ACS – Sanatoria per le bollette salate. Al via la II fase dell’era De Stefano

altocalore consumatoriAvellino – Una sanatoria per coloro che hanno ricevuto bollette salate derivanti da letture non pervenute o non effettuate da oltre 5anni. Questa l’intesa siglata stamane dalle associazioni di consumatori e l’Alto Calore Servizi al termine di una lunga fase di concertazione che li ha visti protagonisti.

Da giugno dell’anno scorso – spiega l’avvocato De Cunzo dell’Adoc – il cambio del sistema tariffario ha visto l’abolizione del minimo impegnato e dalle analisi del nuovo direttivo si è scoperto che gli utenti avuto consumo superiore a quello minimo accumulando negli anni eccedenze e con il ricalcolo dei consumi si è arrivati a fatture di migliaia di euro. La soluzione trovata tra associazioni ed azienda è stata quella di far pagare l’eccedenza accumulata negli anni con un costo di 0.69 e non 1.84 come calcolato in precedenza e per le parcelle più alte è prevista anche la rateizzazione”.

Chiunque ha i requisiti potrà presentare domanda redigendo un modulo presente sia presso la sede dell’Alto Calore sia presso le associazioni dei consumatori e potrà accedere alla rimodulazione della fattura.

“Quest’accordo – continuano le associazioni dei consumatori – rappresenta un passaggio incoraggiante perchè è la dimostrazione che attraverso la concertazione tra le parti, che si pongono in maniera positiva,  è possibile trovare soluzioni ragionevoli con effetti positivi in termini economici e finanziari che significa contribuire a stare meglio”.

L’azienda, intanto, è pronta ad andare avanti e dopo una prima fase che ha visto il risanamento dell’ente attraverso la razionalizzazione della struttura, la chiusura di alcune sedi inultili, la fusione dell’alto calore patrimonio con l’alto calore servizi, i problemi sindacali, la discussione sul personale e sul piano industriale, si punta sui cittadini ed alla lotta per la difesa dell’acqua pubblica.

“Ora siamo al servizio degli utenti – ha sottolineato il presidente dell’Acs, Lello De Stefano – questo accordo è solo l’inizio di una seconda fase che prevederà, nel 2015, ad allargare la fascia agevolata e quella base tenendo conto del nucleo dei componenti familiari oltre al prevedere una fascia di esenzione o tariffa sociale per chi ha redditi bassi o redditi zero, ciò passa per la lotta agli abusivi e ai morosi che vanno a danneggiare i cittadini onesti. Inoltre è importante che si investa in questa azienda. Ho assistito ad un convegno a Bologna dove il presidente di Acquedotto Pugliese aveva annunciato che nelle loro casse erano presenti 38milioni di euro di utili ma non dobbiamo dimenticare che ciò è stato possibile anche grazie all’acqua irpina dove migliaia e migliaia di metri cubi vanno verso al Puglia regalati e ciò deve esigere per la classe politica ed operatori del settore il riequilibrio verso la nostra terra. A noi basterebbero pochi centesimi di euro per avere 30/40 milioni di finanziamenti per il nostro territorio, per i nostri fiumi, per la nostra depurazione, per le nostre reti”.

A questo proposito De Stefano ha avuto modo di parlare anche della situazione difficile che sta attraversando Ariano in questi giorni: “L’Acs da gennaio soffre la mancanza più di 100 litri provenienti dai pozzi di Montoro ed adesso l’acqua di Cassano deve soddisfare il fabbisogno non solo di Ariano ma anche di Montoro. Inoltre la realtà di Ariano è davvero difficile in quanto ci sono reti  fatiscenti che devono essere rinnovate in maniera celere perchè i cittadini meritano l’acqua“. E sulle voci di una possibile uscita di Ariano dalla società De Stefano replica: “Mi auguro che non esca perchè ciò andrebbe a gravare sulla gestione comunale ed è importante che l’acqua venga gestita da un gestore pubblico e con competenze. L’Acs è un patrimonio che opera per l’interesse dei cittadini ed è al fianco comunità”.