Acli e Cisl: “fermiamo i tagli a servizi d’assistenza dei patronati”

I tagli del governo nazionale al fondo per i patronati interessano anche l'Irpinia

FOTO 3 BANDIERA CISLAvellino - A causa del taglio di 150 milioni di euro previsto dalla legge di stabilità sono seriamente a rischio numerosi servizi di assistenza (ben 92 tipologie diverse di prestazioni), effettuati gratuitamente dai Patronati ai cittadini italiani e stranieri, che abbracciano tutto l’arco della vita: dalla maternità anticipata ai ratei di pensione post-mortem.

In una nota congiunta Mimmo Sarno (Acli) e Mario Melchionna (Cisl) dichiarano: “Non è affatto vero che il provvedimento del governo nazionale farà risparmiare risorse finanziarie, ma al contrario priverà lavoratori, pensionati, disoccupati e famiglie di un sistema di welfare gratuito, imponendo alla pubblica amministrazione di attrezzarsi con ingenti costi per adeguare le proprie strutture sul territorio per fornire a pagamento i servizi che oggi erogano i Patronati. La riduzione del 35% dell’aliquota previdenziale destinata ad alimentare il fondo patronati non determinerà vantaggi per nessuno. Lo 0,226% dei contributi sociali versati da circa 21 milioni di lavoratori oggi assicura a oltre 50 milioni di persone la possibilità di usufruire dei servizi gratuiti. E’ stato calcolato, invece, che per svolgere lo stesso lavoro compiuto dai Patronati, la Pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 unità. Il costo complessivo dell’operazione per Inps, Inail e ministero dell’Interno sarebbe di 657 milioni di euro. Una ipotesi impraticabile ed insensata. I tagli previsti dalla legge di stabilità sono quindi soltanto uno scellerato attacco ai cittadini, che minano l’accesso ai diritti, mettendo in crisi una capillare rete di assistenza costruita nel tempo. In questo modo il 70% degli organici dei Patronati sarebbe a rischio e diverse migliaia di persone potrebbero perdere il posto di lavoro. In tutta Italia perciò è partita una mobilitazione promossa da Acli, Inas, Inca e Ital per sensibilizzare l’opinione pubblica e far comprendere al Governo e al Parlamento l’importanza di una immediata modifica alla proposta contenuta nella legge di stabilità. Abbiamo chiesto l’intervento sulla vicenda dei Senatori e dei Parlamentari Campani componenti delle Commissioni Bilancio e Lavoro, tra i quali  i Sen.ri  Milo, Auricchio e Puglia, e gli On.li De Mita, Bonavitacola e Colonnese. Anche in Irpinia le Acli di Avellino e la Cisl Irpinia-Sannio si sono attivate  da diversi giorni per raccogliere, presso le proprie strutture e in tutti i luoghi di lavoro, le firme per la petizione ‘No ai tagli ai patronati’ ed organizzeranno iniziative pubbliche ed incontri istituzionali per scongiurare lo smantellamento della rete assistenziale”.