Incendio Novolegno – Sarà la volta buona?

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La fabbrica delle nuvole. I bambini immaginano che produce proprio le nuvole la Novolegno guardando la grande coltre di fumo che fuoriesce dagli enormi comignoli dello stabilimento. Nelle nuvole di fumo l’odore della lavorazione del legno, ma anche sostanze nocive che più volte sono state rilevate in seguito a studi ambientali. La pericolosità dello stabilimento di Arcella è dibattuto da 30 anni, ma nessuno ha mai avuto la determinazione di andare fino in fondo e capire se quella attività produttiva fosse compatibile o meno con l’insediamento urbano.

Ieri l’incendio, l’ennesimo. Riesplode la rabbia e la tensione tra i residenti della zona. Sarà la volta buona?

La fiducia dei cittadini è difficile da recuperare su un pezzo di terreno che ha pagato il prezzo più alto in termini ambientali per la concentrazione di decine di stabilimenti ad alto tasso di inquinamento in pochi kmq. Vivere con la puzza di rifiuti, i fumi, la polvere di legno che si posa sul bucato steso, l’inquinamento acustico, è stato ormai assuefatto dai cittadini.

Più volte è montata la protesta, più volte si è cercato di smuovere le coscienze e fare chiarezza, più volte le buone intenzioni dei cittadini sono servite a qualche politicante di turno per avvantaggiarsene. Si potrebbero fare nomi e cognomi, ma questo basterebbe a poco. La questione ambientale di Arcella rimane drammaticamente attuale, e l’incendio della Novolegno si spera possa servire alle istituzioni per assumere qualche iniziativa.

E’ possibile che l’indifferenza della politica, rispetto alla questione ambientale della Valle del Sabato, si attenui ora che con ogni probabilità la magistratura tenterà di fare chiarezza. La responsabilità amministrativa e politica è mancata, i danni inferti alle popolazioni locali difficilmente sono stimabili. L’auspicio è che si voglia invertire la rotta. Un cambiamento che ognuno per la propria porzione di competenza deve adoperarsi a compiere, Enti ed istituzioni ma soprattutto i management aziendali che dovranno farsi capaci ed investire di più in termini di sicurezza e prevenzione.

Ultima considerazione sulle “scelte urbanistiche sbagliate” evidenziate dal primo cittadino di Montefredane, Valentino Tropeano. Non vi è alcun dubbio che la convivenza tra aziende e abitazioni è stata una scelta folle. Non vi è dubbio che è necessario una concertazione, tra l’Asi che detiene la gestione del luogo industriale e i comuni della Valle del Sabato, al fine di ridisegnare i confini urbanistici tra aree urbane e quelle produttive. Ma è anche vero che discutere di queste cose richiederebbe una visione libera, scevra da qualsivoglia condizionamento.