Il ritorno di Vuccirìa a Galleria Toledo
Nel teatro partenopeo la Compagnia teatrale catanese racconta l’abbrutimento dell’umanità tra opprimenti solitudini ed umane perversioni.
Napoli – Galleria Toledo ospita nuovamente la Compagnia catanese Vuccirìa Teatro dal 9 all’11 gennaio 2015, con due spettacoli: “Io, mai niente con nessuno avevo fatto” e “Battuage”.
Vuccirìa Teatro è una nuova realtà teatrale, fondata da Joele Anastasi ed Enrico Sortino, due giovani talentuosi, con un percorso formativo che li porta in giro tra la Sicilia e Roma. Ciò che rende Vuccirìa una vibrante novità nel panorama teatrale italiano è il tentativo di creare una nuova forma di linguaggio che fondi la drammaturgia originale con una ricerca attoriale attiva. L’attore, grazie alle sue capacità mimetiche e alle sue possibilità creative, infatti, costituisce il nucleo centrale su cui si plasma e si definisce il lavoro della compagnia. Gli attori si trovano ad agire all’interno di un essenzialismo scenico che li denuda di ogni artificio per esprimere la rudezza di personaggi che vivono al margine di una società che li respinge e allo stesso tempo li calamita verso di sé.
Il 9 gennaio andrà in scena “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”, già vincitore della V° edizione della rassegna teatrale, STAZIONI D’EMERGENZA ATTO V per nuove creatività. Lo spettacolo racconta la storia di un giovane siciliano, rappresentato dallo stesso Joele Anastasi, che vibra di passione per Giuseppe, il suo maestro di danza. Le vicende si sviluppano all’interno di una Sicilia popolare, dove l’istinto è la guida delle azioni, dove la ragione è offuscata dagli impulsi del corpo, che dettano legge e rendono gli uomini bestie, angeli e demoni al tempo stesso.
L’altra importante produzione teatrale, “Battuage”, sarà rappresentata il 10 e l’11 gennaio. Questo spettacolo, interpretato da Joele Anastasi con Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano e Simone Leonardi, è l’intreccio di diverse realtà, che attraversano l’Italia, caratterizzate dall’affannosa ricerca del piacere fisico. Il sesso è il collante delle storie e si declina in mille perversioni e in mille vizi. Salvatore, il protagonista, è l’incarnazione della degenerazione dell’essere umano in “bestia”. Quella bestia, che risiede, potenzialmente, in tutto il pubblico, composto da uomini e donne, con gli stessi impulsi e le stesse pulsioni. Il quadro, che esce fuori dal racconto, ha i toni pesanti della solitudine e le sfumature del cinismo, arricchito con venature di crudo realismo.
di Davide MARENA