Rifiuti a Pianodardine, Della Pia (Prc): “Necessari nuovi percorsi di lotta”

della pia rifondazioneAvellino – “Lungi da noi l’idea di arroccarci su posizioni campanilistiche ma l’imminente conferimento presso lo STIR di Pianodardine di una parte delle cinquecento tonnellate di rifiuti provenienti dalla Calabria in seguito ad una delibera della Giunta Regionale della Campania approvata il 29 aprile scorso e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per una serie di circostanze, ci costringe ad assumere una posizione di netta contrarietà”. Così nella sua nota Tony Della Pia, Segretario Provinciale Rifondazione Comunista.

“Da troppi anni oramai – prosegue -, condividendo le preoccupazioni costantemente illustrate dalle associazioni ambientaliste, denunciamo il gravissimo grado d’inquinamento a cui è sottoposta l’intera Valle del Sabato, dovuto a politiche urbanistiche è industriali incoerenti rispetto alle caratteristiche territoriali; Pianodardine e l’hinterland necessitano d’opere di riqualificazione è bonifica non di ulteriori elementi degradanti. E’ evidente che se pur nobili, le azioni rivendicative fin qui proposte risultano inefficaci di fronte alla cecità delle istituzioni e degli organi preposti alla tutela del territorio, sovente impegnati a tutelare i profitti dei poteri forti e di lobby industriali, le ecomafie in Irpinia hanno trovato terreno fertile e collusione in una parte della classe dirigente locale sempre più concentrata a rafforzare e consolidare il suo dominio ragion per cui genuflessa ad un percorso di colonizzazione spregiudicato e rapace che nei fatti ha prodotto devastazione ambientale ed l’aumento esponenziale di patologie tumorali, lo stesso futuro produttivo e l’equilibrio dell’ecosistema sono evidentemente in parte compromessi.

Noi proponiamo d’intraprendere nuovi e più incisivi percorsi di lotta, alle istituzioni locali imbrigliate in proposte burocratiche sconfitte in partenza, ai comitati spontanei che con un serio lavoro forniscono elementi analitici preziosi, ma soprattutto alla popolazione vittima non più inconsapevoli delle barbarie. Occorre rivendicare con forza l’immediata bonifica dell’Isochimica e di tutti i siti industriali contaminati, un diverso approccio verso le attività produttive finalizzato a preservare i livelli occupazionali e contemporaneamente ottimizzare le misure di sicurezza, un ristoro per le vittime, la rimozione delle ventimila eco balle che oramai da sei anni giacciono nell’area di sedime dello STIR, un efficace, costante e condiviso piano di vigilanza sanitaria sulla popolazione, l’attuazione del registro tumori insabbiato nei cassetti di qualche burocrate regionale, in definitiva riteniamo non più rinviabile dare corpo e gambe ad un movimento orizzontale e democratico capace di far valere le giuste ragioni pocanzi illustrate nei confronti degli enti competenti, Regione Campania e Governo Nazionale, per concludere annunciamo fin d’ora la nostra ferma opposizione all’ipotesi d’apertura di un altro centro di smaltimento rifiuti oggetto di discussione in queste ore”.