Irisbus – Avviata la mobilità. Entro il 31 ottobre il probabile passaggio all’IIA

tavolo fiat irisbus Avellino – “Un incontro da cui ci aspettavamo qualche notizia in più al di fuori dell’aspetto della mobilità. Ci aspettavamo dalla Fiat novità in merito all’accordo con la King Long che dopo vari incontri ancora non è arrivato e ci porta a conservare un minimo di preoccupazione”. Così Sergio Scarpa, segretario della Fiom Cgil, a margine dell’incontro all’unione degli industriali tra sindacati, Rsa e CNHI.

L’incontro è servito per fare chiarezza non solo sulla questione mobilità ma soprattutto sul trasferimento di ramo d’azienda alla nascente Industria Italiana Autobus.

“In riferimento alle procedure di mobilità – ha continuato Scarpa – noi abbiamo richiesto alla Fiat il ritiro della procedura anche perchè siamo di fronte ad un verbale d’accordo redatto al Mise dove c’è la disponibilità della King Long, dello stesso Ministero e Fiat di ricollocare tutti i lavoratori dell’Irisbus. La preoccupazione non manca, i tempi stringono, e la nuova IIA ancora non è stata costituita e ciò ci preoccupa perchè entro il 20 dicembre bisogna giungere ad un accordo per evitare che dal 1 gennaio ci siano licenziamenti veri e propri dei lavoratori dell’ex irisbus”.

“La mobilità va avanti ma abbiamo ribadito che quello che ci aspettiamo è di dar seguito agli impegni assunti al Mise e cioè che entro metà novembre si proceda all’avviamento delle procedure per il trasferimento di ramo d’azienda e quindi del passaggio lavoratori senza soluzione di continuità dall’Irisbus alla nuova compagine societaria – ribadisce Gaetano Altieri, segretario della Uilm – Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni in merito e speriamo che entro il 10 novembre ci si possa incontrare e discutere di altre questioni come il mantenimento, al momento del passaggio alla nuova azienda, dei diritti maturati nel tempo dai lavoratori”.

E sul mantenimento dei diritti, Dario Meninno, Rsu Valle Ufita non usa mezzi termini:”Entro il 31 ottobre dovrebbe avviarsi la trattativa che prevede il passaggio in toto di tutti i lavoratori e non siamo disponibili a riduzioni in quanto la Breda non ha dovuto rinunciare a nulla. Il posto non ci è stato regalato ma l’abbiamo conquistato e non è giusto che alla fine dobbiamo rimetterci qualcosa”.

di Dora Della Sala