Prc – Sulla situazione politica, Della Pia: “si chiudano trattative e si aiuti il territorio”
Avellino - La Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista (Prc) si è riunita oggi al centro sociale Samantha della Porta per commentare la situazione politica cittadina e provinciale. Al centro dell’impegno del PRC ci sono: Isochimica, Irisbus, Ato rifiuti. Senza dimenticare le battaglie ambientali e per il lavoro della collettività irpina.
“Ad Avellino non si riesce a gestire l’ordinario come il decoro pubblico che in città non è curato se non con cancellate in alcuni condomini - ha affermato il segretario cittadino Costantino D’Argenio- il Prc fa un’opposizione chiara e limpida. Appoggiamo il nostro rappresentante Giordano che ha chiesto a Foti di rinunciare alla presidenza dell’Ato e ci è riuscito. Abbiamo, inoltre, avuto sempre contrasti con frange del PD, come quella di Festa. La nostra opposizione, quindi, è declinata nel sociale e non sulle vicende del PD. Ad esempio, l’emergenza abitativa diventa sempre più forte. Perciò bisogna pianificare nuovi alloggi e riqualificare quelli esistenti. Sull’Alto calore, infine, il problema vero è la gestione del bene acqua. Larghe o piccole intese hanno portato ad opacità”.
Non si è trascurata la segnalazione che nei rifiuti c’è la camorra. Perciò se l’Ato diventa pubblico ci sarà maggior controllo democratico e si può impedire l’illegalità. Altro tema trattato è stato quello della FIAT, sulla quale il governo ha mostrato segni di cedimento. La Fiat, perciò, deve assumersi le sue responsabilità. Inoltre l’Irisbus è stata finanziata con soldi pubblici perciò occorre stabilità per i lavoratori.
“L’Isochimica è ancora una vertenza aperta. Così abbiamo avuto incontri informali con alcuni lavoratori e abbiamo visto che c’era una strada molto clientelare e non istituzionale che ha diviso il Comitato ex lavoratori Isochimica - ha dichiarato, poi, il segretario provinciale Tony della Pia - i lavoratori non riscontrano nulla di concreto di ciò che era stato promesso. Nei fatti, non c’è nulla per il prepensionamento. Oltre alla morte di alcuni, altri sono malati e non si può rimanere indifferenti. Lo Stato è il primo responsabile: le Ferrovie dello Stato, come ente pubblico, si assunsero il compito di tutelare il territorio e controllare la salute degli operai, ma non hanno avuto cure pubbliche e monitoraggio costante. Ho più volte auspicato la calma, ma molti operai sono pronti a gesti eclatanti. Solitudine ed indifferenza in questa provincia portano a suicidi. Per quanto riguarda il tema della bonifica, Foti ha più volte annunciato l’esproprio dell’area, ma ciò porterebbe il Comune ad assumersi pure i debiti che non può pagare da solo”.
Quindi Della Pia ha aggiunto: “I deputati irpini devono mettere al centro della discussione il tema della salvaguardia di questi lavoratori. Qualsiasi operaio si ammala sul posto di lavoro ha diritto ad assistenza, cosa che qui non è avvenuta. Nella Valle del Sabato, poi, aumentano le patologie tumorali per tutte le fasce d’età. Bisogna capire che l’interlocutore avverso sono le istituzioni nazionali e chi ci governa che non garantiscono i diritti: perciò, questi vanno riconquistati con la lotta. Il cellofan, ad esempio, non è eterno e richiederà altri interventi sull’amianto. Inoltre, vogliamo capire come mai negli ultimi 2 mesi l’amianto è sparito se per 5 anni la popolazione ha respirato fibre di amianto. Promesse non mantenute e l’ incompetenza della politica istituzionale (non della politica), è gravissima. L’Isochimica è una delle aree nazionali più inquinate! Anche l’incendio della I.R.M. di Manocalzati aumenta le patologie. Quindi i lavoratori devono riprendere il percorso di lotta, liberandosi dal potere politico che li ha imbrogliati con il clientelismo e mettere in piedi una serie di iniziative per avviare lo screening con l’Asl, la quale ancora non ha un protocollo adatto per verificare il loro stato di salute. Ciò che si fa è perché è dettato dall’agenda della Procura (e non della politica)”, ha concluso con amarezza.