Avellino – “Donne, lavoro e famiglia”. Per una maggiore uguaglianza fra i sessi.

lomazzo ugl coronaAvellino - Si è tenuto questa mattina presso il Circolo della Stampa di Avellino il convegno dal titolo “Donne, lavoro e famiglia: conciliazione e condivisione”.

Presenti all’incontro Lorenzo Corona, presidente dell’Associazione per la Formazione e l’Inserimento Lavorativo, la sociologa dell’As.For.In. Raffaella Monia Calia e Costantino Vassiliadis, Segretario Provinciale Ugl Avellino. Tra gli organizzatori dell’evento Domenica Marianna Lomazzo: “Le donne sono decisamente sfavorite nel sistema nazionale occupazionale – spiega la Consigliera Parità della Provincia di Avellino -, anche gli uomini stanno vivendo lo stesso disagio a causa della crisi ma per la categoria femminile c’è una difficoltà maggiore. Le donne, infatti, portano addosso un doppio carico: il lavoro e la gestione della famiglia. Spesso sono costrette a fare i salti mortali pur di andare avanti ma il più delle volte devono rinunciare al lavoro in favore del benessere familiare, riducendo le possibilità economiche della propria casa e perdendo l’opportunità di portare avanti la realizzazione di un progetto professionale. Sarebbe necessario – ha concluso Lomazzo – la costruzione di strutture pubbliche che possano accogliere i bambini, la nascita di nuovi asili dunque, che permettano alle donne di proseguire la propria professione senza dover trascurare l’educazione dei propri figli. Abbiamo presentato ben 14 progetti in favore delle donne che speriamo vengano approvate e ottengano i finanziamenti necessari. La stessa speranza – conclude – la stiamo avendo per il progetto presentato oggi che, seppure ancora sperimentale, ci auguriamo che quanto prima diventi realtà”.

A dare inizio al convegno il presidente As.For.In Lorenzo Corona: “Questo convegno costituisce la prima iniziativa promossa per favorire la conciliazione del lavoro delle donne con la famiglia. Il progetto, insieme agli altri proposti, ha una marcia in più grazie alla collaborazione fra associazioni, comuni e sindacati che si trovano concordi sull’intervento a favore delle donne che lavorano. Il tema principale su cui ci concentreremo, ora come nei prossimi incontri che intendiamo fare, è la contrattazione di 2o livello sperando che, con la collaborazione dei sindacati, potremo avviare un intervento concreto nelle aziende. I dati finora raccolti in merito alla conciliazione donne-lavoro-famiglia sono allarmanti: il 70% dei contratti fatti a donne sono a progetto, in molte famiglie in cui ci sono bambini la donna ha dovuto rinunciare al lavoro, in altre invece non avvengono nascite proprio a causa dell’impossibilità della donna di lasciare il proprio posto di lavoro. Per attivarci seriamente alla risoluzione concreta di questo problema – conclude Corona – dobbiamo parlarne, discuterne e coinvolgere quei gruppi utili alla concretizzazione del nostro progetto”.

La relazione è stata affidata alla sociologa As.For.In Raffaella Monia Calia: “L’Italia occupa il quartultimo posto nella classifica dei paesi in cui c’è maggiore uguaglianza fra uomo e donna nel mondo del lavoro. Un dato allarmante se consideriamo i dati rilevati dall’Indice di Uguaglianza di Genere, basato su sei dimensioni, che vede il nostro Paese in condizioni davvero pessime. Tra le tante disuguaglianze che la donna subisce – prosegue Calia – c’è il divario fra il salario offerto a uomini e donne e la scarsità di queste ultime aventi cariche amministrative importanti. Ricordiamo che la conciliazione tra famiglia e lavoro non riguarda solo il sesso femminile: si tratta di un tema sociale; ad oggi stiamo lavorando affinché venga quanto prima istituito un tavolo con sindacati e associazioni e venga fatta anche una mappatura dei servizi sociali utili alla conciliazione donne-lavoro-famiglia”.

Tra i presenti al tavolo il Segretario Provinciale Ugl Costantino Vassiliadis: “Non dobbiamo convincere le donne e rivolgerci solo a loro, il nostro obbiettivo dovrà essere invogliare gli uomini ad una nuova collaborazione. L’Ugl – prosegue Vassiliadis – è da sempre in prima linea sulla tutela dei rapporti famiglia-lavoro ma in merito alla conciliazione possiamo fare ancora molto. Anche la politica dovrebbe intervenire riducendo i tagli dei servizi sociale e dei salari alle famiglie che costringono le donne, dopo il parto, a lasciare il proprio posto di lavoro”.