La gestione inefficiente del Consorzio sociale “Alta Irpinia” danneggia cittadini, lavoratori e cooperative

Preoccupa la gestione sociale del piano di zona A3 di Lioni. Le imprese mutualistiche rischiano il tracollo; molti posti di lavoro in bilico!

altaAvellino - Le cooperative sociali “Teseo”, “Piramide”, “Obiettivo Benessere”, “Nuovi Orizzonti”, “Fatima”, “Talita Kum”, “Panterga”, “Un Abbraccio”, “Sviluppo e Solidarietà” del Consorzio Icaro denunciano la inefficiente ed inadeguata gestione del Piano di zona sociale dell’ambito A3 di Lioni che rischia di portare allo smantellamento dei servizi di assistenza ai cittadini e di mettere definitivamente in ginocchio le imprese mutualistiche che operano sul territorio, con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Sono ormai quattro anni che le imprese vincitrici delle gare d’appalto non percepiscono i compensi dovuti da contratto per servizi già svolti. Una situazione che ha creato enormi difficoltà obbligando le cooperative a sempre maggiori sacrifici e continue anticipazioni, ricorrendo all’indebitamento bancario.

In queste settimane si era presentata l’opportunità per il Consorzio dei Servizi sociali “Alta Irpinia” di chiudere una partita scandalosamente aperta da troppo tempo, attivando la procedura per l’utilizzo del fondo del Ministero dell’Economia e delle Finanze istituito per ripianare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Dopo che il Consorzio Icaro, su sollecitazione delle associate della zona, ha ritirato il decreto ingiuntivo emesso nei confronti del Piano di zona proprio per agevolare l’iter di riconoscimento di una parte dei crediti vantati tra il 2011 ed il 2013, che ammontano a 743 mila euro, è giunta l’amara sorpresa. L’ente ha atteso fino all’ultimo giorno utile per effettuare i passi dovuti, decidendo poi arbitrariamente di riconoscere soltanto una minima parte della somma, pari a 129 mila euro (che verrebbero pagati soltanto a fine ottobre 2015), adducendo motivazioni giuridicamente infondate e assolutamente risibili. Si è consumato così un vero e proprio agguato contro le cooperative e contro i lavoratori, oltre ad una gravissima forzatura della quale si chiederà conto in tutte le sedi opportune. Fin d’ora abbiamo chiesto al Ministero, che ha accolto l’istanza, la nomina di un commissario per la verifica della procedura.

Come può pensare una struttura pubblica di perseverare in un colpevole atteggiamento dilatorio pur di non pagare chi ha svolto sempre con professionalità e puntualità il proprio lavoro? Attendiamo da anni compensi che dovrebbero essere erogati in base ai capitolati d’appalto in 60 giorni. Chi occupa responsabilità istituzionali come può consentire simili vergogne? Negli ultimi anni molti servizi sono stati drasticamente ridotti per decisione dei vertici del  Consorzio “Alta Irpinia”. Chi ha gestito il Piano di zona si è sempre nascosto dietro i ritardi della Regione. Ma adesso possiamo dire con estrema certezza che i fondi destinati agli interventi sono stati inviati, ma le risorse continuano ad essere assorbite quasi esclusivamente per coprire i costi della struttura. E’ inaccettabile che i cittadini vengano privati dell’assistenza, le cooperative siano colposamente costrette a chiudere, mentre c’è chi si garantisce lo stipendio utilizzando finanziamenti destinati ad altri.

Source: www.irpinia24.it