Avellino – “Ricominciamo da te”, giovani che si preparano al Natale

Numerosi giovani hanno ascoltato la catechesi di padre Maurizio Botta

don marcello al rosarioAvellino - Un pomeriggio di riflessione e di preghiera per i giovani della Diocesi, quello dell’ultimo sabato prima di Natale, alla chiesa del Rosario, alla presenza, fra gli altri, del vicario don Sergio Melillo e di don Marcello Cannavale, responsabile della pastorale giovanile.

Una sala affollata anche dalla Gioventù Francescana di Serino, che ha animato subito  i numerosi presenti (9 file di sedie riempite) con il brano “Accendi una luce”(cfr. https://www.youtube.com/watch?v=e6YNmAyz9vo  ).

Quindi la parola è passata a padre Maurizio Botta, sacerdote della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Roma.

Le cose che ci rendono simili sono più di quelle che ci dividono - ha detto il 40enne padre Maurizio – per esempio la paura della morte e di quelli che più amiamo; e poi la ricerca ma nel limite del tempo e dello spazio, eppure l’immaginazione vuole farci essere eterni. Sappiamo razionalmente che il mondo andrà avanti senza di noi, ma l’uomo è comunque sempre alla ricerca di un superamento. L’uomo vuole sapere come funzionano le cose, non è mai tranquillo. Niente ci basta mai. La dimostrazione è che ci sono uomini che hanno tutto e vogliono ancora. L’uomo si sente disadattato a differenza degli animali”.

ricominciamo da te

Quindi padre Maurizio ha segnalato l’importanza dell’armonizzazione tra scienza e fede: “i bambini sono molto amanti della scienza e non la si può opporre alla fede: bisogna, perciò, risolvere il conflitto. La cura dei propri morti dimostra che l’uomo da sempre è stato religioso a differenza degli animali. L’uomo ha una tensione verso l’alto e cerca di rispondere alle grandi domande (perché c’è il dolore? Perché si invecchia?). Come funziona l’universo, come è nato? La teoria del Big Bang fu inventata da un prete gesuita (Georges Edouard Lemaître) e non fu messa in discussione neppure dall’atea Margherita Hack. Scienziati dunque credenti. La scienza non esaurisce la conoscenza e le conoscenze più importanti non sono scientifiche. Infatti, pensiamo alla conoscenza relazionale. Non sappiamo nulla di una persona appena vista: resta un mistero fino a quando essa non decide di autorivelarsi. Un equipe di scienziati non riuscirebbe a capire il suo vissuto interiore. Mi viene da pensare ad alcune Confessioni: si può ascoltare l’altro non tutto in una volta, ma diluito nel tempo; tra uomini bisogna partire dall’urgenza  per conoscersi. Non siamo tutti uguali, alcune anime non si aprono mai. Pensiamo ai bicchieri: Dio solo può riempirli tutti, ma ce ne sono tanti di essi e per diverse occasioni. I pensieri ed i sentimenti (fondamentali nella vita) sono invisibili”.

Padre Maurizio, infine, rivolgendosi ai presenti con degli esempi, si è focalizzato sulle relazioni: “è ragionevole credere che tu (che non ti ho mai incontrata) ti chiami Assunta come mi hai detto. Ci voglio scommettere! Però poi ci sono alcuni sofisti che vogliono la carta d’identità, che non si fidano della tua affermazione sulla data di nascita, ma vogliono la verifica al Comune. Dio non è rimasto muto. Babilonesi ed egiziani sfruttarono il popolo d’Israele. Dio, però, lo scelse per rivelarsi. Dio sceglie i più piccoli (come il balbuziente Mosé) per farsi conoscere e per salvare tutti. Un popolo è fatto di poeti, storici, mistici che ispirati da Dio hanno consentito ai testi dell’Antico Testamento di cristallizzarsi. Gesù, poi, fu condannato a morte per quello che disse. O era Dio o era un matto da legare (megalomane). Dico ai bambini di prendere in considerazione la possibilità che Gesù si è presentato come Figlio di Dio. L’annuncio della nascita di Gesù fu rivolto ai pastori, disprezzati dalla gente perché ritenuti lontani dal popolo e da Dio. Invitare altri all’incontro con Dio comporta trovare chi insulta (come Erode), chi resta indifferente e religiosi come i farisei… Il Padre dà lo Spirito Santo solo a chi lo chiede, il quale dona il modo di pensare e di volere di Gesù. Non i migliori, non i più intelligenti Dio ha scelto. Oggi sceglie i battezzati del 2014 per salvare tutti. E’ una responsabilità che non deve spaventarci, con la fede ce la faremo”. 

 

Source: www.irpinia24.it