“Le 95 tesi” : l’elogio del dubbio in scena sulla zattera

95tesi pBacoli (NA) – Nell’ambito della seconda serata della rassegna “Teatro alla Deriva” (il teatro sulla zattera), diretta da Giovanni Meola, presso lo stabilimento termale “Stufe di Nerone”, il 23 luglio 2013 la compagnia “Teatro in Fabula” ha deliziato gli spettatori con “Le 95 tesi – Una storia di Lutero”.

La regia dello spettacolo è stata condotta, con una minuziosa attenzione ai particolari, espressi anche attraverso l’uso di allegorie funzionali alle esigenze di scene, da Antonio Piccolo e Giuseppe Cerrone. “Le 95 tesi”, come sottolineato a fine serata dagli stessi registi e attori che hanno incontrato il pubblico dopo lo spettacolo, costituiscono l’anteprima di un lavoro che procede da anni e che debutterà ufficialmente l’anno prossimo. Infatti, il progetto della rappresentazione è risultato vincitore del bando Piano Locale Giovani dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli.

Come previsto dalla rassegna teatrale, lo spettacolo è stato messo in scena su una zattera al centro del piccolo laghetto del giardino dello stabilimento termale, creando un’ambientazione suggestiva e particolare, in cui gli artifici scenici non trovano ragion d’essere, perché mirabilmente sostituiti da una scenografia paesaggistico-naturale di seducente bellezza.

Un grande merito per il successo della serata è da attribuire ai cinque attori: Raffaele Ausiello, Eduardo Di Pietro,  Stefano Ferraro, Alessandro Paschitto, Antonio Piccolo, che hanno saputo rappresentare con mirabile espressività e coinvolgente intensità tutte le sfumature di emozioni  che lo spettacolo ha trasmesso, dalla sofferenza di Martino e dei suoi confratelli, alla rabbia di chi vede imporsi regole da persone che non le osservano, all’ironia che spesso affiora non solo attraverso dialoghi, ma anche per mezzo di allegorie con il mondo sportivo per incarnare il potere oppure con simbologie in grado di personificare la vanità di alcuni esponenti del mondo ecclesiastico.

Il Lutero rappresentato ne “Le 95 tesi” non è ingabbiato nel peso storico del riformatore religioso, ma è innanzitutto un uomo tormentato dal dubbio, che attraverso il pensiero critico tenta di smascherare le incoerenze della Chiesa del suo tempo, dedita alla vendita delle indulgenze e accecata dal potere temporale. Emerge, quindi, la figura di un uomo estremamente contemporaneo che si libera delle catene del tempo, esprimendo pienamente la sua intramontabile attualità.

di Davide MARENA