Avellino timida con ” le piccole ” – Cittadella corsaro al Partenio
Va male la prima del 2015 al Partenio per i Lupi. Squadra assente e senza idee messa alle strette da un Cittadella umile e ben preparato. I nuovi innesti non convincono e la manovra non è fluida.
Avellino – Senza orgoglio e forse anche senza onore … l’immagine dei tifosi che, malgrado i fischi assordanti, al fotofinish reclamano la presenza dei giocatori dell’Avellino sotto la curva per avere spiegazioni del pesante k.o. interno contro il Cittadella, fanalino di coda del campionato, la dice lunga. Una squadra totalmente diversa da Vercelli ove solo un errore di Comi e un rimpallo fortunoso per i piemontesi negarono la vittoria (meritata) all’Avellino su un campo difficile. Oggi, diversamente dalla settimana scorsa, i Lupi hanno meritato di perdere la gara macchiando, con una prestazione indecente, la prima di ritorno al Partenio. Fare mea culpa servirà a ben poco, la sconfitta ci può anche stare, ma la reazione non avvenuta e l’atteggiamento di rassegnazione è forse anche peggio … il Lupo è ferito!
IN CAMPO. L’Avellino ritorna al Partenio dopo la sosta e ritorna anche al vecchio 3-5-2 con Kone in mediana, Visconti e Regoli sulle fasce e in orbita offensiva l’inedito tandem Castaldo-Mokulu. Per il congolese esordio da titolare con la maglia irpina. In opposizione ai Lupi, Il Cittadella di Foscarini, fanalino di coda della Cadetteria, giunge in terra irpina con un 4-3-2-1 sostenuto dall’unica punta Gerardi. I veneti si affidano all’albero di Natale per bloccare le fasce irpine e partire in contropiede.
RETE VENETA. Gara opaca al Partenio con un Cittadella tatticamente perfetto, il quale, complice anche un Avellino molto sterile d’inventiva, acquisisce il controllo del centrocampo grazie alla gestione diligente di Rigoni e compagni. Unico lampo irpino (13’) è a cura del solito Castaldo che libera Regoli a tu per tu con Pierobon ma l’esterno si fa ipnotizzare dall’estremo difensore che malgrado la sua carta d’identità ( 1969 ) ammutolisce gli scettici con un’eccezionale parata.
L’Avellino non spinge e il Cittadella ne approfitta. Alla mezz’ora, precisamente 26’, Barreca in percussione vince il contrasto con Pisacane e pennella al centro per Stanco che scappa via dalla marcatura di Ely e in tuffo batte Gomis di testa.
DAI E VAI. La gara si infiamma dopo il vantaggio veneto e si assiste a diversi cambiamenti di fronte. Al 42’ Gomis respinge male su una conclusione di Paolucci e Kupisz viene atterrato da Schiavon prima che potesse raggiungere la sfera indi il giudice di gara è costretto ad assegnare il penalty che Gerardi realizza.
Il colpo dello 0-2 scatena la rabbia irpina che dopo un giro di lancette accorcia le distanze con una splendida azione di Visconti che mette in mezzo per l’inserimento di Regoli il quale incrocia sul secondo palo accorciando le distanze. Non c’è più tempo nella prima frazione per altri gol ma ce n’è per riempire il taccuino dei cattivi del signor Saia di Palermo in quanto la gara diviene tesa e ricca di falli.
SENZA IDEE. Nella ripresa Rastelli manda in campo tutte le risorse a sua disposizione. Passerella per Mokulu e dentro Trotta, Castaldo, stremato e inconcludente, passa il testimone a Comi e Soumarè rileva Schiavon per donare più imprevedibilità.
L’esperimento purtroppo non riesce in quanto è sempre il Cittadella a fare la gara trascinata da un superlativo Rigoni che insieme a Gerardi si divora per ben due volte la rete del definitivo k.o. ; meritevole d’applausi, solo Gomis che ambedue le volte si oppone alla minaccia veneta. Unico squillo irpino della ripresa è una conclusione di Kone il quale, con un diagonale, prova a incrociare ma la sfera sfiora il palo alla destra di Pierobon … neanche la fortuna aiuta i Lupi!
Finisce così. Prestazione vomitevole da parte dei Lupi che per 90’ sono alla mercè di un Cittadella che non ha faticano neanche più di tanto per infliggere questa pesante sconfitta ai Lupi, in quanto ha manifestato fin dalle prime battute una preparazione tattica eccellente e una forma fisica almeno 3 volte superiore a quella degli irpini. Ennesimo stop interno contro un’avversaria condannata quasi sicuramente alla retrocessione, sarà una settimana lunga e burrascosa per l’Avellino … lunga e burrascosa!
di Michael Mambri