Avellino – Oggi si presenta il cartellone del “Teatro d’Europa”

Il motto "Il teatro non si rassegna".

manifesto_70x100_FESTIVAL_teatrodeuropaAvellino – Che oggi in Italia (o è meglio dire in Occidente)  sia in atto una crisi di valori come raramente si è dato nella nostra storia, è un fatto che nessun osservatore, di qualsiasi estrazione culturale e politica, osa negare.  Nella società attuale né avereessere contano un granché nei modelli di vita che vengono proposti come realizzanti per una vita felice. Il vero modello proposto è invece quello dell’usare. Tutto diventa effimero, labile, transitorio, “liquido”, ed ogni investimento – sia in beni materiali che in modelli di vita – e ogni legame a lungo termine sembra rivelarsi del tutto anacronistico per l’attuale economia e modello sociale. L’attuale società capitalistica sembra oggi essersi modificata: non conta più tanto il possedere o il desiderare l’accumulo di cose materiali. Il consumismo di oggi si basa sul consumo di sensazioni piacevoli istantanee e sulla speranza di sempre nuove sensazioni.

E il teatro? Quale posto occupa in questo scenario? Nell’era di Internet, del cinema, dello streaming, del 3D, e chi più ne ha più ne metta, la rappresentazione teatrale non può considerarsi come un qualcosa di obsoleto? Innanzitutto dobbiamo ricordare che  il teatro, testimonia che  noi umani abbiamo imparato ad approcciarci con il reale, con la realtà del mondo esterno, in un modo del tutto diverso. Abbiamo iniziato a approcciarci al mondo degli oggetti e delle cose, al mondo fisico, considerandolo non più come qualcosa da impiegare in modo utilitaristico per soddisfare bisogni ben definiti: con il teatro, l’oggetto – che è innanzitutto il  corpo dell’attore – non ha più la connotazione esclusiva di  strumento e diventa  simbolo.  Il teatro è un luogo magico e permette di vedere rappresentate le proprie emozioni e liberarsi di queste, se sono negative, o esaltarle, se positive.  Nonostante ciò, si fatica ad avere l’interesse giusto per potersi avvicinare, soprattutto i giovani,  al mondo del teatro. Come creare un indirizzo artistico che possa superare questa problematica? La crisi! Un senso di frustrazione mi ha attanagliato per lungo tempo, un motivo che diventava giorno per giorno “monotono” – “routine”: vedevo svanire a poco a poco  il “senso” del fare teatro.  Ma è nella crisi che sorge l’inventiva, si scoprono nuove strategie: per aiutare le persone ad amare il teatro bisogna  rendere le persone protagonisti, loro stessi, del teatro.  Le prove, l’immedesimarsi in un particolare personaggio fino a farlo proprio, l’emozione del sipario che si sta per aprire e la soddisfazione di aver portato a termine la rappresentazione davanti ad un pubblico, non possono  che appassionare  soprattutto i giovani e tutto ciò li aiuta a guardare con occhi diversi, da quest’ esperienza in poi, il mondo del teatro. 

Esaltare il Teatro come comunicazione, ricerca, condivisione, studio, crescita civile e sociale e parlare alle emozioni della gente, rappresentare la bellezza.  La società moderna ha bisogno dell’antica arte del teatro, altrimenti è una società che non ha speranza, non sogna più! Il TEATRO NON SI …RASSEGNA!

 

Source: www.irpinia24.it