Pd –De Blasio: “offriamo il nostro contributo per i soci dell’ASI”

Il ruolo del Consorzio Area Sviluppo Industriale va “ridisegnato in considerazione e in funzione della nuova concezione di sviluppo reversibile” che è quella che i democratici irpini hanno approfondito e fatto emergere con la Conferenza programmatica provinciale.

de blasio e penna 07 02 15Avellino – Aiutare il Mezzogiorno a superare il divario con il Nord del paese, creare nel Sud ambiti territoriali competitivi, attraverso una organica rete di infrastrutture ed incentivi fiscali. E’ con questa missione che nel 1962 in Irpinia venne istituito il “Nucleo di Industrializzazione di Avellino” per trasformare la tradizionale economia di montagna in una realtà industriale economica e moderna. Il Consorzio ASI irpino (ente pubblico) offre agli investimenti degli imprenditori i seguenti elementi: 1) rete idrica potabile ed industriale, 2) impianti di potabilizzazione e depurazione, 3) pubblica illuminazione, 4) energia elettrica, 5) gas metano,  6) videosorveglianza, 7) viabilità interna, 8) rete telefonica e telematica, 9) centri servizi. E l’Asi gestisce 12 aree industriali della Provincia di Avellino: Pianodardine,  Solofra, Valle Ufita, Valle Caudina; Morra de Sanctis, Calaggio, Sant’Angelo dei Lombardi, San Mango sul Calore, Nusco, Conza della Campania, Calitri-Nerico, Calabritto. Attualmente, però, il ruolo del consorzio Asi richiede di essere ridisegnato in considerazione e in funzione della nuova concezione di sviluppo reversibile che è quella che i democratici irpini hanno approfondito e fatto emergere con la Conferenza programmatica provinciale: l’appesantimento burocratico, la percezione di ‘agenzia immobiliare’ che attualmente contraddistingue l’Asi provinciale ne condizionano fortemente il peso e il ruolo nelle dinamiche di potenziale sviluppo delle aree interne.

La conferenza programmatica è stata un momento politico qualificante dell’azione di questo partito. La segreteria provinciale non è un’organizzazione spontanea e il segretario stesso è un organo del partito  - ha detto oggi, nella sede del Coordinamento Provinciale, il Segretario Provinciale Carmine De Blasiosi è perciò condivisa la questione dell’Ato e poi l’assemblea dei sindaci ha deciso. L’Asi, però, non è l’Ato: va ricostruito ex novo. Il presidente dell’Asi, Belmonte, ha chiesto a tutti i sindaci di collaborare: quelli del Pd decideranno all’interno dell’assemblea Asi dopo aver espresso il loro parere sulle politiche industriali. C’è bisogno di nuove politiche per il territorio: basta con la politica dello scontro, sui temi bisogna confrontarsi. Noi offriamo il nostro contributo prima delle decisioni definitive, come l’ipotesi rischiosa delle zone franche, ma sono un tema d’attualità su cui ci siamo confrontati con i territori. Qui c’è una premessa politica, indicazione per i nostri amministratori Pd”.  

Presenti in sala anche alcuni sindaci dei comuni PD soci del Consorzio ASI. Invece, due i componenti dell’Esecutivo Provinciale intervenuti: Mario Pagliaro (forum Politiche per l’ambiente e le Comunità) e Augusto Penna (forum Politiche per la crescita, lo sviluppo sostenibile e i servizi pubblici), il quale ha deciso di iniziare il suo intervento riferendosi all’ultimo rapporto Svimez:  http://www.svimez.info/images/RAPPORTO/materiali2014/2014_10_28_sintesi.pdf

“Al nostro tavolo della Conferenza programmatica - ha ricordato Penna - era presente il ricercatore Stefano Preziosi che ha analizzato i dati del rapporto Svimez: le agevolazioni concesse al Meridione sono state, per la prima volta nella storia della repubblica, inferiori rispetto al Nord: perciò le aree interne soffrono. L’errore sul piano di sviluppo irpino è stato quello di riferirsi solo ed esclusivamente ad asset industriali. Ciò non significa abbandonarli completamente, ma occorre un modello di sviluppo alternativo che guardi con coraggio all’agricoltura di eccellenza, al terzo settore, all’enogastronomico, etc. Temendo conto del riuso, nel breve-medio periodo si può rielaborare il piano regolatore ASI. Bisogna sburocratizzare le procedure, così saranno semplificate e portate a termine le cose, come la rivisitazione dei lotti di Pianodardine e Solofra. Ci sono aree in cui si può puntare sul fotovoltaico e sulle nuove tecnologie energetiche che producono reddito, senza esporsi al rischio ambientale del petrolio. Asi come ente promotore di buone politiche sia a lungo termine sia a medio e breve termine”.

Infine, Mario Pagliaro, segnalando che presto si diffonderà su internet il contributo di un anno di lavoro, ha detto: “in testa ci sia #svilupporeversibile. La sola idea che abbiamo è quella di insieme, come quella su ambiente e sviluppo, quello che non miete vittime all’interno del territorio (quell’altro, invece, che lo fa è regresso anche se porta soldi)”.

 

Source: www.irpinia24.it