Maximungitura nelle piazze italiane per salvare il latte Made in Italy
500 gli imprenditori che da Avellino andranno a Napoli contro l’omologazione, a sostegno del latte italiano e a difesa dell’agricoltura distintiva.
Tutto pronto ad Avellino per partecipare a Napoli in piazza Dante venerdì 6 febbraio ad uno dei tanti appuntamenti nazionali contro l’omologazione, a sostegno del latte italiano e a difesa dell’agricoltura distintiva. Da Avellino è prevista una partecipazione di circa 500 imprenditori agricoli di Coldiretti.
“Un giorno da allevatore”, la più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che trascorreranno insieme un giorno da allevatore nelle piazze italiane in cui sarà allestita una vera e propria stalla per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali. Un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy.
I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto ad evidenti anomalie di mercato. Infatti, il prezzo del latte alla stalla è diminuito, in media, nell’ultimo semestre del 19% mentre il prezzo del latte fresco alta qualità al consumo è stato per tutto il 2014 sostanzialmente stabile, con addirittura un leggero aumento, così anceh il latte UHT e la mozzarella vaccina esposte sugli scaffali della distribuzione.
La mancanza d’informazione sull’origine del prodotto, fatta eccezione per il latte fresco e i formaggi DOP, consente di importare latte e prodotti caseari dall’estero e trasformarli in prodotti “italianI”, rendendo così indistinta anche il 40% della produzione nazionale.
C’è da segnalare, inoltre, che vengono importati, oltre al latte trattato a lunga conservazione, anche prodotti semilavorati: cagliate, caseine e caseinati. Questi prodotti vengono poi utilizzati, senza che il consumatore lo sappia, per produrre formaggi senza latte (mozzarelle e formaggi a pasta filata), ma con sostanze da questo derivate.
Si segnala anche l’inganno ai consumatori sui “simil grana”, formaggi prodotti nell’est Europa e venduti nel mondo sfruttando il richiamo all’italianità e l’assonanza fonetica del nome “Grana”.
In questo contesto è importante rilevare la chiusura delle nostre stalle che, soprattutto nelle aree interne e montane , determina un mancato presidio del territorio, causa dissesto idrogeologico, di perdita della biodiversità e di qualità alimentare ed una significativa perdita occupazionale.
Per tutto ciò, le nostre imprese zootecniche sono in estrema difficoltà e chiudono perché non c’è mercato e perché i costi di produzione sono superiori ai al prezzo pagato alla stalla.
Una caratteristica distintiva e straordinaria della nostra produzione lattiero-casearia è la sicurezza alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali. Il 45% delle nostre produzioni serve a realizzare i migliori formaggi del mondo la cui qualità e distintività sono strettamente legate alla produzione di latte dei nostri territori.
La grande mobilitazione del 6 febbraio interesserà le principali piazze del Paese dove saranno allestite le stalle con gli animali secondo le diverse specificità regionali, da Roma in Piazza del Campidoglio a Milano, da Torino a Udine, da Bologna a Firenze, da Napoli a Bari, da Cosenza a Palermo ma anche a Venezia dove la stalla sarà galleggiante nel molo di Piazza San Marco.
Coldiretti chiede:
- l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine della materia prima (latte) utilizzato;
- che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi.;
- assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta le pratiche di commercio sleale;
- rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate;un pronto intervento dell’Autorità preposta contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante;
- promuovere iniziative nazionali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche;
- semplificare le procedure burocratiche;
garantire che le risorse del “Piano latte” del Ministero delle Politiche Agricole vadano agli allevatori.