Provinciali 2014 – Intervista a Franco Lo Conte

assessorefrancescoloconte 2Ariano Irpino - Nella giornata di domani 9 Ottobre si terranno le elezioni provinciali. Saranno 1285, tra sindaci e consiglieri, a votare la nuova giunta per la quale si affronteranno Paolo Foti, sindaco di Avellino, supportato dal Pd e dalla lista Alleanza Civica costituita a sua volta da Sel e Scelta Civica, e Mimmo Gambacorta, sindaco di Ariano Irpino, appoggiato dalle liste di Forza Italia e Nuovo Centrodestra.

Tra i candidati della lista del primo cittadino di Ariano Irpino Franco Lo Conte, già assessore per la provincia con Cosimo Sibilia.

La Provincia di Avellino si trova oggi coinvolta nel vortice della crisi nazionale. Quali sono, secondo lei, le questioni più urgenti che la prossima giunta eletta dovrà affrontare?

In quanto ex assessore della Provincia ho avuto modo di toccare con mano i problemi che l’Irpinia si trova ad affrontare. La giunta che subentrerà a seguito del voto di domani dovrà acquisire una visone complessiva del territorio, ponendosi come punto di partenza il dovere di coordinare e promuovere ben 118 comuni.

L’ente provinciale, pur considerato oggi di secondo livello, dovrà occuparsi di problematiche importanti quali la viabilità, con i suoi 1000 km di strada provinciale, di edilizia scolastica, ambiente e trasporti. La Provincia acquisirà certamente delle ulteriori competenze dalla Regione, fra queste, ad esempio, il mantenimento della gestione dei centri per l’impiego. Non dimentichiamo che il nostro territorio, con la strategia per le Aree  Interne, è stato coinvolto nell’acquisizione dei Fondi europei 2014/20, un’opportunità che dovrà avere come scopo primario il blocco dello spopolamento. Questi finanziamenti dovranno confluire, inoltre, nel potenziamento della sanità, nel sociale, per la banda larga e per la mobilità.

Lei è candidato nella lista Forza Italia il cui candidato Presidente è il sindaco di Ariano Mimmo Gambacorta; in caso di vittoria, quali saranno i primi passi della sua giunta?

Mimmo Gambacorta, negli incontri di presentazione fatti finora, ha esposto a 360o ciò di cui la nostra provincia ha bisogno. Tra i temi da lui toccati l’Irpina Generosa, in quanto fornitrice gratuita di acqua non solo al napoletano ma anche a regioni quali Puglia e Basilicata, lo sviluppo e la valorizzazione delle aree archeologiche, dei prodotti tipici, delle risorse culturali e di quanto il patrimonio della nostra terra ha da offrire.

La Provincia di Avellino ha tuttora circa 80 milioni di euro in esubero da poter investire; è giusto, dunque, che questo denaro confluisca in progetti atti al miglioramento dell’Irpinia nei limiti di quanto possibile con il Patto si Stabilità. È probabile, infatti, che il blocco di tale Patto possa essere superato nell’edilizia scolastica e nella messa in sicurezza di tali strutture, progetto che in passato mi ha visto in prima persona.

Uno dei problemi che più affliggono la Provincia è la disoccupazione, in particolare quella giovanile che copre la percentuale più alta. In caso di vittoria, come si comporterà la giunta Gambacorta per migliorare la condizione occupazionale irpina?

Come già anticipato,  l’intenzione sarà sfruttare e recepire tutte le risorse che ci spettano al fine di mettere in atto strategie di sviluppo tali da creare nuovi posti di lavoro. I Fondi Europei, aggiunti a quelli nazionali, saranno investiti proprio per soddisfare questo bisogno. Toccherà, non solo al presidente eletto, ma a tutta la classe dirigente sfruttare al massimo questi finanziamenti, grazie soprattutto alla conoscenza diretta del territorio da parte dei sindaci e consiglieri scelti per questo incarico.

In contrapposizione alla candidatura di Gambacorta c’è quella del sindaco di Avellino Paolo Foti; qual é la sua opinione in merito alla controparte di centrosinistra?

Raramente abbiamo visto un Presidente della Provincia che sia di Avellino. Il sindaco Foti, in quanto tale, ha sulle spalle già diverse problematiche a cui far fronte, non credo gli sia possibile aggiungere a queste quelle di altri 117 comuni.

Il candidato ideale, così come in passato, deve essere un sindaco della provincia; non è mai accaduto fosse eletto un presidente proveniente dal comune capoluogo. Se così fosse, si rischierebbe un accentramento di potere che non gioverebbe all’Irpinia.

Tra le altre liste candidate c’è anche quella dell’Udc, la quale non ha ufficializzato il sostegno ad alcun candidato Presidente. Qual è la sua opinione in merito?

Secondo questo nuovo sistema elettorale non esiste un vero e proprio collegamento ubicale fra le liste e i candidati a Presidente. Ritengo giusto pensare che la lista Udc voterà Gambacorta Presidente in quanto il discorso politico in atto è il confronto fra Centrodestra e Centrosinistra.

L’Udc ha lasciato i propri amministratori liberi ma ciò non toglie che, come dimostrano i fatti, il loro sostegno in passato è stato dato a Sibilia ed è tuttora attivo nei confronti del Presidente della Regione Caldoro. Non vedo, dunque, motivi validi per supporre che De Mita possa schierarsi con Paolo Foti e la sua lista di Centrosinistra.

La Provincia è oggi considerata un ente di secondo livello; la Regione, dunque, assume un valore più decisivo rispetto all’ente provinciale. In caso di successo di Gambacorta, quali saranno i rapporti con la Regione: polso fermo o semplice collaborazione? Inoltre, il fatto che la Provincia non abbia più la valenza di prima, può essere di ostacolo al raggiungimento degli obbiettivi prefissati?

Nel caso in cui Mimmo Gambacorta dovesse essere eletto Presidente della Provincia certamente diverrà punto di riferimento del territorio alla Regione. Non esisterà affatto un rapporto conflittuale con la giunta Regionale ma non mancherà la durezza necessaria al fine di ottenere quanto spetta alla provincia avellinese.

Inoltre, l’ente provinciale è sì di secondo livello ma solo per la modifica all’organo politico e all’assenza di retribuzione per i componenti della giunta. La sua importanza resta invariata.

Grazie al progetto per le Aree Interne, territori come il nostro diventano nuovi protagonisti dello scenario nazionale ed europeo; inizia da ora una stagione nuova per Avellino, proiettata al blocco dello spopolamento e allo sviluppo delle sue risorse.