Blocco ammortizzatori sociali. Martedì sindacati a Napoli
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Avellino – Un presidio unitario sotto la prefettura di Napoli per sollecitare il Governo affinchè si diano risposte ad un territorio già colpito e martoriato dalla crisi e che ora con il blocco della prassi che consentiva ai lavoratori in cassaintegrazione di usufruire degli ammortizzatori sociali rischia il collasso.
“Solo per la Campania – ha spiegato il segretario generale dell’UGL, Costantino Vassilliadis – i lavoratori che usufruiscono della cassa integrazione sono circa 30mila ed il numero, purtroppo, è destinato a raddoppiare ed i tagli che si annunciano per il nuovo anno ci fanno temere che il prossimo anno sia ancora più difficile dell’anno attualmente in corso. A Napoli porteremo le problematiche e le vertenze di una Provincia ormai martoriata che per riprendersi ha bisogno di interventi seri e sicuri rendendosi una volta per tutte conto di quello che succede sui territori perchè p facile tagliare indiscriminatamente senza conoscere le reali esigenze di un territorio. Non si sistema una situazione disastrosa con tagli indiscriminati – continua – ma con tagli che interessino i veri sprechi del nostro Paese. Il Governo deve aprire gli occhi e dare risposte serie e precise alla crisi”.
Intanto, in Irpinia sono centinaia le vertenze ancora aperte e che non riescono a trovare una soluzione. Prima tra tutte la vertenza Irisbus sulla quale ci sarebbe il ”rischio fondato che l’accordo cada. E’ necessario – evidenzia Vassilliadis - un incontro immediato al Mise per scongiurare che i lavoratori vadano, dal 1 gennaio 2015, in mobilità perchè andranno in mobilità con la nuova legge Fornero che comporterà la perdita di un anno di mobilità. Speriamo che questi operai possano rientrare quanto prima nel ciclo produttivo e che l’IIA si faccia davvero”.
Ancora problemi per la clinica Malzoni che vede, al di fuori dei problemi legati all’accreditamento, anche i problemi relativi al pagamento degli stipendi: “La Malzoni – prosegue- è una delle aziende simbolo della nostra provincia ma il problema vero oggi sono gli stipendi. Al personale manca il 50% dello stipendio di settembre e quello di ottobre, ai lavoratori Tempor manca il 50% di agosto e le mensilità di settembre ed ottobre mentre per i lavoratori Astra hanno 4 mensilità arretrate. Quest’ultima intanto ha già informato l’azienda di voler disdire il contratto di collaborazione che scadrà il prossimo 30 novembre avviando le procedure di licenziamento. Non è giusto che anche questa volta chi deve pagare è il lavoratore senza che nessuno metta in campo soluzioni atte a risolvere il problema. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.
Seguono le vertenze Amu, Cigs e dei forestali. “Per quanto riguarda l’Amu- evidenzia Vassilliadis - lunedì ci sarà un incontro con il sindaco per capire meglio questa vicenda caratterizzata da esuberi, tagli e malagestione, e vedere quali sono i passi che l’amministratore unico intende fare per salvaguardare i lavoratori. Mentre per la Cigs ieri c’è stata la firma dei contratti di solidarietà al fine di scongiurare i 25 licenziamenti. Ancora irrisolta la vertenza dei forestali che nonostante le manifestazioni e le promesse fatte continuano a non percepire lo stipendio”.
“Tante ancora le vertenze aperte – conclude il segretario Ugl - ma ora come non mai è arrivato il momento di mettere in piedi un qualcosa su tutte le province, a partire da Avellino, per far capire al Governo che con le azioni che sta facendo non risolverà i problemi ma aggraverà le condizioni del nostro Paese e del Mezzogiorno”.