Cgil – 15 giovani irpini in Calabria per rispondere ai problemi di immigrazione e legalità

cgil spiAvellino – Dare risposte all’emergenza profughi e, allo stesso tempo, continuare la lotta criminalità. Questo è quanto si propongono di fare i 15 ragazzi che domenica prossima partiranno per Riace città nota non solo per i suoi bronzi ma per l’iniziativa che il sindaco del posto che come ha spiegato Antonio Di Stasio, segeratrio provinciale dello SPI Cgil:”ha deciso di riaprire il comune e le sue strutture abbandonate per effetto della nostra immigrazione, agli immigrati offrendo loro la possibilità di integrarsi”.

“Questa esperienza – continua Di Stasio - rientra nell’ambito delle iniziative che Cgil e SPI stanno svolgendo in campo nazionale, in collaborazione con Libera e UDS, sui campi sequestrati dalla mafia. Il gruppo, che abbiamo costruito grazie all’aiuto di tutti i giovani volontari provenienti non solo dalle associazioni pronti a mettersi a disposizione della comunità e vivere un’esperienza di formazione che sarà portata, una volta rientrati, nelle scuole al fine di sensibilizzare i giovani alle tematiche della legalità e dell’immigrazione”
“Ciò che ci apprestiamo a vivere – commenta Carmine Santoro, uno dei ragazzi che parteciperà - non solo ci formerà a livello personale ma è l’occassione per sviluppare l’intelligenza collettiva e sociale attraverso l’ausilio di seminari ed attività che ci sonsentiranno di applicarle nel nostro territorio dato che nei nostri borghi irpini già esistono etnie diverse che vivono ai margini della comunità”.
Con Carmine Santoro, pronte a vivere quest’esperienza anche Antonella Guarino e Federica Melito.
“Sono felice di mettere a disposizione tempo ed energia per un’esperienza del genere che – dichiara Antonella Guarino – mi consente di confrontarmi con una realtà totalmente diversa dalla nostra e con nuove cose da apprendere”
“Potrò dare un contributo reale alla mia comunità che sta vivendo questo problema da vicino” ha evidenziato, invece, Federica Melito.

I ragazzi potranno sperimentare oltre il problema dell’immigrazione anche quello relativo alla legalità. Quest’esperienza ci porta a guardare avanti – conclude il segretario generale della CGIL, Vincenzo Petruzziello - potremmo utilizzare quanto appreso per costruire un modello valido anche sulla nostra Provincia ed affiancare la prefettura e i comuni a gestire queste situazioni”.