Nubifragio Solofra-Montoro – Bianchino scrive alla Regione

bianchinoMontoro – “Il violento nubifragio che in data 01/09/c.a. ha colpito i territori dell’area solofrana – montorese ha determinato, tra l’altro, la tracimazione in più punti del torrente “Solofrana” con abbattimento degli argini dello stesso torrente in diversi tratti. Solo nella parte inferiore è stato abbattuto un segmento di linea spondale di oltre m. 70, come pure nella zona alta si è dovuto registrare la totale eliminazione, con la furia delle acque, di parte degli argini. Sicuramente la violenza delle acque e la portata straordinaria, imprevedibile e assolutamente diversa rispetto alle precipitazioni conosciute, impone alle comunità ed a quanti hanno una responsabilità nei livelli di rappresentanza istituzionale, una considerazione anche diversa di concepire ed organizzare sui territori le più adeguate condizioni di vivibilità. Non serve, quindi, dare spazio ad interventi palliativi ed rincorrere facendo il massimo sforzo gravi situazioni emergenziali, se non vengono ben programmati e realizzati interventi strutturali che facciano segnare il passo della vicinanza al cittadino e della comprensione della portata epocale che deve legare i comportamenti degli uomini alle mutate condizioni climatiche. Queste considerazioni che oramai in maniera forte ma anche stancate opprimono la mente ma non lo slancio sempre vitale mirato alla soluzione dei problemi, di chi vive il disagio, le preoccupazioni e le paure di una comunità, devono essere, senza remore e senza indugio, la componente fondante delle decisioni importanti di chi ha la responsabilità di governo”.

Inizia così la lettera che il primo cittadino di Montoro, Mario Bianchino, ha inviato alla Regione Campania ed alla Prefettura di Avellino.

La Regione nella organizzazione istituzionale del nostro Paese – si legge – costituisce il riferimento principale per gli amministratori delle comunità locali per la soluzione delle problematiche di ampio respiro di valenza territoriale. La questione ambientale dell’area montorese – solofrana e quella nello specifico dell’inquinamento di questo torrente, cha ha spostato l’attenzione a livello europeo per le gravi preoccupazioni che questo aspetto implica per le comunità locali, non può costituire in alcun modo un oggetto di stucchevole stancante discussione senza che sopravvengono interventi seri, efficaci ed utili al territorio montorese ed a questa comunità. E’ proprio difficile, viene da chiedersi, in presenza di cospicui finanziamenti europei, anche sul rischio idrogeologico rendersi conto che se le linee spondali della Solofrana fossero ampliate in ambo i lati di alcuni metri ed il corso dell’alveo venisse ripulito e restituito alla sua funzione naturale oggi non staremmo qua a contare i danni e a dire che nonostante tutto siamo ancora una volta fortunati a non aver registrato vittime? Voglio fare un appello con questa mia nota che riporta il sentire dell’intera amministrazione e del consiglio comunale ai massimi vertici della Regione Campania, per la loro alta sensibilità sulle problematiche dei cittadini e per l’attenzione che va prestata a realtà che non possono rimanere marginali e perché si possa intervenire in modo definitivo e strutturali su problemi ambientali del ns. territorio. Non possiamo vivere di emergenza, sia idrica, idrogeologica ed ambientale. Gli stessi inteventi emergenziali in termini di spesa pubblica comportano un carico complessivo che regge anche al confronto della spesa strutturale”.

“Questa realtà  - continua in conclusione Bianchino - vuole in modo semplice ma molto diretto che ognuno si assuma le proprie responsabilità, svolga fino in fondo il proprio ruolo e le proprie funzioni come noi stiamo facendo con i ns. concittadini. Tanto è vitale per consolidare la fiducia nelle istituzioni in un momento di grave e preoccupante crisi sociale. Il tema ambientale che riguarda il sistema depurativo dell’area solofrana, la bonifica delle falde acquifere e la soluzione idrografica costituisce materia che richiede risposte precise e puntuali. Esistono i fondi regionali stanziati per la sicurezza idrogeologica sul territorio ed in particolare della Solofrana posti a sostegno di progettazioni che andrebbero solo a realizzare lo “sconquasso territoriale”. Mi riferisco alle vasche di laminazione ed ad un progetto che ha visto più volte opposizioni da parte dell’Amministrazione senza alcuna deinfizione concertata. Su quest’ultimo aspetto chiediamo un impegno chiaro e preciso della massime rappresentanze della Regione Campania perché le questioni non si risolvono in sede giudiziaria e si adottino le misure più adeguate perché fenomeni gravi come quello legato allo straripamento della solofrana in data 01/09/14 e alla distruzione di lunghi tratti degli argini non determinano effetti nefasti per questa comunità. Ribadiamo a tal proposito che appare ragionevole una immediata revisione del progetto della vasche di laminazione che punti sull’ampliamento dell’intera asta fluviale della Solofrana nell’area di riferimento con pulizia puntuale delle acque lungo l’intero corso dello stesso torrente. Sicuro dell’attenzione che si vorrà prestare a questa puntuale istanza sugli interventi immediati e non procrastinabili, con conseguenti provvedimenti ad efficacia di breve periodo”.