A Mammarella risponde Arrighini: 1-1 al Partenio nel festival dei cartellini

arrighginiAvellino  -  Diverse prove fanno una notizia. E ad oggi si può esclamare a gran voce quali sono le evidenti difficoltà dell’Avellino. Al di là del gioco completamente assente i Lupi appaiono distratti nella fase di non possesso e cadono continuamente in amnesie che generano pasticci: vedi il disimpegno di Pisacane nel primo tempo e le marcature evanescenti sul gol di Mammarella. La reazione c’è stata ma non potrà andare sempre bene, c’è bisogno di una svolta sul fattore psicologico. Fortunatamente la Cadetteria è sempre imprevedibile ed il pareggio irpino non è tanto grave in vista dei risultati bislacchi maturati sugli altri campi: Entella vittoriosa col Frosinone e Varese vincitore di misura sul Bari. Torneo equilibrato ma occhio a non abusare dei doni concessi dalla Dea Bendata, tale divinità è nota per voltare le spalle improvvisamente.

IN CAMPO.  Formazione inedita per i padroni di casa. Rastelli in vista del tour de force, il quale vedrà i Lupi impegnati tre volte in questa settimana, mischia le carte facendo rifiatare Comi e Bittante preferiti rispettivamente ad Arrighini e Regoli. Panchina invece per Chiosa, al suo posto Vergara per scelta tecnica.

In opposizione ai Lupi mister D’Aversa, tecnico più giovane della B, non fa turnover e si presenta al Partenio schierando tutto il potenziale offensivo a sua disposizione: 4-3-3 sostenuto dal tridente Gatto-Thiam-Piccolo.

SCACCHI.  Gara tesa e amorfa al Lombardi, le due squadre si scrutano senza premere sull’accelleratore spinte da una sorta di paura reciproca. Non a caso gli unici brividi nascono da un calcio piazzato di Visconti (10’) che scheggia la traversa e da un disimpegno di Pisacane (22’) il quale innesca il contropiede di Gatto smorzato da un intervento provvidenziale di Vergara a Gomis praticamente battuto. La punta ospite si avventa nuovamente sulla sfera per concretizzare il tap-in ma l’estremo difensore irpino riconquistata la posizione fa muro sulla seconda conclusione.

CODICE ROSSO.  Ripresa pirotecnica giustificata dal taccuino dei cattivi del direttore di gara affollato dai nomi: 9 ammoniti e 4 espulsi. Riavvolgiamo il nastro partendo dal principio. 51’ punizione per il Lanciano, alla battuta va Mammarella che tira direttamente in porta trovando un attento Gomis che blocca a terra entrando in contatto con Thiam. Ely ritiene cattivo l’intervento dell’avversario e si avventa sull’ex-Avellino in difesa del compagno scatenando una mini-rissa la quale viene subito fermata dai giocatori e sanzionata dal signor Abbattista con due rossi.

Nei minuti che seguono assistiamo ad un match qualitativamente così scarso da non sembrare neanche un match di serie B. Colpi proibiti e tecnica deprimente completano il mosaico del festival dei cartellini dell’arbitro il quale spedisce sotto la doccia in anticipo anche Paghera e Visconti, ambedue per doppia ammonizione.

DAI E VAI.  Quando tutto sembra destinato a concludersi con un noioso 0-0 Cerri, subentrato a Gatto pesca Mammarella tra le linee che beffa la disattenta difesa irpina e in uscita fa secco Gomis (67’) gelando il Partenio con una perla degna di un grande giocatore come lui.

Rastelli butta Comi ed Angeli nella mischia e dopo 10’ di pressing alto, scaturito dalla forza della disperazione, l’Avellino trova il pareggio con Arrighini (79’) il quale sfrutta una carambola in area ospite, frutto di un calcio piazzato velenoso di Regoli, ed insacca realizzando il suo primo gol in serie B con la maglia dell’Avellino.

RIMPIANTI.  Considerando la frenata di Bari, Frosinone e Livorno il pareggio irpino non crea problematiche in classifica ma fa riflettere per le motivazioni per il quale è maturato. Il gol subito da un Lanciano in inferiorità numerica e l’eccessiva ( e ripetuta ) distrazione che colpisce ogni settimana la squadra di Rastelli è preoccupante. Tutto sommato il pareggio è giusto e ora bisogna pensare già ai prossimi due match i quali vedranno un Avellino completamente disastrato tra infortuni e squalificati rincorrere il suo bandolo della matassa … si parlava di tour de force e così sia!

di Michael Mambri