Consiglio comunale – Foti: “a chi ci accusa di immobilismo abbiamo risposto con i fatti”

"non abbiamo condannato al naufragio i passeggeri ma abbiamo rimesso in mare la nostra nave. Ora siamo in condizione di prendere il largo, ma c'è bisogno che tutti assolvano al proprio compito".

fase due foti, contestatoriAvellino - Oggi si è tornati in aula consiliare per la prima volta dopo la sessione che ha visto l’approvazione del bilancio di previsione 2014, il primo presentato dall’amministrazione presieduta da Foti.

Una folta presenza di cittadini ha riempito la sala comunale, tra cui 8 rappresentanti di FDI-AN che hanno consegnato volantini per spiegare come loro non si rassegnano a “vedere la nostra città vittima dei giochi di potere e di Palazzo”. Ettore de Conciliis ha dichiarato: “continuerà la mediocrità, perciò non potevamo rimanere in silenzio davanti alla sceneggiata dei 20 giorni di mancata amministrazione Foti”. “Noi, invece, parliamo con le periferie che a luglio ci hanno invitato a ripulire la fontana di Grimoaldo - ha aggiunto il coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale di Avellino, Roberto Dello Iacono - segnaliamo come i ragazzi di Avellino si autogestiscono con eventi e giornate sportive. Il Forum dei giovani ora è un’opportunità, ma comunque legata all’amministrazione”.

Livio Petitto, aprendo la seduta, ha spiegato come Marietta Giordano e Maria Elena Iaverone nominate assessori (cfr. http://www.comune.avellino.it/pdf/comune/assessori10nov14.pdf ), lasciano il loro posto di consiglieri comunali alle prime due non elette nella lista Pd, cioè a Francesca Medugno e Silvia Amodeo che sono state accolte fra i banchi con un omaggio floreale. Quindi, si è giunti al momento che ha aperto poi un dibattito di oltre 5 ore e, cioè, le Comunicazioni del Sindaco: “L’approvazione del bilancio era preliminare a ogni progetto di rilancio dell’azione amministrativa e di sviluppo della città. La situazione estremamente difficile nella quale ho trovato le finanze di questo Ente ha imposto un duro lavoro di ricognizione e misure severe che hanno purtroppo comportato un ulteriore sacrificio per i cittadini con l’aumento della tassazione comunale. Tale azione di risanamento è stata resa ancora più urgente dai rilievi della Corte dei Conti, relativamente ai bilanci 2010, 2011, 2012″, ha detto Foti che poi ha elencato una serie di risultati: 1) aver riconosciuto debiti fuori bilancio non imputabili a questa amministrazione e che si trascinavano da anni, e aver elaborato un piano di risanamento che la Corte dei Conti ha ritenuto credibile; 2) aver ripreso opere pubbliche ferme da anni [sottopasso in piazza Libertà, Bonatti, collina della Terra]; 3) aver iniziato, dopo decenni, il lavoro di messa in sicurezza dell’Isochimica e della Dogana; 4) aver messo mano alla riorganizzazione della struttura degli uffici comunali, e aver ripreso dopo 25 anni il Laceno d’oro, aver riaperto e restituito a funzioni pubbliche Villa Amendola; 5) aver rimesso in moto i progetti di Europa PIU e le altre opere pubbliche per la cui realizzazione i fondi erano bloccati da anni.

Con una relazione di 19 pagine, Foti ha trattato vari temi, da quello del personale comunale a quello delle finanze e patrimonio, dalla sicurezza in città all’urbanistica, dall’ambiente alle politiche sociali, dal commercio alla cultura, senza trascurare il piano strategico e lo sviluppo.

Il primo ad intervenire nel dibattito è stato Domenico Palumbo: “non sono indirizzi programmatici questi di Foti, ma comunicazioni nate da grande fibrillazione nella maggioranza. Chiedo la soddisfazione di vedere realizzato ciò che si dice”.

amodeo e medugnoQuindi ha chiesto la parola Francesca Medugno che si è presentata come una persona vicina alle fasce deboli: “anziani, emarginati, disabili, persone sole. Prima le politiche sociali, e mi adeguerò alle decisioni della maggioranza solo se le condivido. Conservo in me lo spirito del volontariato e mi chiederò come Martin Luter King: cosa fai per gli altri?”. Così anche Silvia Amodeo si è presentata all’aula: “sono stata una donna sportiva e dico che le sostituzioni sono importanti per vincere la partita. Chiederò progettualità e programmazione. Ed a fine partita si stringe la mano all’avversario in campo, ma visione resterà per me parola strategica per coordinare qualsiasi processo”. Nicola Battista, però, ha segnalato al vicepresidente Pericolo (che ha sostituito a più riprese Petitto durante la seduta) che la loro presenzazione andava fatta prima e “non durante questo dibattito delicato. Qualcuno mi sa dire dove inizia e finisce la periferia? Quella avellinese si sta allargando sempre più. Il Corso sta assomigliando a via F. Tedesco: palazzi da anni incompiuti, poca pulizia, arredi urbani maltrattati, traffico di auto che parcheggiano dove non possono. Foti cerchi la fiducia dalla maggioranza: non è stato un bell’esempio quello di Barra prima consigliere e poi assessore buttata via perché così si è interrotta la fiducia tra l’amministrazione e tanti cittadini”.

Carmine Montanile non si aspettava da Foti un lungo elenco: “il momento del dire era quello della campagna elettorale e non può continuare perché questo deve essere il momento del fare. Su Manzo, Ricci, Vanacore e Spagnuolo il sindaco ha chiesto il voto della città ed ora non ci sono più. Ma Barra, eletta dal popolo, non doveva essere licenziata. Belle parole, ma niente di definitivo nella letterina di Natale di Foti, che forse decide troppo da solo e anche male. Non credo poi che la delega di Giacobbe (vice provveditore) può combaciare con la pubblica istruzione”. E di rimando il consigliere Giuseppe Giacobbe ha risposto: “non mi vergogno di essere un amministratore perché sono stato votato. Io non volevo una delega. Foti mi ha chiesto: ‘ mi dai un aiuto perché sei del ramo?’ e gli ho detto ’va bene’, ma ora Foti cerchi di portare avanti con la sua autonomia questa amministrazione”.  

“Gli eletti hanno più contatto con la gente rispetto ai tecnici - ha detto Francesco Russo, ex Vice Capogruppo Pd – mi dispiace per Barra, ma condivido le scelte del sindaco. Ai cittadini dobbiamo spiegare meglio le difficoltà che incontriamo. Con Iaverone e Giordano aumenta la comunicazione con i cittadini. La bicicletta è stata messa a punto, ora bisogna solo pedalare”. Arturo Iannaccone, poi, ha considerato che “i giorni di assenza sono serviti a Foti per recuperare energia. Dichiarare il dissesto avrebbe significato dire che avevamo compiuto nefandezze, ma dopo il terremoto si è cercato comunque di arginare le difficoltà. Ciò che distingue un uomo maturo è la voglia di esercitare con umiltà il proprio compito. La situazione nazionale è pesante: non potremo avere aiuti dal governo centrale e la Regione resta matrigna per le aree interne. Dobbiamo allora concentrarci noi a risolvere i nostri problemi”.

Secondo Giancarlo Giordano la politica non può essere fuori dall’aula consiliare come il cervello non può stare fuori dalla testa: “c’è un mercato nella maggioranza che non si chiude mai se non lo si riperimetra. La città si è fatta straniera! Come si dovrebbe vivere? Manca una scala di priorità. Meno cose vanno fatte perché tutto non si può fare un pò perché è difficile e un pò perché la maggioranza sta diventando debole”. Nadia Arace ha mostrato a viso aperto tre temi per lei fondamentali: “Isochimica, Eliseo e revisione degli estimi catastali. Cose certe da affrontare in un tempo breve”.

Poi Dino Preziosi ha fatto un lungo sfogo, rivolgendosi anche al giornalista Gianni Festa presente in aula, rimarcando concetti già espressi in altre sedute (debiti e perdite delle varie società comunali, F24 per anziane, pre-dissesto) e poi ha sottolineato come abbiamo appartamenti sfitti che andrebbero pubblicizzati di più fra gli studenti di Fisciano, rendendo la città più attraente per l’hinterland.

Faccio ancora parte del gruppo consiliare del Pd (d’accordo con la Grella) - ha detto Gianluca Festa – l’esperienza Davvero ha raccolto 4.000 preferenze. La sconfitta di Foti in Provincia è additabile al Pd. Foti oggi avrebbe dovuto chiedere la fiducia per vedere i numeri. Dobbiamo osare di più, senza ragionare con il retropensiero. Impariamo a fidarci l’uno dell’altro: alla gente non importa delle nostre differenze o beghe, ma l’emergenza abitativa. 3 cose: marciapiedi, aiuole e buche. E poi passione, entusiasmo e voglia di fare: la positività va trasmessa ai cittadini, garantendo a tutti i servizi elementari”.

Se dall’opposizione non sono mancati gli interventi di Alberto Bilotta (‘azione amministrativa lenta e macchinosa’), Enza Ambrosone e Virgilio Cicalese, invece dalla maggioranza Barbara Matetich, Massimiliano Miro e Antonio Genovese, il quale ha chiesto più attenzione verso le piccole cose (come spazzare il fogliame fra i quartieri): “il sindaco sia un allenatore e la squadra può vincere se c’è coesione ed amore per la propria maglia”. “Non ci sono 32 posti per fare gli assessori – ha detto in seguito, provocatoriamente, Mafalda Galluccio – portiamo avanti il mandato di consiglieri. Propongo d’incrementare la sicurezza per evitare episodi di violenza davanti le scuole”.

Nicola Poppa ha ricordato come prima di Foti anche Galasso e Di Nunno si dimisero e poi tornarono e “le stesse assenze di consiglieri di oggi ci furono allora”. Gerardo Melillo, invece, ha commentato che la politica passa, ma i rapporti umani restano: “le questioni politiche ci saranno sempre perché hanno a che fare con ciò che ogni partito, ogni persona porterà avanti per occupare posti di potere.Ma il senso di coesione è necessario”. 

L’ultimo intervento che ha chiuso il consiglio è stato di Ida Grella, che ha invitato a remare nello stesso verso e se non lo si vuole fare lo si deve chiarire (tenuto conto che dalla maggioranza Adriana Percopo, Mario Cucciniello e Francesca Di Iorio non hanno partecipato ai lavori odierni). Restano da trattare altri 6 punti all’odg nella seduta di domani che dovrebbe vedere gli interventi di due nuovi assessori: Costantino Preziosi (Lavori Pubblici – Protezione Civile) e Annamaria Iandiorio (Attività produttive).

Source: www.irpinia24.it