Avellino – Aurisicchio (Sel): “la sinistra esca dallo standby”
Sel a Milano dal 23 al 25 gennaio per “Human factor”, iniziativa che invita a cogliere il segno del cambiamento. La sinistra irpina prova a rispondere.
Avellino – Mentre a Roma è in discussione la riforma costituzionale (per cambiare 40 articoli!), dopo la manifestazione di Sel (del 4 ottobre 2014) per una nuova politica economica in Italia e in Europa dicendo “basta ai fallimenti dell’austerity”, è aperto un confronto a livello nazionale e locale prima di Human Factor (cfr. http://www.humanfactorlab.it/ ). E oggi nell’ex Chiesa del Carmine avellinese, il coordinatore provinciale di Sel, Raffaele Aurisicchio, ha detto: “riapriamo una discussione sulla necessità della sinistra oggi. Un bisogno politico con larghi legami di massa, una sinistra non estremista, anche capace di stare all’opposizione per preparare il governo. Non possiamo suonarcela e cantarcela da soli con riti autoreferenziali per la sopravvivenza di un piccolo ceto politico. Pezzi di sinistra sociale e pezzi di quella politica si possono ritrovare per riguadagnare spazio alla giustizia sociale. Vendola ha detto che Human factor è un rilancio forte a sinistra. Il Pd è andato mutando pelle, fino all’abbandono significativo di Cofferati. Piuttosto che un nuovo partito, Landini ha detto che è necessario far vivere nuove forme di aggregazione affinché torni la partecipazione. Civati vuole fare un nuovo partito di sinistra, perché dopo 8 anni la crisi perdura, aumentano le disuguaglianze. Astensione, antipolitica, antieuro, c’è chi vuole incanalare verso destra la protesta sociale. Moderato e trasversale è il partito di Renzi che sta dalla parte dell’impresa piuttosto che dei lavoratori. È evidente come il Pd sta cominciando a rompersi: ciò deve allarmare. Cofferati fonderà un’associazione culturale (non aderirà a partiti alleati con il Pd). Camusso nota la scomparsa di un partito di riferimento per la CGIL”.
Quindi Aurisicchio ha sottolineato: “Lo standby è la fase attuale: ci si rifugia in una posizione di attesa che succeda qualcosa, rimanendo occupati nelle ordinarie attività (come il cane che si morde la coda). Human factor vuole rompere il circolo vizioso e inconcludente. Lo spirito di scissione ha rovinato la sinistra. Non serve una lista senza popolo e a prescindere da valori e contenuti. Non serve un’operazione amarcord. Le cose restano complicate e difficili, anche perché si va in piazza e si continua a riconoscersi nel Pd, oppure si va in piazza e si guarda all’antipolitica. La protesta sociale resta scissa da un’affidabilità politica della sinistra. C’è una ricchezza nelle mani del meno del 10 % della popolazione. I mercati rendono insignificante la democrazia popolare. Se l’Europa fa a meno della sinistra diventa più debole. Il liberalismo da solo non ce la può fare: è necessaria un’alleanza col socialismo, costruendo un nuovo approccio verso il Medioriente. Ci sono filoni di pensiero fecondi: ecologismo, femminismo, cattolicesimo democratico. Prima di tutto vengano le persone con i loro bisogni. Autonomia della sinistra sì, ma non può valere la tesi, ad es., mai alleanze col Pd, perché bisogna distinguere tra situazioni nazionali e quelle locali. Bisogna valutare le condizioni territoriali. In Campania, però, non ci siederemo mai con Ncd se il Pd lo farà. Le primarie, poi, senza regole si prestano ad infiltrazioni. Serviranno, infine, nuovi appuntamenti di sinistra”.
Fra i vari presenti al Forum aperto alle tante espressioni della sinistra irpina segnaliamo alcuni interventi.
Luca Servodio, segretario del PdCI (Partito dei Comunisti Italiani, Federazione irpina): “non si può riformare il capitalismo. Dal governo Monti è stata svuotata la democrazia rappresentativa. La sinistra deve unirsi senza costrursi un nuovo partito. Necessaria una classe dirigente preparata che non è arrivata da Sinistra Arcobaleno a Rivoluzione civile. Bisogna stare insieme rispettando le differenze identitarie”.
Rita Nicastro, Rsu CGIL Scuola: “invece di ribellarsi agli oppressori, nel film “Terre e libertà” i compagni si massacravano tra loro per un problema ideologico. In questo periodo storico è prevalso l’individualismo americano, manca un nuovo umanesimo. Chiamiamo le cose col proprio nome, occorre un soggetto politico perché abbiamo una responsabilità morale enorme. La nostra generazione vide Pertini, questa dei social network è limitata se non porta in piazza le battaglie faccia a faccia. La passione, l’onestà, l’empatia: dignità da restituire prima a noi stessi e poi agli altri”.
“Non possiamo tornare a casa più sfiduciati di prima dopo un incontro di sinistra - ha detto Rocco Pignatiello – il conflitto sociale è tornato e non ha trovato una sponda politica. Non bisogna solo descrivere i disagi, ma capire il perché accadono. Il Pd è un partito che va da solo (Veltroni ruppe con la cultura del Novecento). Il Pd su scuola, sanità, pensioni, lavoro sta riducendo diritti. Per non lasciare spazio a Salvini, iniziamo un percorso comune per renderci autonomi”.
“Centralità dell’Economia sociale di mercato e richiamo al valore della persona - ha riflettuto Amalio Santoro – no al primato della tecnica; occorre un potere destituente che non si arrenda alle ragioni di chi governa. Primarie e Leopolda non sono state la strategia vera, come anche il berlusconismo. È quasi un fatto igienico mettere in campo qualcosa di alternativo (c’è la scadenza elettorale delle regionali). I soggetti politici non nascono a tavolino, ma dal confronto tra gli abitanti dei Comuni”.
Tony Della Pia, segretario provinciale del PRC (Partito della Rifondazione Comunista): “necessario aprire un’interlocuzione. Si veda Genova 2001 quando crebbe un movimento mondiale che metteva in discussione le regole del neocapitalismo liberista. L’errore gravissimo è istituzionalizzare il conflitto sociale, scadendo in un elettoralismo che non ci chiede la storia. Renzi e il Pd sono servi di un sistema neoliberista. Con modestia (consapevoli dei nostri limiti) possiamo metterci al servizio della trasformazione sociale, partecipando ad assemblee pubbliche. Mi entusiasma vedere lavoratori, dopo anni, riacquistare i loro diritti. L’altra Europa con Tsipras ci serve per ragionare sulle cose che ci accomunano (Rivoluzione civile non funzionò). Il Pd oggi è diventato di centro destra, perciò occorre una forza diversa in campo”. E rivolgendosi anche a Giovanni Bove, presente in sala, Della Pia ha detto: “il Pd deve chiarirsi al suo interno. Bisogna andare oltre le contraddizioni che comunque si vedono: alle provinciali è stato deleterio il percorso di Sel che ha fatto raffreddare dei contatti”.