” Nui ” – nuovo album presentato dal gruppo popolare ” Ariacorte ”

ariaSalerno – Nell’ambito della musica popolare salentina contemporanea, si dibatte sempre più spesso circa le prospettive di un repertorio nuovo e originale che si affianchi a quello tradizionale. La questione è di primaria importanza se si considera che gli artisti impegnati in questo genere musicale sono stati sovente accusati, a buon diritto, di perpetuare stancamente un numero ristretto di brani antichi senza curarsi di creare nuove composizioni. Questo nuovo lavoro di Ariacorte dà la risposta piena e convincente a tale quesito smentendo tali timori e confermando invece il gruppo fondato da Rocco Borlizzi come un autentico laboratorio di interpretazione e al contempo come un vivace coacervo di inventiva. “Nui” è la dimostrazione che quella della canzone popolare salentina è una via agevolmente  percorribile: un campo aperto di possibilità in cui i canoni della cultura di tradizione orale si riverberano nella narrazione attualizzata di una terra immutabilmente suggestiva.

Ecco perché l’eterogeneità dei brani contenuti, e la loro quasi naturale alternanza di antico e moderno, fanno di questo cd la metafora della storia peculiare dei salentini, popolo radicato nella lunga durata e nel tenace legame con la propria terra ma costantemente disposto a vivere socialmente e nell’intimo una condizione progressiva, a praticare una evoluzione del proprio status antropologico che non ammette “tradimenti” del retaggio culturale di cui è portatore. Nella fattispecie, la canzone che dà titolo all’intero album è il paradigma di questa fiera dialettica costruttiva, di questa mirabile attitudine alla ricomposizione in un unicum di passato e presente. Si noti, per esempio, la pacata energia con cui Borlizzi, De Francesco, Pezzuto, Casciaro, Marra e Damiani performano la loro “Tarantella dei Gesuiti”, impeccabile interpretazione di una delle più celebri arie tramandate da Athanasius Kircher, arricchita dall’immissione di una ritmica pulsante e rispettosa della partitura antica e resa convincente dalla sagace maniera in cui il canto sfida gli ipermetrismi del testo. Stesso discorso per la famosa “Indiavolata” di Luigi Stifani, che Ariacorte rende in forma compostamente moderna senza tuttavia venir meno allo spirito del maestro neretino. Splendida, poi, la “Pizzica a ronda”, quasi posseduta e contaminata da un demone timbrico che sgorga bifido dalle corde basse della chitarra e da un background vocale che evoca certe canorità gutturali “a tenore”.

Struggente “Turmentu”, sorta di  canto dell’amore perduto intessuto di mille orditi melanconici da un inossidabile Rocco Borlizzi. Chiude la rosa delle composizioni originali “Balla ca balla”, brano vivace da ballare a tutta piazza nelle calde notti salentine. I pezzi di tradizione spiccano per il nitore esecutivo, come nel caso de “U Pecuraru” o l’intramontabile “Zafarì-Zafarà”, entrambi sorretti da una potente polifonia di contorno; e ancora in “La barca di Roma”,” L’America” e “Stiddha de focu”, dimostrazione di come la presenza di eccellenti strumentisti faccia la differenza tra l’ordinaria performance e, come in questo caso, l’eccellenza. E, a dimostrazione di ciò, la trascinante “Mandolizzica” in cui l’alternanza maggiore/minore è il vettore instancabile del virtuosismo di Biagio Emanuele De Francesco ” orchestratore e arrangiatore dell’intera raccolta ” al mandolino. Rivelazione di questo “Nui” è infine la voce di Daniela Damiani, cantante poliedrica che ha saputo conferire una freschezza tutta personale a brani altrimenti vincolati a quella rigida fedeltà alla tradizione che non era affatto nelle intenzioni di Ariacorte al momento della realizzazione del cd