Maurizio Picariello con il Mibc a Taurasi per sorridere e riflettere con poesie e musiche
Taurasi - In questo week-end, in un paese irpino, è stato possibile abbinare beni culturali, beni artistici e beni enogastronomici in un solo evento, quello promosso dal Movimento irpino per il bene comune (Mibc) con il Comune di Taurasi, l’artista Maurizio Picariello e le cantine Caggiano. Il tutto nella splendida cornice di un castello. Situato su un colle che domina la Valle attraversata dal fiume Calore, il paese di Taurasi sorse durante la dominazione longobarda del VII secolo d.C. Il castello longobardo, distrutto da milizie saracene, venne, poi, ricostruito dai dominatori Normanni che, nel XII secolo, ampliarono l’edificio per poter ospitare la Famiglia del Feudatario. Semidistrutto nel XV sec., fu ricostruito di nuovo nel XVI sec. e, rimaneggiato agli inizi del Seicento, fu trasformato in un ampio e confortevole Palazzo gentilizio. Al Maniero si accede attraverso un enorme portale ad arco, che presenta lo Stemma nobiliare dei Gesualdo e della Casata d’Este. Oggi, le Sale del Castello di Taurasi ospitano l’Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia.
Maurizio Picariello è un 44enne avellinese, appassionato di musica e canto, studioso delle religioni e del comportamento umano. Il suo spettacolo “Monologo d’amore” aveva già toccato 9 regioni, 20 province e oltre 323 città o piccoli paesi (piazze, sale consiliari, pro loco, associazioni culturali, locali pubblici, scuole, carceri, ospedali, canoniche parrocchiali, televisioni, biblioteche e librerie). Purtroppo proprio nella sua Irpinia non sempre ha avuto molto spazio per esprimersi ma, prima di partire per nuove avventure, è riuscito con piacere a regalare alla sua terra un evento. Infatti, il suo spettacolo a Taurasi si è basato sulla lettura di brani e liriche dei suoi 4 libri, ‘Mendicante d’amore’ (2010), ‘Prima che tutto accadesse’ (2010), ‘Diamante e ruggine’ (2012) e ‘Viaggio di un poeta’ (2013), accompagnati dalla chitarra con cui ha eseguito la colonna sonora delle sue pubblicazioni contenute nel suo primo album“Wandering minstrel”. C’è stata una vera e propria commedia dell’arte, con il suo intrattenimento filosofico sull’amore e, soprattutto, umoristico e ironico.
“Oggi molti parlano misteriosamente, invece la semplicità tutti la comprendono ed è difficile da imitare - ha commentato Picariello durante il suo spettacolo nel castello taurasino a 39 km da Avellino, in una sala con 5 file di posti a sedere, con circa 50 sedie occupate- io non sono poeta o scrittore, sono semplicemente Maurizio Picariello che racconto l’amore. Si può essere perseguitati per l’atteggiamento, per l’abbigliamento perché la gente cerca il tuo punto debole per abbatterti. Vasco Rossi riesce a riempire gli stadi, eppure la gente diceva che non bisognava andarci perché era capellone”. Così Picariello lo ha omaggiato suonando e cantando “La nostra relazione”. Poi ha raccontato storie di coppie o di persone che amano, focalizzandosi sulla qualità delle relazioni intessute: “la parte più importante della collana di perle è il filo che se si spezza esse si perdono. Se non c’è emotività nelle nostre cose non andiamo da nessuna parte. Occorre l’ironia, l’emisfero cerebrale sinistro (romantico), non solo quello destro (illuministico). So di essere un po’ atipico, ma ci sarà sempre chi è contro di noi, chi non lo è, e chi non gliene frega di noi. Spesso i politici si siedono a tavolino per decidere cos’è la cultura, ma come dice Gesù ‘un albero lo riconoscerete dai frutti’ (cfr. Matteo 7,15-20)”.
“L’amore – ha aggiunto - è una luce che parte da te e giunge all’oggetto amato donando felicità. L’amore è una trasformazione, è un viaggio, un passaggio da ciò che conosciamo a ciò che non sappiamo. C’è la paura dell’ignoto, che ha anche il neonato. C’è un tempo per pescare e un tempo per raccogliere le reti. L’amore può essere di coppia, del paesaggio, d’amicizia. Non è vero che il riso abbonda sulla bocca degli stolti poiché anche i saggi possono essere ironici. Prendiamoci le cose con le nostre mani!”
“In Irpinia – ha concluso - se fai qualcosa fuori dall’ordinario resti emarginato. Ho avuto la fortuna di partire da zero e raggiungere la tappa della laurea. Io non sono l’unto del Signore, sto solo cercando di prendermi i miei sogni. I santi sono sognatori che non si danno mai per vinti. Ognuno deve andarsi a prendere le proprie cose partendo da zero”.
Tra le sue poesie ricordiamo “MADRE” con la quale fa riflettere sul senso di un bacio affettuoso da dare non solo da bambini ai propri genitori:
“Un giorno lontano, dovrò dirti addio e ricordare com’eri, tenera madre.
Un giorno di pioggia, gelido inverno, lacrime, ricordi, carezze, le cose che non ti ho detto.
L’addio da te, dalle tue parole … un tormento quel bacio che non ti ho mai dato”.
Per saperne di più su Picariello, si veda: http://www.youtube.com/user/MAURIZIOPICARIELLO?feature=mhee e http://maurizioblog.myblog.it/
Invece per contattare il presidente del Mibc, Elena Iannaccone, si può aggiungere l’account facebook “Mibc Avellino”: https://www.facebook.com/movirpino.benecomune?ref=tn_tnmn
“Maurizio ha trascinato tutti i presenti al Castello di Taurasi! La gente si è alzata in piedi per l’artista alla fine dello spettacolo e…applausi ad osa!!! - ha dichiarato Iannaccone del Mibc, che ha voluto fortemente questo evento per illuminare un’artista irpino - è stato bello visitare prima il castello, scoprendone la sua storia e poi fermarsi ad assistere ad uno spettacolo rigenerante, perché la poesia purifica le anime. Infine, abbiamo potuto degustare alcuni dei migliori vini della nostra terra, fermandoci a socializzare con i molti partecipanti. Per promuovere buona cultura, come abbiamo fatto, occorre tanta volontà ed impegno, organizzando tutto nei dettagli per cercare di offrire una piacevole serata, ma alla fine si possono raccogliere frutti che danno soddisfazioni. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino affinché questo quinto evento pubblico e gratuito del Movimento irpino per il bene comune fosse possibile”.