Rita Borsellino al “Perna” di Avellino: “Sensibilizzare giovani e adulti per il futuro del Paese”
Gli studenti del VI Circolo Didattico "Perna" hanno incontrato Rita Borsellino per discutere di illegalità e lotta alla mafia
Avellino – “Non abbiamo nessuna voglia di acquattarci nella quotidianità, di girare la testa dall’altra parte di fronte alle ingiustizie e all’illegalità rendendoci complici di tutto questo. Se i nostri eroi fossero stati lasciati meno soli forse sarebbero ancora fra noi”, con quest’affermazione la dirigente scolastica presso l’Istituto Didattico Perna ha salutato Rita Borsellino. Ad onorare la sua presenza il sindaco di Avellino Paolo Foti, il prof. Massaro definito dalla stessa Borsellino “un’importante risorsa per la città”, l’assessore alla cultura Nunzio Cignarella e docenti che, seppure in pensione, hanno deciso di presenziare a questo importante incontro.
I bambini della scuola materna hanno accolto la Borsellino con l’Inno Nazionale, un momento davvero toccante che ha coinvolto tutti i presenti. “Appuntamenti come questo sono importanti perché mantengono vicini i giovani alla sensibilizzazione verso la lotta contro la mafia e il rispetto del vivere civile”, questo quanto dichiarato da Rita Borsellino, sensibilmente coinvolta dall’iniziativa. “La gente ha vivo il ricordo nella memoria di Paolo – ha aggiunto -, una sensazione che vivo ogni volta che, come oggi, incontro le scuole. Molti di questi ragazzi, anche i più grandi, non erano neppure nati quando ci furono le stragi del ’92, eppure questo ricordo è diventato un patrimonio. Una cosa bellissima che non era mai accaduta ma che è possibile grazie agli adulti che hanno saputo consegnare loro questa memoria. Ad aver avuto grande responsabilità per questo risultato in questi 22 anni è proprio la scuola che ha saputo consegnare ai ragazzi un’eredità che loro ora vivono in pieno”.
In merito a quanto accaduto in questi giorni a Roma e all’impegno del Procuratore Pignatone Rita Borsellino ha dichiarato: “Ci scandalizziamo ancora? Gli uomini di legge, definiamoli così, hanno l’ingrato compito di andare a scoprire quelle cose che si sarebbero potute rivelare molto prima se chi sapeva avesse parlato. Non è solo chi commette il reato – ha concluso – ma anche chi sa e non parla e chi evita di sapere e gira la testa dall’altra parte. Credo il male peggiore in questo nostro tempo sia l’indifferenza e l’omertà”.
I giovani studenti dell’Istituto “Perna” sono intervenuti uno ad uno per dare la propria testimonianza e il proprio punto di vista su illegalità e mafia. Giovani certo, ma in grado per la Borsellino di capire perfettamente cosa sia la criminalità organizzata: “I bambini percepiscono tutto, basta parlare la loro lingua. Per me visitare le classi di scuola materna e dell’infanzia ha dato un’emozione enorme. È proprio da qui che bisogna cominciare, insieme ad una sensibilizzazione – ha spiegato Rita Borsellino – che coinvolga gli adulti, mettendoli nella condizione di parlare ai ragazzi con il loro linguaggio.
Questa è la speranza che abbiamo per un’Italia che non posso altro che definire, come sosteneva Paolo, bellissima e disgraziata. Quanto mio fratello ha fatto era dovuto al senso di solidarietà e giustizia che fin da bambino lo hanno accompagnato, nulla era dovuto ad un suo egoismo. I sentimenti che ho vissuto allora li rivivo tuttora, ed è per la realtà che c’è fuori che non posso evitare di uscire fuori dalla protezione della mia famiglia e mettere, dunque, a disposizione quanto ho acquisito dalla mia esperienza personale ai giovani; se anche solo l’emozione di questa giornata – ha concluso – resterà in loro come un seme che permetterà di mantenere sveglia la loro coscienza nelle loro scelte future, avremo ottenuto un grande risultato in vista di una società civile sana”.