Emergenza immigrati – Flop del tavolo in Prefettura ma pronti nuovi incontri

tavolo prefettura immigratiAvellino – L’emergenza immigrati in Provincia incassa un altro nulla di fatto. Dopo l’increscioso episodio verificatosi nelle scorse settimane a Mercogliano è stato indetto un tavolo tecnico tra sindacati, asl, associazioni ed i comuni di Venticano, Pietrastornina, Mercogliano, Monteforte, Conza della Campania, Bisaccia, S.Angelo dei Lombardi e Montoro che stanno rispondendo attualmente all’emergenza.

Al tavolo, nonostante i buoni propositi, sono emerse numerose problematiche che verranno portate dinanzi al Prefetto. Prima tra tutte l’impossibilità di continuare a gestire il flusso migratorio da soli da parte dei comuni che in questo momento hanno dato la disponibilità ad accogliere gli immigrati.

Sono solo otto, infatti, i comuni che hanno dato disponibilità di accogliere gli immigrati ma non tutti saranno in grado di gestire una nuova ondata di immigrati.

Otto comuni non possono sopperire ad altri 111 comuni -spiega il sindaco di Mercogliano, Massimiliano Carullo - Di tutti gli immigrati che sono entrati in provincia buona parte è presente nei comuni di Monteforte e Mercogliano. Per legge la nostra città è tenuta ad ospitare un massimo di 100 unità ma attualmente presso le nostre strutture il numero è superiore ed i cittadini risentono questa situazione in quanto se prima vigeva la strategia dell’accoglienza adesso sta nascendo la strategia della tensione. Adesso, i cittadini, vedono tutte le forze impegnate a risolvere questi problemi quando in città ci sono emergenze le quali vengono, nella maggior parte dei casi, abbandonate a se stesse. O lo Stato, l’Europa ci aiuta o ci vedremo costretti a fermare gli aiuti perchè con un’altra ondata di emergenza non saremo più in grado di ricevere altri arrivi – incalza il primo cittadino – La tensione è in continua crescita nella nostra città ed i cittadini, nonostante i dovuti controlli e le dovute rassicurazioni, non si sente più tranquilla. O il Governo ci mette in condizioni di ricevere dignitosamente oppune è bene che diciamo che non siamo più pronti ad accogliere perchè dobbiamo dare priorità alle risposte da dare al nostro territorio e poi a risolvere altre emergenze”.

“La questione bisogna essere affrontata in maniera tale che non veniamo travolti da questa emergenza - evidenzia il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna – Il nostro obiettivo non è quello di respingere ma di accogliere questi immigrati in strutture regolamentate da gare d’appalto ed affrontare lo status delle persone presenti nella struttura in modo tale che, questi ultimi, vengano trattati in maniera dignitosa e consentirgli di farli sentire coinvolti nella comunità ospitante attraverso lavori socialmente utili per il bene della collettività e non essere più etichettati come persone estranee dal territorio. Inoltre, è bene che gli accertamenti sanitari vengano svolti con estrema periodicità va bene l’integrazione, va bene la solidarietà ma bisogna tutelare la nostra comunità”.

Al problema degli accertamenti sanitari replica l’Asl che con le parole del dott. Morrone spiega come la situazione, attualmente, viene gestita con mezzi ordinari attraverso l’attivazione di una sorveglianza sindromica che consente di “rilevare fin dal primo momento i sintomi riconducibili alle malattie infettive. Inoltre, questa sorveglianza continua in filo diretto con la Prefettura. Il livello di attenzione è altro ed articolato a tutto tondo“.

“L’importanza di coinvolgere l’amministrazione comunale - interviene Umberto vecchione, presidente dell’Anolf Cisl - è di estrema valenza in quanto è meglio gestire una situazione di emergenza dopo una discussione anzichè trovarsi con una decisione calata dall’alto perchè in quel caso diventa difficile superarla. E’ inoltre opportuno che prima di consegnare le abitazioni venga verificata l’idoneità perchè alcune strutture nonostante dichiarate idonee non lo sono”.

Altro problema sollevato dai sindacati è quello relativo alla corretta gestione del bonus giornaliero offerto a coloro che vengono ospitati in Provincia e delle strutture ad essi consegnate: “Molti – denuncia Giovanni Villani della Cgil – si vedono ridotto il bonus giornaliero perchè nel momento in cui vanno a cambiare i buoni qualcuno non gli consegna l’importo totale anzi si prende una percentuale. Inoltre – continua Antonio Famiglietti, segretario Cgil – non è possibile che in una struttura di 100 mq debbano convivere 25 persone in una situazione di evidente sovraffollamento. Bisogna coltivare un rapporto tra le amministrazioni comunali, le associazioni, ecc… al fine di gestire in maniera adeguata l’emergenza tutelandola al meglio. Il nostro compito non deve essere quello di mettere insieme le cose che non vanno ma porci l’obiettivo di migliorare questa cosa uscendo da una logica di affari sugli immigrati e necessitare maggiori controlli e maggiore efficienza su tutto il sistema da quello sanitario a quello della formazione dell’integrazione ecc… Noi chiediamo l’istituzione di un protocollo che vada a definire le attività da svolgere altrimenti rischiamo di fare un tavolo di sfogo che non approda in risoluzioni concrete. Noi – conclude Famiglietti- chiediamo la disponibilità di tavolo permaente con un protocollo che renda in maniera sistematica le attività del sindacato e di coinvolgimento delle amministrazioni locali, delle associazioni volontariato e non evitando di trovarci a discutere di altre cose. Noi siamo una grande provincia che può dare prova di efficienza e capacità di fare meglio di altri ma per far ciò c’è bisgono dell’aiuto di tutti costruendo le agibilità e il percorso per andare avanti in questa situazione”.

Parere pienamente condiviso anche dal segretario generale della Uil, Luigi Simeone: “E’ importante, al fine di gestire la problematica, dar vita d un protocollo d’intesa tra le parti presenti al tavolo frutto di interazione e di confronto che non porti le parti a difendersi ma a collaborare sul come gestire al meglio le problematiche attraverso un focus allargato a tutti i comuni in grado di consentirci la vera possibilità di affrontare il problema attraverso l’acquisizione di nuovi spazi e nuovi elementi di solidarietà altrimenti tutto diventerà ancora più difficile“.

“I problemi principali – illustra al termine del tavolo l’ex commissario prefettizio di Ariano, Elvira Nuzzolo – sono due: monitorare l’andamento della situazione ma soprattutto poter rispondere in maniera efficiente ai bisogni perchè i numeri non si fermeranno qui e la provincia è chiamata a dare risposte immediate in termini di strutture che attualmente scaraseggiano. Aiutateci a far fronte all’emergenza”.

Intanto, sono già pronti nuovi tavoli nei comuni che si sono resi disponibili ad affrontare l’emergenza che continuerà ad andare avanti.