Caso Roseto – Ancora caos per i lavoratori. D’Acunto: “Pronti a sciopero ad oltranza”

Il segretario della FpCgil: "Se non arriveranno risposte pronti anche allo sciopero della fame. Quello che si teme per la struttura ormai è chiaro ed è il danno d'immagine, ma davanti al totale menefreghismo su questa vicenda non sappiamo cosa fare "

cgil icaro rosetoAvellino – Ore decisive quelle che stanno attraversando 16 dei 27 lavoratori della cooperativa Teseo che opera presso il Roseto di Avellino. “Se entro le 24 di quest’oggi non arriveranno risposte positive in merito al pagamento delle spettanze arretrate i lavoratori continueranno il loro sciopero ad oltranza attuando azioni di lotta. Da mercoledì saremo in presidio permanente davanti al Roseto con una tenda dove io dormirò lì ed inizierò lo sciopero della fame insieme ad altri lavoratori. Una scelta drastica ma inevitabile perchè non si può andare avanti cosi. La situazione è tesa i lavoratori non sono più disponibili a lavorare gratis. Quello che si teme per la struttura ormai è chiaro ed è il danno d’immagine, ma davanti al totale menefreghismo su questa vicenda non sappiamo cosa fare“.Così, ha annunciato stamane nel corso della conferenza stampa il segretario della Fp Cgil, Marco D’Acunto.

In questi quattro giorni di sciopero -ha spiegato D’Acunco - a parte un incontro in Prefettura, non abbiamo ricevuto nessun contatto con l’associazione Roseto tantomeno che con il consorzio Icaro e la cooperativa Teseo e se questa situazione permarrà fino ad oggi procederemo con lo sciopero ad oltranza. Decisione questa non presa dalla sera alla mattina dato che si parla di una forma di protesta dura ma dinnanzi alla totale mancanza di sensibilità rispetto alla vicenda da parte di tutti a partire dalla prefettura fino ad arrivare all’ordine francescano dei cappuccini di Nola ed il vescovo Marino, ci troviamo costretti ad intraprendere queste forme estreme di lotta”.

Intanto la cooperativa Teseo ha invitato i lavoratori a sospendere lo sciopero al fine di garantire i servizi essenziali e riprendere il dialogo con l’associazione Roseto ed il consorzio Icari ma le accuse mosse dal segretario della Fp Cgil e dai lavoratori della cooperativa sono dure: “La cooperativa ci ricorda che dobbiamo garantire i servizi essenziali  ma ciò deve avvenire confrontandosi con i sindacati noi abbiamo proclamato lo sciopero con dieci giorni di anticipo ed in quel frangente nessuno si è fatto vivo. Per di più in questi giorni i turni di lavoro che i lavoratori non hanno garantito sono stati coperti illegittimamente con volontari violando le norme in materia di sciopero. Questa violazione non va sottaciuta e per questo motivo abbiamo chiesto l’intervento dei carabinieri e dell’ispettorato del lavoro”.

Di stamane, inoltre, le dichiarazioni del presidente del Roseto sull’impossibilità a pagare i lavoratori in quanto “Nonostante i soldi ci sono alla  cooperativa Teseo manca il Durc e non li possiamo erogare”.

Dichiarazioni queste che hanno portato il segretario D’Acunto a porsi delle domande “Se Teseo non ha il Durc non l’aveva nemmeno nel momento in cui ha avuto l’appalto da Icaro e perchè allora le spettanze sono state pagate ed adesso no? Inoltre se Teseo non ha il Durc, Icaro avrebbe dovuto controllare questa mancanza ed anticipare le spettanze ai lavoratori”.

Attualmente i lavoratori devono avere ancora la tredicesima del 2012 e del 2014, metà stipendio di gennaio 2014 e tutti gli stipendi che vanno da giugno a novembre 2014. Alcuni di loro devono inoltre percepire assegni familiari, rimborso irpef 730, gravidanze e allattamento e gravidanze a rischio.

Una situazione che non può essere stipata in un angolo ma che deve essere affrontata a viso aperto facendo conoscere alla cittadinanza le difficoltà che si stanno affrontando. Difficoltà presentate davanti ai fedeli della chiesa della Madonna delle Grazie e per le quali “non è stata spesa nessuna parola di conforto”.

“Ormai – rimarca D’Acunto - questi lavoratori non hanno più niente. Ci attendiamo che in queste ore qualcosa si muova perchè non ci appartiene la logica di creare danni ai cittadini che sono in condizioni di bisogno e ai lavoratori che garantiscono i servizi“.

Nel corso della conferenza stampa D’Acunto ha chiarito anche la storia relativa ai 1600 euro che sembravano appartenere alla liquidazione di qualche mensilità arretrata ma in realtà sono tutt’altro “I 1600 euro - dichiara - sono soldi a titolo di acconti su future retribuzioni per prestazioni lavorative che i dipendenti svolgeranno nel momento in cui il Roseto scioglierà la convenzione con Icaro e Teseo ed avrebbe assunto i lavoratori alle proprie dipendenze roseto. Inoltre è stato chiesto ai lavoratori di firmare le dimissioni volontarie dalla cooperativa Teseo che per fortuna non tutti hanno firmato. Da allora -conclude- sono passati 46 giorni Teseo è ancora datore dei lavoratori, Icaro è ancora il consorzio che subappalta la cooperativa ed il Roseto è ancora la stazione appaltante”.

 

Source: www.irpinia24.it