Altavilla – Camerlengo risponde a Sel
Il consigliere: "Quando hanno formato la lista alle recenti amministrative hanno dovuto ricorrere all'aiuto di persone estranee al contesto del nostro paese"
Altavilla Irpina – “Apprendo con stupore che, con notizie pubblicate stamani sulla stampa, si riportano notizie in merito a mie presunte smentite in ordine a fatti inerenti il mancato ritrovamento di carte all’interno degli uffici comunali e di altre circostanze. Ebbene quanto detto risulta essere miserevolmente falso. Forse chi sostiene ciò si è pentito di aver presentato tale interrogazione e spera che tutto finisca a tarallucci e vino. Stiano tranquille le consigliere di Sel perché della cosa, come loro hanno fatto richiesta, se ne discuterà anche nel prossimo consiglio comunale. Con senso di responsabilità e nell’ambito dei poteri attributi ai consiglieri comunali ho attivato le procedure che a me competono”.. Così in una nota il consigliere comunale di Altavilla Irpina, Gianluca Camerlengo.
“ L’attività istruttoria – spiega – è ancora in corso e per tanto per prudenza bisogna attendere la fine del procedimento. Poi posso capire l’ignoranza in materia informatica da cui deriva la poca conoscenza dei processi di formattazione di un hard disk ma quello che mi meraviglia è il voler restituire alla comunità fatti che non corrispondono alla verità, da chi professa avere alte capacità professionali mi sarei atteso altro comportamento”
“Pertanto – conclude – allego alla presente il testo integrale della risposta fornita ai consiglieri comunali in merito ad una loro specifica interrogazione, per ristabilire la verità. Gli allegati non li fornisco per la riservatezza che si deve avere in merito ai processi amministrativi ancora non definiti. Ultima nota a quanto detto dalle paladine di Sel, in merito ai contenziosi. Quanto detto dal Sole e Asfaldo fa capire che vivono altrove e che non conoscono le vicende di Altavilla e degli altavillesi. Forse è per questo che quando hanno formato la lista alle recenti amministrative hanno dovuto ricorrere all’aiuto di persone estranee al contesto del nostro paese”.
Questo il documento integrale della risposta di Camerlengo:
Oggetto: Risposta Interrogazione congiunta dei Gruppi Consiliari Partito Democratico e “SEL per Scelta Civica coerente e democratica”.
Il Sottoscritto Gianluca Camerlengo, consigliere comunale del Comune di Altavilla Irpina, in risposta alla nota citata in oggetto, ricevuta al protocollo generale il giorno 17 ottobre 2014 Prot. N. 9274,
PREMESSO:
- Che i consiglieri comunali, per l’effettivo esercizio delle loro funzioni, hanno diritto di prendere visione e di ottenere copia dei provvedimenti adottati dall’ente, nonché dalle aziende ed enti dipendenti e degli atti preparatori in essi richiamati, nonché di avere tutti i documenti amministrativi ai sensi dell’articolo 22 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e tutte le informazioni e notizie in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato;
- Nel contesto del nuovo ordinamento degli enti locali dove ogni forma di controllo si è affievolita rispetto ai precedenti assetti da parte di organi statali e regionali e con più poteri riconosciuti agli esecutivi comunali, con la distinzione dei compiti e responsabilità fra amministrazioni e dirigenti locali risultano rafforzati i compiti di indirizzo e controllo politico amministrativo da parte del consiglio comunale e dei singoli consiglieri;
- Che va rilevato che anche per il consigliere il diritto deve essere esercitato in maniera corretta e non in contrasto con le finalità della legge. Sarebbe discutibile, infatti, il comportamento del consigliere che chiedesse e ottenesse copia di documenti non utili per l’esercizio del mandato amministrativo. A tale proposito è stato ritenuto legittimo il provvedimento con il quale è stata rigettata una richiesta di accesso avanzata da alcuni consiglieri comunali riguardante un cospicuo numero di copie di “documenti ritenuti utili”, risultata non coerente con il mandato ed i compiti, definiti dalla legge, per i predetti soggetti configurandosi, come una forma di controllo specifico e non già inerente alle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo (Così CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V – sentenza 28 novembre 2006, n. 6960);
- Che il diritto dei consiglieri ad ottenere copia di atti in possesso dell’ente, per quanto precede, è tutelato anche in presenza della necessità di salvaguardare la riservatezza dei terzi. Infatti poiché i detti consiglieri sono tenuti al segreto d’ufficio è del tutto evidente che non sussiste alcuna ragione logica perché possa essere loro inibito l’accesso ad atti riguardanti dati riservati. Per le stesse ragioni essi hanno diritto all’accesso anche agli atti concernenti le vertenze nelle quali il Comune è coinvolto, nonché ai pareri legali richiesti dall’Amm.ne comunale senza indicare i motivi che giustificano l’accesso e dell’interesse sotteso all’istanza in quanto la richiesta di accesso avanzata da un consigliere comunale a motivo dell’espletamento del proprio mandato risulta sufficientemente motivata e non può essere disattesa dall’Amministrazione;
- Che in conclusione, copiosa giurisprudenza, pacifica, conforme e consolidata sostiene il diritto di accesso agli atti del consigliere comunale, in generale, senza alcuna limitazione a condizione che il diritto di accesso sia correttamente esercitato tenuto conto di quanto si è detto prima trattando “dei limiti e deroghe” di cui sopra citate;
Pertanto, tutto ciò premesso, si precisa che la risposta sarà compresa nell’ampia latitudine oggettiva dell’art. 43, comma 2, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267(secondo cui i Consiglieri comunali e provinciali “hanno diritto di ottenere dagli uffici … tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”), e la specificità del titolo che abilita i Consiglieri all’esercizio del diritto di accesso, rispetto a quello generale di cui all’art. 22, comma 1, lett. b), L. n. 241/1990, non consentono di apporre alla predetta facoltà conoscitiva limitazioni che non siano espressamente contemplate dalla pertinente disciplina legislativa.
In relazione, quindi, a ciò richiesto in merito a quanto espresso nella nota citata in oggetto,
SI DICHIARA
- Che su quanto richiesto si forniscono copie delle note in cui si evidenziano chiaramente le richieste effettuate, i confini temporali in cui si sono susseguite e le attività messe in essere;
- Che, per quanto è a conoscenza dello scrivente, da verifiche effettuate da personale del comune, un PC appartenente a quelli in uso all’area finanziaria è stato in un primo momento smarrito e poi successivamente ritrovato scollegato e privo di documenti;
- Che, avendo fatto richiesta di atti ripetutamente in via informale e successivamente con nota scritta (allegata alla presente), si è evidenziato lo smarrimento di un faldone relativo ad una specifica pratica che era in capo al settore segreteria;
- Che nessun addebito può essere mosso all’Amministrazione Comunale e in precisione nella figura del Sindaco e dell’Assessore Delegato alla Trasparenza e Legalità, in quanto lo scrivente è in attesa della definizione della procedura d’informazione (la nota allegata del 4 settembre 2014 prot. n. 7952 non ha avuto ancora risposta) che deve essere perfezionata;
- Che lo scrivente tempestivamente provvederà agli eventuali atti necessari alla fattispecie che, dopo la conclusione del procedimento di verifica ancora in corso, sarà chiaramente rappresentata.
Tanto si Doveva.