A volte ritornano! Crisi Avellino, Crotone corsaro al Partenio

L'ex- Ciano, grande trascinatore, stende i Lupi nella loro tana. Avellino smarrito, si lecca le ferite: solo 2 punti nelle ultime quattro partite.

cianoAvellino – Alla fine a gioire è l’ultima della classe. Dopo l’impresa di una neopromossa per merito degli uffici, Vicenza, anche il fanalino di coda Crotone rompe la Legge del Partenio. L’ex Ciano gioca una gara da urlo e l’Avellino sta a guardare per tutto il primo tempo pur riuscendo a trovare il pari in modo più fortuito che meritato. La banda Rastelli, quando sembra voler dare una scossa, viene trafitta a causa del vuoto che rregna oramai sovrano a centrocampo: nell’azione dell’1-2, nessuno segue Salzano, il quale non ci pensa due volte a distruggere la porta difesa da Gomis. Dopo Nocera, forse è il periodo più buio dell’era Rastelli: meccanismi prevedibili, gioco assente e tanti errori individuali … dov’è l’Avellino? Possibile che questa brutta copia di una squadra agguerrita e affamata sia lo specchio del Lupo? Meglio credere che la propria identità l’Avellino l’ abbia lasciata a  Modena, ultima vera GRANDE partita.

IN CAMPO.  Rastelli, privo di esterni, si affida al duo Petricciuolo-Zito sugli out di centrocampo del classico 3-5-2. Nota da segnalare è la titolarietà di Filkor, davanti ritorna il tandem Castaldo-Comi. In opposizione ai Lupi, il Crotone di Drago si schiera con un 4-4-2 sostenuto dall’eccezionale duo offensivo Ciano-Torregrossa.

VECCHIE CONOSCENZE.  Il Crotone parte forte spinta dalla fisicità e grande tecnica del centravanti Torregrossa che dopo una manciata di minuti becca un giallo per simulazione, ma al secondo contatto col tappeto verde (7’) conquista una punizione dal limite ove Ciano (ex-Avellino) a giro piazza la sfera nell’angolino ammutolendo un Partenio già spoglio di tifosi, i quali si sono assentati per i primi 15′ in segno di protesta verso la Lega che ha impedito ai supporters biancoverdi di partecipare alla trasferta di Coppa in quel di Bergamo.

POCO FILTRO.  L’11 schierato da Rastelli non convince: le fasce non spingono, in mezzo Filkor e Kone non riescono a dialogare, l’unico barlume di luce, tanto per cambiare, è Castaldo. Infatti, proprio il bomber di Giugliano (25’) con grande esperienza doma un pallone complicato in area ospite e serve Zito sulla sinistra il quale tira di prima intenzione pescando Comi sul secondo palo che insacca (provvidenziale la deviazione di Balasa ).

SPAZI LARGHI.  Nella ripresa Rastelli passa al 4-3-1-2 inserendo Soumarè al posto di un evanescente Filkor. Gli spazi si allargano e le due compagini si danno battaglia per disinnescare il parziale: ci prova Ciano, nuovamente da calcio piazzato, (60’) ma stavolta Gomis ci mette una pezza. Successivamente, Zito, anche lui da calcio piazzato, (74’) pesca la testa di Comi ma Gobbo Secco compie un miracolo smanacciando d’istinto la sfera.

DOCCIA FREDDA.  Gol sbagliato, gol subito … è da sempre la legge del calcio e anche questa volta arriva puntuale in tutta la sua perfidia: traversone alto di Gigli verso l’aria irpina allontanato di testa da Ely, il centrocampo non segue l’inserimento di Salzano che dal limite dell’area fa partire un siluro che fulmina Gomis (78’) e che porta nuovamente in vantaggio gli ospiti.

CRISI.  Nel finale Rastelli butta anche Arrighini nella mischia ma le sue scorribande non riescono a fare la differenza. Il disastro si completa al 90’ con il calcio di rigore fallito da Castaldo. Questo, maturato per un atterramento del portiere Gobbo Secco su Soumarè viene respinto dallo stesso estremo difensore in corner.

Finisce così, oramai non ci si può più nascondere dietro sfortune e malafede: è crisi! L’Avellino è opaco e senza idee, e se poi Castaldo comincia a sbagliare anche i rigori …

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it