www.irpinia24.it