Rapporto Caritas su Povertà 2011-13, il Vescovo: “Insieme per creare reti di solidarietà”

Aumentata del 20% l'utenza della Caritas, molti di coloro che chiedono aiuto sono ex imprenditori vittime della crisi

vescovo marino, gambacorta, carlo meleAvellino - La sede della Provincia di Avellino ha ospitato questa mattina la presentazione del Rapporto sulla Povertà 2011-2013 stilato dalla Caritas della Diocesi di Avellino. Presenti all’incontro il Presidente della Provincia Domenico Gambacorta, il Vescovo di Avellino S.E.Mons. Francesco Marino, il direttore della Caritas diocesana Carlo Mele e il Direttore Generale Asl Mario Ferrante.

Questo rapporto non viene fatto dalla Chiesa per il solo interesse di fare dei conti ma per raccontare della nostra attività di ascolto, di discernimento e conoscenza del territorio”, esordisce così Carlo Miele nel suo intervento di presentazione. “Con l’attività di ascolto accogliamo i nostri fratelli e conosciamo le loro difficoltà, le loro esigenze creando delle reti attraverso cui aiutarli. Da qui – ha spiegato – si passa alla realizzazione del progetto soprattutto attraverso la conoscenza del territorio. La responsabilità di ognuno di noi in quanto comunità, insieme ai volontari e alle istituzioni che ci sostengono, è prenderci le nostre responsabilità e fare quanto possibile per aiutare chi ha bisogno”.

I dati del rapporto sono stati illustrati dal sociologo, anche collaboratore dell’Asl, Paolo Matarazzo. L’utenza è aumentata del 20% con una stima di 155mila bambini in Campania che vivono in povertà assoluta. Secondo quanto emerso, sono soprattutto le donne a rivolgersi alla Caritas, facendosi portavoce di tutta la famiglia la quale non sempre si limita a genitori e figli, ma anche ad anziani, fratelli e nipoti. La povertà, secondo il rapporto, costringe le famiglie ad unirsi vista l’impossibilità di sopravvivere autonomamente al di fuori del nucleo familiare. La fascia d’età media è quella fra i 40-44 anni e molti di loro sono uomini separati, divorziati ed ex imprenditori che non possono più permettersi un reddito utile alla sopravvivenza.

Anche gli stranieri si rivolgono alla Caritas, molti dei quali non solo chiedono cibo e assistenza sanitaria ma anche opportunità di lavoro. L’istruzione non è una delle richieste più frequenti in quanto molti degli stranieri che si rivolgono alla Caritas hanno titoli di studio, anche elevati, ma non utilizzabili nel nostro paese perché validi solo nel loro Stato di origine.

Il dato positivo emerso dall’analisi del dott. Matarazzo è l’assenza di accattonaggio e di povertà estrema, frutto di sotto nutrizione. Ciò che si è presentato in questi ultimi anni è la richiesta di aiuto delle famiglie povere non “di tradizione” bensì finite in questa situazione a causa della crisi; molti di loro, infatti, sono imprenditori e precari a cui si aggiungono separati, famiglie mono reddito, e anziani soli.

Il rapporto è stato stilato attraverso i dati raccolti presso i centri di ascolto Zaccheo e Babele di Avellino, di Montevergine a Mercogliano, Emmaus ad Atripalda e del Samaritano a Mirabella Eclano.

Di recente il lavoro della Caritas ha visto l’attenzione e la partecipazione attiva dell’Asl, rappresentata stamattina dal suo Direttore Generale Mario Ferrante: “Non si può rimanere insensibili alle diseguaglianze, è nostra responsabilità fare quanto possibile per aiutare chi ha bisogno. Il paziente per noi viene prima di tutto – ha chiarito -, in particolare quello da noi considerato paziente “fragile” che si trova vittima di problemi non solo sanitari ma anche sociali. È da pochi mesi che ho assunto questo incarico ma sin dal primo giorno il mio modus operandi si è basato sull’offrire servizi di qualità ai pazienti, non badando all’aspetto economico a suo discapito. Dobbiamo aiutare i pazienti con assistenza domiciliare a tappeto su tutto il territorio di nostra competenza e soddisfare al meglio i loro bisogni speciali. Inoltre – ha concluso -, nell’ultimo incontro fatto con gli ospedali della nostra zona ho chiesto innanzitutto gentilezza e cortesia con i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso, anche se le richieste sono poco consone. Non bisogna assolutamente bistrattare chi chiede il nostro aiuto”.

gambacorta, carlo mele, vescovo marino 1Anche il Presidente Gambacorta ha sottolineato l’importanza che le istituzioni e la comunità tutta ha verso chi ha più bisogno: “Conto di fare entro fine anno una conferenza stampa in cui potrò dire di aver sbloccato tutti quei progetti da me trovati bloccati, relativi non solo all’assistenza sociale ma anche a tutti i temi che sin dall’assunzione da parte mia di quest’incarico due mesi fa sono stati di mio primo interesse. Fra questi – ha spiegato Gambacorta – l’edilizia, in particolare quella scolastica. Nel frattempo, abbiamo stanziato 40mila euro per contrastare la povertà; una goccia nel mare, certo, ma speriamo di fare di più quanto prima”.

A concludere la conferenza il Vescovo di Avellino S.E.Mons. Francesco Marino, soddisfatto per il lavoro portato finora avanti: “La comunità tutta deve essere protagonista non solo nel creare reti di solidarietà sociale ma anche di diventare più dinamica, attiva nei vari livelli di partecipazione. In me ho un senso di fiducia – ha aggiunto – che lavorando tutti insieme questa spirale rivolta verso la caduta e il pessimismo si capovolgerà, uscendo da questo circolo vizioso fatto di disimpegno e rassegnazione. Per fare ciò la Chiesa deve continuare ad adoperarsi attraverso forme educative di sensibilizzazione e di creazione di reti sociali. Insieme a noi deve esserci il sostegno della comunità, con il volontariato, e il lavoro delle istituzioni. La gratuità, in particolare, delle associazioni di volontariato è un elemento di progresso e sostegno economico e sociale per tutti noi, per questa ragione – ha concluso – va assolutamente sostenuta”.

Source: www.irpinia24.it