EL.ITAL – Giovedì il vertice in Prefettura
Stamane lavoratori e sindacati davanti alla Prefettura per chiedere un incontro urgente sulle sorti della fabbrica. Zaolino (FISMIC): "Giovedì la svolta altrimenti si è costretti a chiudere"
Avellino – Manifestazione pacifica stamane davanti la Prefettura per i 120 operai della EL.ITAL., la fabbrica di Pianodardine che opera nel settore del fotovoltaico, per chiedere un incontro urgente tra le parti con la mediazione del Prefetto per discutere di quelle che sono le sorti della fabbrica e dei suoi lavoratori.
“Siamo all’ultima puntata -spiega il segretario generale della FISMIC, Giuseppe Zaolino – In questa fabbrica o si chiarisce in questa settimana qual è il destino e se ci sono i presupposti di un futuro altrimenti si rischia fortemente una chiusura nonostante l’imprenditore stia investendo oltre l’Irpinia acquisendo fabbriche all’estero ed al nord Italia”.
120 sono i lavoratori della fabbrica di Pianodardine che rischiano il posto di lavoro. “L’imprenditore – continua il segretario -deve dimostrare di essere all’altezza del suo compito. I margini per intendersi ci sono ma deve mettere mano al portafoglio deve pagare spettanze ai lavoratori, fornirci un piano industriale credibile e dimostrare una volta per tutte che gli imprenditori possono investire ed avere un ritorno. Questa è l’ultima chance che offriamo all’azienda chiedendo la mediazione di un soggetto terzo, la Prefettura, che ci garantisca che le cose che stabiliamo diventino occasione di rilancio della fabbrica perchè oramai il problema di fondo è la riacquisizione di fiducia tra le parti – prosegue -perchè più volte ci sono state condizioni di rilancio ma puntualmente sono state disattese. Qui la questione è semplice: si vuole trasformare la fabbrica in una fabbrica che produca per la Cina e per il mercato europeo imponendo turni estenuanti, si parla di 20 turni settimanali, e ridurre la retribuzione. Due cose che sono totalmente incompatibili.Noi siamo disponibili a ragionare a partire da una politica di svecchiamento mandando in mobilità alcune persone ringiovanendo l’organico con ragazzi che possono avere le capacità per sottoporsi a stress del genere ma tutto ciò deve essere consolidato con i pagamenti che devono essere fatti su “Cometa” sui quali si riscontra il ritardo di un anno di prelievi e mancati versamenti sul fondo di previdenza complementare oltre che al ritardato pagamento d’anticipo sulla cassa integrazione di un mese”.
Intanto dalla Prefettura arriva l’ok per l’incontro di giovedì pomeriggio. “Il Prefetto, ha accolto la nostra proposta – conclude Zaolino – recependo l’importanza di intervenire con celerità e garantire, con il loro intervento, i lavoratori. Giovedì si giocherà una partita importante: o ci sarà una svolta o la fabbrica, purtroppo, sarà destinata a chiudere”.