Smile for Parkinson – Il dietro le quinte degli Effetti Collaterali‏

L'equipe del Moscati porta in scena i frutti di una passione che le permette , anche senza indossare il camice, di aiutare tantissime persone

image1Avellino – Il tanto atteso evento “Smile for Parkinson” ha fatto il tutto esaurito ieri sera al Teatro Gesualdo.

Il popolo avellinese ha risposto bene, come hanno constatato gli stessi protagonisti dello show di solidarietà. La Fondazione Antonietta Cirino Onlus – Progetto Parkinson si è adoperata insieme all’equipe medica dell’ospedale S. Giuseppe Moscati di Avellino, la quale equipe è da tempo una piacevole sorpresa in ambito musicale, per uno spettacolo che ha visto protagonisti anche gli amatissimi comici di Made in Sud per una serata all’insegna del sorriso.

Lo scopo della manifestazione, come ha spiegato anche la Dottoressa Rosamaria Iannaccone, è stato quello di portare a conoscenza di tutti la malattia parkinsoniana e di condurla al di fuori del contesto domestico per cominciare un percorso di esorcismo del morbo stesso. Non sono rimasti sordi all’appello gli Effetti Collaterali,  che da anni, oltre che col loro mestiere vero e proprio, sposano le cause importanti, portando in scena i frutti di una passione che li accomuna e che permette loro, anche senza indossare il camice, di aiutare tantissime persone. Questi straordinari medici hanno risposto volentieri a qualche domanda prima dello spettacolo. Che tipo di selezione musicale avete operato quest’anno?

“Il nostro motto è non suonarci addosso, cerchiamo di fare dei brani che facciano parte della musica tradizionale italiana, brani che conoscono un po’ tutti così da permettere la partecipazione della gente. Si spazia da Lucio Dalla, Lucio Battisti, la PFM e altri cantautori”.

Dopo il riuscitissimo evento dello scorso anno con TotaLife, ora c’è Smile for Parkinson

“C’è la Dottoressa Iannaccone che ha un entusiasmo notevole e ha creato altrettanto fermento attorno, una settimana prima della serata i biglietti hanno fatto il sold-out, a testimonianza del fatto che la gente ha capito il suo impegno e con affetto ha sostenuto l’iniziativa, come hanno sostenuto noi coloro che ci seguono sempre”.

Raccontateci un aneddoto simpatico, qualche retroscena durante le prove

“A volte discutiamo, ma d’altra parte sono 14 anni che suoniamo insieme, i disaccordi non durano più di due minuti. Il risultato poi è visibile, si tratta sempre di qualcosa di costruttivo. Più che altro quando si discute è un modo di scaricare la tensione”.

Avellino come vi sembra che abbia risposto alle vostre iniziative?

“Avellino ha risposto benissimo, già lo scorso anno facemmo il tutto esaurito con TotaLife a 15 giorni prima dello show. Sicuramente la presenza dei comici di Made in Sud ha giocato la sua parte, ma oramai la gente ci vuole bene e ci segue. Ce ne siamo accorti anche su Youtube, dove alcuni amici hanno pubblicato qualche videoclip. Abbiamo 2000 visioni per “Nessun Dolore”, 1200 per “ Prendila così” e 820 per un mix dei Matia Bazar. Abbiamo ricevuto anche una recensione che non ci aspettavano assolutamente”.

C’è un pezzo che stasera vi sta più a cuore di altri?

“Sono tutti belli, ma certamente il pezzo di esordio è una dedica a Pino Daniele. 

Gli Effetti Collaterali si sono scambiati, poi, tra loro simpatiche battute, presentandosi l’un l’altro, scambiandosi opinioni sulla travolgente passione che li ha uniti, sul loro lavoro di squadra e introducendo la presenza d’eccezione di strumentisti di mestiere e rappresentanti l’eccellenza nel campo. Dopo tante risate, l’ultima domanda agli Effetti Collaterali.

Vi sentite più medici o più musicisti?

“L’uno non esclude l’altro, senza la musica probabilmente non riusciremmo a fare i medici, è una valvola di sfogo”.

La risposta ha lasciato più spazio alla gestualità e alla metafora, attraverso la quale gli Effetti Collaterali hanno cercato di spiegare la differenza tra l’esser medici e l’esser musicisti. La carriera medica spesso è associata al fatto venale, dove, nella misura in cui lo è, la musica è il contro bilanciere. Si potrebbe dire che è questione di mani, dell’uso che se ne fa, di come noi spettatori e pazienti ne usufruiamo. Certamente ieri sera c’è stata l’occasione di conoscere meglio delle persone che coniugano l’impegno quotidiano con uno svago mai distante dall’utile. Sono i nostri medici, quelli che spesso stanno dietro le quinte, perché a volte consideriamo solo gli effetti del loro lavoro, dimentichi di tutto quello che c’è prima. A teatro gli Effetti Collaterali hanno contribuito alla causa facendo un po’ da cornice a un programma variegato, ma riuscendo da perfetti protagonisti della musica tradizionale e di quella parte di Città che ci rende orgogliosi di essere avellinesi.

di Francesca Contino

 

Source: www.irpinia24.it