Avellino – Arace e Giordano, Civati e Fratoianni: insieme a sinistra

Una sala piena di amministratori irpini (Foti, Petitto, Percopo, Di Iorio, Matetich, Ambrosone, Cignarella, etc.), di forze sociali (come la Cgil di Petruzziello) e di cittadini, incuriosita ha partecipato al confronto sulla costruzione della sinistra anche ad Avellino

sel e pd 04 dicembre patria e lavoroAvellino - Più sinistra ad Avellino è possibile. E’ questo il senso dell’incontro svoltosi all’ex Asilo “Patria e Lavoro” tra esponenti del Pd ed esponenti di Sel.

C’è chi è intervenuto per spronare sé stesso a cambiare rotta su quattro fronti: più sapere, più inclusione, più sport, più ecologia. Donata Ferrante del Pd ha annunciato un percorso di 4 mesi su queste tematiche con proposte che impegneranno il Consiglio Comunale avellinese.  

Perché la mancanza di immaginazione non può tracciare sentieri percorribili.

Se Marco ha mosso critiche alla gestione della cultura in città, se Michela ha esortato allo sfruttamento sostenibile delle risorse del territorio (a Melito c’è, ad es., un bancomat ambientale), se Mimmo si impegnerà per lo sport, Marco Cillo, invece, ha sottolineato che ”siamo in mezzo ai potenti di sopra e ai poveri di sotto. Chi ha buona salute, lavoro, scolarizzazione ha la libertà di scegliere, ma la Costituzione richiama a rimuovere gli ostacoli per rendere libero chi ancora non lo è. Perciò indignazione e non solidarietà fasulla”.

fratoianni arace giordano civatiNasce così un percorso di sinistra guidato da Nadia Arace, consigliere comunale Pd, Giancarlo Giordano, consigliere comunale e deputato di Sel, Pippo Civati, Deputato Pd, Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale Sel. Nadia Arace, ricordando l’esperienza di Livorno dell’associazione ‘è possibile’, ha esordito il suo intervento con delle parole di Piero Ciampi: “andare, camminare, lavorare. Rapide fughe! I cani nei canili e i prepotenti tutti chiusi a chiave. Il vino contro il petrolio. La sinistra rappresenta un moto coraggioso che incontra gli ultimi. Con pezzi di partiti e movimenti sfidiamo la sinistra: a Roma fa più rumore se Fratoianni parla con Civati, se Arace parla con Giordano. Contaminazione e spazio di conflitto. Se si tagliano le idee serve la politica generativa: la città sia più attenta alla scuola, come a Venezia che la Biblioteca scolastica è centro vitale della comunità. Bisogna attraversare tutti i conflitti senza escluderli per la bellezza degli incontri inaspettati”. 

Non è facile rincontrarsi sui territori con compagni che hanno fatto altre scelte. Ma Michele D’Ambrosio ci ha insegnato che la sinistra è una fatica e non una bandiera da portare in giro - ha detto Giancarlo Giordano - la politica è diventata difettosa perché non è più spazio democratico che consente interventi in pubblico. Quelli che facciamo ora sono Gruppi di lavoro gratis (sapere, inclusione, sport, ecologia) e non Tavoli della Leopolda a pagamento. La politica è stata esclusa dai partiti, contenitori che non reggono grandi storie. Il nostro tentativo è tenere la politica dove serve. Alcune volte, dico al sindaco Foti, è meglio ascoltare una parola in più che non piace perché se non contiene la carezza almeno c’è verità. La politica è confronto, non dilemma o è Giordano che passa in maggioranza o Arace in minoranza. Voglio superare Foti come voglio che la politica sana superi me. Io dico a chi si sente escluso di non escludersi. Non ci interessano le regionali (Pd vota Pd e Sel vota Sel), ma le idee. Almeno un atto migliorativo che porti le cose al loro posto”.

Mi scandalizzo perché nessun politico crede a nulla e giustamente nessuno vuole tornare a votare. Non fa figo parlare di povertà in televisione… Per il Sud non c’è nulla… I sovrani sono i cittadini e non i politici: dobbiamo entrare nel mondo che per loro non esiste - ha esortato Pippo Civati - Ncd(estra) che si allea con sinistra, semestre europeo sta finendo e non c’è notizia che conta, Renzi e Berlusconi dicono cose completamente diverse. Bisogna smetterla di dare messaggi di speranza vani. Io sono per loro un sovversivo e rompiscatole: però non vogliamo fare i minoritari, ma richiamiamo a un programma di governo. Chi ripete il programma di Bersani oggi è ritenuto pericoloso ed è tutto dire. Il Pd si è candidato per governare il Paese perciò ho votato a favore della sfiducia ad Alfano e contro al Jobs act. E non accetto più il disagio di alcuni che dicono: ra un disastro il Jobs act del Senato, ma lo abbiamo molto migliorato. Perché non avvicinarci ai Verdi e a Tsipras? Perché la sinistra deve fare la destra? Sfida è provare a fare un patto tra noi. Civati non vuole fare un nuovo partito, ma vuole fare una sinistra che governa, poi se serve un centro lo vediamo. Esistono ancora i socialisti che non si spiegano come il Pd che ha aderito al PSE non si attenga al programma ideale. A me non interessa prendere il potere, ma puntare su libertà individuali, patto di inclusione, reddito minimo garantito. La politica non può rinunciare ai sindacati e al volontariato perché non può fare tutto il leader, ma non aspettiamo un nuovo ‘messia’ “.

“Bisogna ripartire dall’idea che abbiamo del mondo in cui viviamo -ha concluso Nicola Fratoianni – siamo in una situazione molto complicata perché la crisi dopo 7 anni è quella più grave che il sistema economico abbia conosciuto. Essa ha una ragione o è come la grandine estiva? C’è chi si restringe  e chi si allarga sempre più. Hanno provato la ricetta dell’austerità ma ha aggravato le condizioni di vita delle persone. La politica o è trasformazione della realtà o amministrazione del condominio. Mancano sguardo e costruzione collettiva del futuro. La politica che non è progetto non dà risposte al lavoro. Un pezzo di sinistra ha dimenticato i fondamentali: non c’è distrazione, ma scelta di campo. Noi, però, ci siamo trovati d’accordo sul compito di riorganizzazione del futuro“.   

  

Source: www.irpinia24.it