LISIPO e i diritti della polizia – l’appello di De Lieto
Roma – Le proteste dei sindacati di Polizia, per le condizioni economiche degli appartenenti alle Forze di Polizia, sono state giudicate, da autorevoli esponenti della maggioranza di Governo e dallo stesso Presidente del Consiglio, “fuori dalle righe”, toni che sarebbero troppo alti ed inopportuni. Ma è proprio così? Non si può portare all’esasperazione una categoria, come quella degli operatori di Polizia, con stipendi da “sopravvivenza”, con tanti obblighi, ma ben pochi diritti, a cui vanno aggiunte le condizioni di lavoro e poi meravigliarsi per una reazione, sulla cui opportunità giudicheranno gli italiani, posta in essere dopo anni di silenzio e di pazienza.
Problemi che in altri settori lavorativi avrebbero portato a scioperi e proteste: questi uomini e queste donne in divisa, hanno sempre fatto il proprio dovere, anche facendo, nonostante tutto, straordinario, peraltro pagato pochissimo ed in tempi dilatati. Il personale di Polizia non può scioperare, per legge e certamente le proteste possono assumere forme che tengano conto di questo divieto, nel rispetto, proprio della Legge 121/8. Di fronte a questi diritti sindacali “ridotti”, dovrebbe essere il Governo di turno ad avere a cuore i problemi di questi servitori dello Stato.
Sino ad oggi è stato così? Il Libero Sindacato di Polizia, ritiene di no ed i fatti lo dimostrano. Forse chi di dovere dovrebbe capire che gli appartenenti alle Forze di Polizia, sono uomini e donne, con famiglie e relative responsabilità, proprio come tutti gli italiani e proprio perché hanno maggiori obblighi e doveri degli altri lavoratori, avrebbero diritto ad una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.