Incendio Novolegno – Esplosione congegno a pressione: la parola all’esperto

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L’esplosione del congegno a pressione all’interno della Novolegno di Arcella accende la discussione sempre attuale della sicurezza nei luoghi di lavoro. Abbiamo chiesto all’esperto, l’ingegnere montefredanese Romualdo Meola, che si occupa da alcuni anni di direttiva macchina ed attrezzature a pressione.

Ingegnere, ci può brevemente illustrare la sua opinione sulle cause che hanno provocato tale incidente?

“Guardi, l’incidente fortunatamente non ha causato nessun ferito tra gli operai, e questa è l’unica buona notizia. Per il resto, è evidente che occorre ripartire dal Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 che disciplina le modalità di svolgimento delle verifiche periodiche alle quali devono essere sottoposti gli apparecchi di sollevamento e le attrezzature in pressione. Nella fattispecie, faccio riferimento DM 329/04 attuativo del Dlg 93/2000 che recepiva la 97/23/CE PED – Messa in servizio e successive verifiche attrezzature e insiemi a pressione. Mi auguro che gli impianti oggetto dell’incidente siano stati sottoposti alle dovute verifiche sia periodiche che supplementari”.

Chi è deputato alla vigilanza su tali verifiche?

“Titolare delle verifiche periodiche è l’Azienda Sanitaria Locale o in alternativa un Ente privato abilitato dal Ministero. Ahimè, non sempre però tali verifiche vengono eseguite, forse, per una sottovalutazione della norma che invece detta precise indicazioni. Mi auguro che dopo l’accaduto ci si possa assumere una maggiore coscienza del problema”.

Quali interventi occorre eseguire sugli impianti per garantire gli standard di sicurezza?

“Premesso che il VII rapporto dell’Inail sull’attività di sorveglianza del mercato ai sensi del D.Lgs. 17/2010 conferma un incremento di utilizzo di macchine non conformi alle direttive macchine 42/2006 CE, e che esse non godono di sistemi atti a garantire salvaguardia dei lavoratori. La macchina, come l’uomo ha un ciclo di vita, e quindi tale capacità di resistere nell’attività di produzione deve essere definito attraverso delle prove la cui cadenza vengono indicate dalla normativa. La valutazione sulle attrezzature viene eseguita attraverso delle prove di funzionamento e prove di tipo non distruttivo (ultrasuoni, magnetoscopia, liquidi penetranti, radiografie, spessimetriche). Tali prove vengono eseguite per valutare lo stato di conservazione dell’attrezzature così da definire la permanenza delle stesse all’interno del ciclo produttivo”.