Funerali Sibilia – A Mercogliano l’Irpinia saluta il commendatore

addio sibiliaMercogliano - Quello di “commendatore” è uno dei gradi onorifici in cui possono essere suddivisi gli ordini cavallereschi di merito. Così era conosciuto Antonio Sibilia, un uomo che ha portato il territorio irpino alla ribalta nazionale, presidente di quella squadra di calcio che per un decennio ha portato Avellino in serie A.

I funerali si sono svolti nella chiesa di San Modestino a Mercogliano. La Messa celebrata da don Sergio Melillo, vicario della diocesi di Avellino, il quale nell’omelia ha ricordato le doti imprenditoriali e l’intelligenza di Sibilia, definendolo “modello di umanità”.

Naturalmente c’era la rappresentanza dell’attuale squadra di serie B, e per l’estremo saluto anche diversi ex calciatori ed ex dirigenti (Marino, Iovino, Pavarese, Dionisio).

Non sono mancati politici: Ciriaco De Mita,  Pietro Foglia, Enzo De Luca, Luigi Cesaro, Domenico Gambacorta.
Gli Hirpini Cantores del Maestro Carmine D’Ambola hanno animato la Messa con vari brani: “Io credo risorgerò questo mio corpo vedrà il Salvatore”, “Eccomi” di Frisina, “Se tu mi accogli”, “Ave verum” di Mozart, “Anima Christi”. E l’”Eterno riposo” scritta da D’Ambola. La bara era coperta da sciarpe biancoverdi  e da una maglia dell’Avellino, invece ad accoglierlo all’esterno della Chiesa uno striscione.

Massimiliano Carullo, sindaco di Mercogliano, ha ricordato la disponibilità di Sibilia ad aiutare persone più deboli “con gentilezza silenziosa” (frase che ha suscitato un applauso dei presenti), e sottolineato che i poveri sono una parte consistente della società che non vanno marginalizzati. Carullo, quindi, ha aggiunto: “spero che anche i figli porteranno avanti questa sua premura verso le persone in difficoltà”.