S. Angelo dei Lombardi – Info Irpinia: “c’è prepotenza dei soldi”

Cos’hanno in comune queste 4 foto? Il “grande” che prevarica sul “piccolo”: grossi interessi che piegano le comunità e distruggono la natura.
In alto a sinistra abbiamo l’eolico. Il Formicoso da granaio d’Irpinia, ad indefinito parco eolico. Ma quante pale ci sono? Quante funzionano? Un esercito di innumerevoli e schifosi monumenti che hanno scombussolato la vita di migliaia di uccelli ed intristito centinaia di foto. Prima le tante promesse per i territori, poi i milioni divorati da pochi. Business che continua tutt’oggi (ogni pala vale 1 milione di euro all’anno), mentre ai proprietari dei terreni ed ai comuni vanno le briciole.
Terna Spa e Ferrero Spa si stavano già sfregando le mani. Nella foto in alto a destra ci sono gli elettrodotti, quelli che le due società stavano costruendo in barba a tutte le leggi ambientali e senza autorizzazioni, passando con nonchalance sull’Abbazia del Goleto o sul Sele. Gli Irpini si sono uniti, hanno combattuto quest’abuso e proprio oggi la Procura ha bloccato lo scempio. Gioia pura!
Passiamo alla terza foto. Le trivellazioni per la nostra terra vorrebbero dire morte. Fine di ogni speranza per qualsiasi ripresa. Un pericolo immane, ingigantito dalla nostra “sciarmata” classe politica. Come per le pale eoliche le promesse sono tante, ma il discorso è lo stesso: l’arricchimento è per multinazionali e camorra, mentre a noi resta inquinamento, aumento delle malattie e rischio terremoti.
L’ultima foto in basso a destra è stata fatta nel centro commerciale “Vulcano Buono”: lì si tratta di Nola ma la procedura è la stessa. Si è costruito sui rifiuti (cit. pentito Carmine Alfieri) creando un doppio danno ambientale, in deroga a tutto, perché così voluto da qualcuno. Quel qualcuno che quando la stabilità dell’edificio sarà compromessa o l’incidenza tumorale sarà aumentata, già ricco ed al sicuro.
Scegliamo il nostro futuro. Rivogliamo i fiumi pieni di trote, non di scarichi abusivi. Se ci uniamo nessuna multinazionale può contrastare gli Irpini.