Alto Calore: Si valuta l’idea di mobilità del personale
L'alto Calore Servizi rivendica la possibilità di potersi interfacciare con i clienti con maggiore facilità
Nonostante l’azienda Alto Calore Servizi S.p.A. versi da tempo in condizioni economico-finanziarie gravissime questa RSU prende atto, dopo 18 mesi dall’insediamento del suo Consiglio di Amministrazione e del suo Amministratore Delegato, che nessuna concreta azione e stata intrapresa per affrontare e risolvere le gravi problematiche, più volte evidenziate dal sindacato.
Inoltre, l’Amministratore Delegato rivendica continuamente l’esclusivo utilizzo della massima trasparenza sulla gestione dell’ente, per tale motivo questo sindacato è costretto a rivendicare continuamente un non corretto svolgimento delle relazioni industriali, atteso che le sue istanze e le sue richieste di accesso agli atti, restano puntualmente inevase.
Il piano industriale redatto da un esperto, non è altro che l’ennesima analisi dello stato dell’arte, che peraltro giunge molto tardivamente rispetto all’insediamento di questa Amministrazione, nonostante il profondo stato di crisi economica finanziaria in cui versa l’azienda.
In tale piano, ci si limita ad enunciare quello che si vorrebbe fare senza delineare alcuna modalità operativa e senza analizzare la fattibilità tecnico economica.
Per il personale di ACS, oggi è molto più complicato interfacciarsi con il pubblico e l’utenza, grazie ad una credibilità professionale messa in dubbio dalle incaute dichiarazioni pubbliche rese dall’Amministratore Delegato.
Ma nonostante questo, con enorme impegno e sacrificio i dipendenti continuano a garantire l’erogazione del servizio idrico, tra mille difficoltà di natura organizzativa ed operativa.
Ci eravamo illusi che le cose potessero in qualche modo cambiare ma è ormai chiaro a tutti che non vi è alcun progetto per ripartire e siccome un’azienda che vive disagi economici non può restare immobile, valuteremo la possibilità di mobilitare il personale, come già è accaduto il 3 ottobre scorso, quando circa 200 dipendenti sono scesi in sciopero, con l’intenzione questa volta di invitare l’A.D. e tutto il C.d.A. a rassegnare le proprie dimissioni.